martedì 14 ottobre 2025

Il valore delle "attenzioni" verso il partner nella vita di coppia


“L’attenzione è la prima forma d’amore, è la manifestazione più pura della generosità”
Aspettative nella relazione di coppia

Tutti noi abbiamo un modo nostro in cui amiamo che molto spesso coincide con il modo in cui vorremmo essere amati. Quando nasce un amore, il suo percorso, la sua accelerazione o i suoi svariati intoppi o possibili decessi non possono essere disgiunti dalla storia affettiva ed emotiva di entrambi i protagonisti della coppia. La coppia è molto di più della semplice somma delle sue parti. L’incontro tra due persone è un alchemico percorso, frutto del passato di ognuno di loro, del loro presente individuale e di coppia e delle loro più segrete aspettative di vita futura.
L'attenzione è importante quanto l'amore. Se dovessimo scegliere tra qualcuno che ci ama e qualcuno che si prende cura di noi, scegliamo quest'ultimo. Non tutti quelli che ci dicono ti amo si preoccupano per noi. Ma stiamo pur certi che tutti quelli che si prendono cura di noi è perché ci amano.
È il modo che conosciamo, che ci è familiare, che recepiamo istintivamente: lo applichiamo alle altre persone importanti della nostra vita e in qualche modo ci aspetteremmo, il più delle volte inconsciamente, che anche gli altri lo applicassero con noi. Non per scelta o perché lo reputiamo il modo migliore in assoluto, ma perché è l’unico che concepiamo, che abbiamo direttamente o indirettamente vissuto, che funziona per e con noi.
Cosa ci impedisce di vedere l’affetto in modi non convenzionale? E cosa ci spinge a cercare segnali che confermino o smentiscano le nostre interpretazioni? La verità è che ogni relazione ha il suo linguaggio e i suoi codici, che cambiano man mano che ci si conosce meglio.
Forse è la paura di illuderci. O quella, ancora più sottile, di doverci fidare. Così restiamo con gli occhi puntati sui dettagli, in cerca di indizi che ci rassicurino, come se l’amore fosse un enigma da risolvere e non una presenza da sentire.
A volte cerchiamo l’amore nelle parole giuste, nei gesti espliciti, nelle conferme che rassicurano. Ma l’affetto, spesso, si manifesta nei margini: in una domanda "distratta" che richiama un dettaglio di noi, un modo di guardare, una pausa nella voce, un silenzio che non mette distanza, ma tregua. Non sempre è ciò che ci aspettiamo, eppure può essere lì, sottile, persistente, quasi timido.
Ciò che ci ostacola è il bisogno di decifrare invece di accogliere. La mente cerca prove, il cuore riconosce segni. Così, nel tentativo di capire, rischiamo di perdere la poesia di un gesto imperfetto, di un modo diverso di dire “ci tengo a te”. Forse crescere nelle relazioni significa anche imparare a lasciare spazio alle differenze, ai linguaggi che non conosciamo ancora, fidandoci che, dietro la forma, esista comunque un intento di cura. La relazione di coppia diviene insomma una opportunità tramite cui crediamo di poter guarire una volta per tutte le ferite d’amore, le carenze affettive, le delusioni subite durante l’infanzia e il partner diviene per certi aspetti un sostituto di nostro padre, di nostra madre (o di entrambi) e inconsciamente lo invitiamo, talvolta sfidiamo, ad amarci in modo totale, ad accettarci per quello che siamo, ad essere il genitore perfetto che non abbiamo mai avuto ma abbiamo sempre desiderato.
Vorremmo essere amati come amiamo. Vi sarebbero infatti fattori “sottili”, spesso sconosciuti, che appartengono all’area dei desideri e delle speranze inespressi, e che inevitabilmente riguardano le nostre aspettative nei confronti dell’altra persona. Toccano in profondità le nostre emozioni ed includono speranze di realizzazione, la guarigione da antiche ferite sepolte o la scoperta del proprio potenziale personale.
La percezione inconscia di questi aspetti sarebbe proprio il fattore “sottile” che rende attraente una persona ai nostri occhi. In qualche modo, sentiamo che può portare nella nostra vita guarigione, serenità, gioia, realizzazione, ecc.
Ogni persona parla una lingua d’amore diversa, e comprenderla richiede pazienza, ascolto, curiosità. Ci sono affetti che si esprimono nel prendersi spazio, altri nel farsi vicini senza rumore. Nessuno dei due sbaglia: semplicemente respirano a ritmi diversi.
Forse crescere nelle relazioni significa questo: smettere di chiedere agli altri di amarci come vorremmo e iniziare a riconoscere come sanno farlo loro. Perché l’amore non è mai uguale, ma quando è autentico, vibra. Lo senti nella pelle, anche se non sai dargli un nome.

