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Santa Francesca Cabrini:
«Io posso tutto in Colui che mi dà forza!»
"... anche voi siete della famiglia degli Apostoli. ...
Voi pure, dunque, avete la missione
di essere il sale della terra e la luce del mondo" .
(S.F.Cabrini) -
Il 22 dicembre di quest’anno ricorreranno 100 anni dalla morte di questa Santa eccezionale!!!
Chi è Madre Cabrini?
Santa Francesca Cabrini, comunemente conosciuta come Madre Cabrini, è una santa italiana, poi nazionalizzata negli Stati Uniti. Nacque a Sant'Angelo Lodigiano (LO) il 15 luglio 1850 da una modesta famiglia di agricoltori. Appassionata fin da bambina per la vita missionaria, si trovò invece, per varie circostanze ad iniziare la sua vita apostolica in una casa di orfanelle diretta da due donne di scarsa spiritualità ; là fece al sua professione religiosa, purificando e maturando nella sofferenza il suo ideale missionario e interiorizzando nella spiritualità del Sacro Cuore una profonda esperienza di Dio e dei valori del Vangelo.
Libera, finalmente dalle responsabilità che la legavano a quella casa, fondò l'Istituto delle Missionarie del Sacro Cuore di Gesù, a Codogno (LO) nel 1880. Per le circostanze storiche e per la volontà del Papa Leone XIII, il suo sogno missionario orientato alla Cina, venne spostato agli Stati Uniti e all'America del Sud, dove milioni di italiani emigravano in cerca di lavoro, di speranza e di migliori condizioni di vita. Madre Cabrini divenne così, la voce, la sostenitrice, la custode e la Madre di migliaia e migliaia di emigranti. Per loro aprì scuole, orfanotrofi, educandati, ospedali e centri sociali, contribuendo ad integrare nelle nuove culture i nostri connazionali emigrati.
Ma il suo ardore missionario non si limitò agli emigrati, viaggiò continuamente, attraversando l'Atlantico 24 volte, passando la Cordigliera delle Ande a cavallo, percorrendo in treno, in carrozza, a piedi, ogni terra, fondando scuole in Centro America, Brasile e Argentina, in molti stati dell'America del Nord, in Europa. Dappertutto volle far conoscere l'Amore di Gesù, farlo amare con le opere e le idee, con l'esempio delle sue missionarie, la preghiera, la solidarietà , e la cultura della vita e della speranza.
Per 28 volte Madre Cabrini attraversa l’oceano. E sono viaggi davvero avventurosi: burrasche in mare, guasti meccanici, sbalzi climatici, epidemie, promesse non mantenute. Ecco di seguito i viaggi compiuti da Francesca in occasione delle fondazioni:
- 1889 New York;
- 1891 Nicaragua;
- 1892 New Orleans, New York;
- 1895 Argentina;
- 1898 Parigi;
- 1899 Madrid, Pennsylvania, Chicago;
- 1900 Bilbao;
- 1902 Londra, Denver;
- 1903 Seattle;
- 1908 Chicago;
- 1910 Rio de Janeiro;
- 1912 Philadelphia.
È una viaggiatrice curiosa, affascinata dal progresso tecnologico e dalla modernità . Si appassiona alle spiegazioni sul funzionamento dei motori e delle eliche del transatlantico. Non è un caso che la sua vita di missionaria coincida con la grande rivoluzione dei trasporti. Scrive: «Ãˆ troppo piccolo il mondo, vorrei abbracciarlo tutto». E sempre scrive, in uno stile secco, moderno, ironico, uno stile essenziale, adatto anche alla lettura ad alta voce. Scrive a matita perché, in viaggio, è più comodo che con penna e calamaio. Scrive così perché va sempre di fretta. Anche il suo rapporto con il tempo è moderno. Così esorta infatti le sorelle: «Da brave, tutte, per carità ; perché la vita è breve, e se non facciamo in fretta, non ci troveremo nulla, in fine. In fretta, in fretta e allegramente, figlie mie».
Le suore che l’accompagnano, chiuse in cabina, soffrono il mal di mare. Lei invece annota: «Io sto meglio quando c’è un po’ di movimento e pare che la burrasca mi metta un po’ più d’appetito». E di fronte alla forza spaventosa del mare in tempesta scrive: «Vedeste come è bello il mare nel suo gran movimento, come gonfia, come spuma! È un vero spettacolo!»
Il viaggio più avventuroso è quello che la porta da Panama all’Argentina. Due mesi spostandosi per mare, poi in treno, in diligenza e, per superare le Ande, anche a dorso di mulo.