😉💓

giovedì 9 ottobre 2025

Madonna del Soccorso



Per parlare di Lei utilizzando il meraviglioso quanto significativo titolo "del Soccorso" iniziamo con il ricordare che, adiacente la chiesa di Sant'Agostino a Corleone, in provincia di Palermo, si trova un bellissimo Oratorio della Compagnia di Maria SS. del Soccorso. Di questo se ne ha memoria sin dal 12 marzo 1623, fondato dai padri agostiniani. Gli stessi confrati offrivano ospitalità a chi ne faceva richiesta nei locali del loro convento. La  Cappella della Madonna del Soccorso diventa pertanto sia una sacrestia usata comunemente dai frati che un oratorio per i propri uffici. 
L’Oratorio mostra una magnifica ed armonica decorazione a tempera della volta e delle pareti, interamente affrescate dal pittore corleonese Santo Governali, nel 1759. Nel tetto c’è affrescata la SS. Trinità, in parte distrutta, dove è raffigurato Gesù che consegna una cintura a Santa Monica. Sempre nel tetto ci sono rappresentati due angioletti che raffigurano i bambini presenti nella storia della Madonna del Soccorso. La chiesa e il convento di Sant’Agostino vennero edificati intorno al 1330, ai piedi del castello sottano, nel cuore del centro storico di Corleone. 
La "Madonna del Soccorso" non è una singola figura ma un titolo sotto cui Maria  è venerata, con diversi culti e storie di apparizioni in tutta Italia, specialmente legata alla liberazione da difficoltà e pestilenze. La Vergine dalla fluente chioma bionda ricoperta dal tradizionale velo,, circondata dagli arcangeli Michele e Gabriele, con il braccio sinistro regge il nudo Bambin Gesù che a sua volta con la mano destra cerca protezione aggrappandosi al seno materno mentre con la mano sinistra tiene un uccellino, simbolo dell'anima cristiana. L'icona della Madre del Perpetuo Soccorso è dipinta su una tavola di legno di 54 x 41.5 cm. L'esatta paternità della tavola è attribuita all'iconografo cretese Andrea Rizo da Candia.



Le origini della devozione sono molto antiche, con un culto istituito a: 
  • Palermo nel 1306 con un' icona di scuola cretese del XIV e XV secolo. La devozione nasce da un miracolo: un monaco agostiniano, Nicola La Bruna, fu guarito dalla Madonna e in cambio gli fu chiesto da Lei stessa di essere pregata come "Madonna del Soccorso". Successivamente, un altro miracolo vide la Madonna scacciare il diavolo da un bambino, e una ragazza paralitica fu guarita trovando un'immagine della Vergine. La Sua immagine è considerata un potente aiuto negli esorcismi, poiché  il Nome di Maria causa nel demonio rabbia e isteria, rendendolo incapace di pronunciare il Suo nome e di resistere alla sua Autorità.
Il "Soccorso" si riferisce alla liberazione da una solitudine distruttiva, un aiuto materno in momenti di difficoltà, e il concetto che "non siamo orfani" e qualcuno si prende cura di noi, sempre!!! La Vergine del Soccorso è generalmente raffigurata mentre sta per percuotere un demonio che si rannicchia terrorizzato ai suoi piedi. Fu soprattutto con questa eloquente immagine, che rendeva il popolo dei fedeli immediatamente consapevole dell'onnipotenza del divino sul diavolo, che i padri agostiniani diffusero la devozione soccorrista, educando i cristiani a confidare nella intermediazione, ritenuta salvifica, della Madonna. In sintesi, la Madonna del Soccorso è un Titolo potente di protezione contro il demonio, e la sua figura è centrale nelle preghiere e nelle pratiche legate agli esorcismi per la liberazione dai demoni. Consapevoli di tutto ciò gli Agostiniani diffusero il culto della Madonna del Soccorso prima in Sicilia e poi nel resto d'Italia e in altri paesi europei. Considerando solo la Sicilia abbiamo:
  • Basilica della Madonna del Soccorso (Sciacca)
  • Chiesa della Madonna del Soccorso (Trapani)
  • Chiesa Madre dedicata alla Madonna del Soccorso ( Castellammare del Golfo)
  • Chiesa di Maria SS. del Perpetuo Soccorso (Gualtieri Sicaminò)
  • Chiesa del Collegio dedicata alla Madonna del Soccorso (Caltavuturo)
  • Chiesa di Maria Santissima del Soccorso (Bronte)
  • Statua Madonna del Soccorso, in chiesa dell'Annunciazione (Tortorici)
  • Chiesa Maria Ss. del Perpetuo Soccorso (Palermo)
  • Chiesa di Santa Maria del Soccorso detta Badiola (Agrigento)
  • Chiesa Santa Maria del Perpetuo Soccorso (Augusta)
  • Chiesa Madonna del Soccorso (Alcamo)
  • Chiesa Santa Maria del Soccorso (Modica)
  • Chiesa Madonna del Soccorso (Corleone)
  • Chiesa Maria SS. del Soccorso vulgo del Carmine (Pietraperzia)
  • Chiesa Maria SS. del Soccorso sotto il titolo della Visitazione (Melilli)
Da non dimenticare anche la storia di Oliva la bambina di soli tre anni che si era persa tra le montagne durante una tempesta. vicino a Cori (LT) nel 1521, a cui la Madonna del Soccorso apparve e l'avrebbe protetta sotto il Suo manto per circa una settimana, nutrendola e tenendola al sicuro, finché non venne ritrovata sana e salva, attribuendo tutto al suo intervento.
Preghiera
Vergine benedetta, 
Madre di Dio e Madre nostra, 
che nei titolo di « Madonna dell'aiuto »
 non cessi di ricordare ai tuoi devoti i prodigi 
onde ci assicurasti della tua materna protezione, 
guarda pietosa alle nostre necessità e alle nostre miserie,
 e vieni ancora una volta in nostro soccorso.
Amen