I suoi racconti di viaggio, le sue descrizioni di luoghi lontani e della bellezza della natura mantengono vivo e aperto il canale della comunicazione con gli istituti e sono stimolo alla conoscenza e all’immaginazione delle sue suore e delle alunne affidate alle loro cure. Arrivata a destinazione, i suoi quaderni fitti di annotazioni sono copiati e spediti in forma di relazione «alle altre case, in modo che tutte partecipassero alla movimentata vita della fondatrice».
Il viaggio è per lei un’occasione di incontri interessanti e utili ad allargare i propri orizzonti e le opportunità di sviluppo dei suoi progetti. E quando, negli ultimi anni, la salute peggiora, i lunghi viaggi transoceanici diventano anche un’occasione di riposo e di cura.
Dopo la prima traversata, all’arrivo a New York, nel 1889, sia l’arcivescovo sia gli scalabriniani non le sono d’aiuto. I primi tempi sono durissimi e sono dedicati a sopralluoghi nei quartieri dove vivono gli emigrati per conoscere le loro reali condizioni di vita.
La prima impresa, con il sostegno dei coniugi Cesnola, è l’apertura di un orfanotrofio e di una scuola gratuita. Inizia così a mostrarsi anche oltreoceano la sua grande capacità imprenditoriale. È abilissima nella raccolta di fondi, non ha paura del denaro, sceglie accuratamente le sedi con competenza e fiuto per gli affari, ottimizza le risorse a disposizione, difende l’autonomia finanziaria dei propri istituti, affianca i servizi a pagamento alle istituzioni caritative, cura la comunicazione e l’immagine per promuovere le sue opere assistenziali. Le sue case devono essere belle, pulite, accoglienti, luminose, perché il loro perfetto funzionamento può contribuire a contrastare la cattiva fama di cui gode la comunità degli emigrati italiani. Madre Cabrini fa parte, con don Bosco, della nutrita schiera dei ‘santi sociali’, che hanno messo al primo posto la carità .
L’America è il posto giusto per dispiegare le sue capacità .
Nel giro di alcuni anni Cabrini elabora e realizza un nuovo modello di integrazione per gli immigrati in cui le due identità culturali, italiana e americana, possono convivere. Il suo progetto vuole «favorire l’inserimento degli immigrati nella società americana, facendone dei buoni cittadini padroni della lingua inglese, ma senza rinnegare la loro origine religiosa e nazionale»
Tra il 1912 e il 1917, per motivi di salute, la grande viaggiatrice è costretta a fermarsi. Ma questi ultimi anni di forzata sedentarietà sono utilissimi al consolidamento delle fondazioni statunitensi. Trascorre gli ultimi mesi nella casa di Chicago dove muore il 22 dicembre 1917 dopo un’ultima giornata di lavoro. Successivamente alla beatificazione, avvenuta nel 1938, Madre Cabrini è proclamata Santa nel 1946 da Pio XII (prima cittadina statunitense a essere canonizzata) e, nel 1950, Patrona universale degli emigranti; nel 2010 le è stata intitolata la Stazione Centrale di Milano.
Grande è la devozione verso di lei, in particolare da parte dei discendenti degli emigrati italiani verso le Americhe. Al suo attivo si contano non solo i 28 viaggi transoceanici tra Vecchio e Nuovo continente; ma anche 67 istituti fondati; 1300 suore formate per la gestione di scuole, orfanotrofi, ospedali.
"O Santa Francesca Cabrini,
patrona di tutti gli emigranti,
tu che hai preso con te il dramma della disperazione di migliaia e migliaia di emigranti: da New York, fino all'Argentina e in altre Nazioni del mondo.
Tu che hai riversato in queste Nazioni i tesori della tua carità ,
e con affetto di madre hai accolto e consolato tanti
afflitti e disperati di ogni razza e Nazione, e a chi si dimostrava ammirato per il successo di tante opere di bene, rispondevi con sincera umiltà : "Tutte queste cose non le ha fatte forse il Signore? ".
Noi ti preghiamo, che i popoli apprendano da te ad essere solidali,
caritattevoli e accoglienti con i fratelli che sono costretti ad abbandonare la loro Patria.
Ti preghiamo, anche che gli immigrati rispettino le leggi e che amino il prossimo accogliente. Supplica il Sacro Cuore di Gesú, che gli uomini delle diverse Nazioni della terra apprendano che sono fratelli e figli dello stesso Padre celeste, e che sono chiamati a formare una sola famiglia.
Allontana da essi: le divisioni, le discriminazioni,
le rivalità o inimicizie eternamente occupate a vendicare antiche ingiurie. Fa che tutta l'umanità possa essere unita
dal tuo amorevole esempio.
Santa Francesca Cabrini, noi tutti ti chiediamo infine,
di intercedere presso la Madre di Dio,
di ottenere la grazia della pace in tutte le famiglie e tra le Nazioni della terra, quella pace che viene da Gesù Cristo, Principe della Pace. "
Amen



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