martedì 26 agosto 2025

Formazione permanente: Giovani che stanno male


Il disagio dei giovani nell’età del nichilismo

"Io gliel’ho detto a mamma. . . 
per me ci vuole un’esperta di paure. 
Perché ho una paura complicata, che ha due strati.
Ho paura . . . ma ho anche paura di dire che ho paura"

Si parla molto delle problematiche legate ai giovani, provando ad azzardare soluzioni spesso approssimative. Il problema? Si tralasciano le cause profonde. Non sorprendono i dati sull’aumento delle malattie mentali in età giovanile, i suicidi, le droghe e tutti quegli episodi di violenza che ascoltiamo nei notiziari. La normalità è quella di una generazione con un malessere, difficile da comprendere e quindi da aiutare. Queste problematiche non riguardano solo il singolo individuo, ma rappresentano una piaga sociale che va oltre il disagio psicologico.
Le istituzioni, come la famiglia e la scuola, che dovrebbero offrire supporto e sicurezza, appaiono distanti dalle dinamiche giovanili. I tempi sono cambiati: con le tecnologie, Internet, i social media, il mondo si è trasformato, cambiando le regole e i valori a cui eravamo abituati. Sta proprio in questo il primo vero disagio, il più difficile da comprendere, la radice del mostro che è il nichilismo: il cambiamento con conseguente svalutazione di tutti i valori, tanto che viene definito da F. Volpi come una “calotta d’acciaio” dove “non v’è più virtù o morale possibile”.
La perdita di senso.
Galimberti definisce questo fenomeno “il disincanto del mondo”, mentre Nietzsche ne parla come della “morte di Dio”. Nell’era della tecnica, la scienza prende il sopravvento: decreta la fine dei valori religiosi e svuota il mondo di significato. Le cose del mondo si ammalano sotto l’occhio scientifico, tutto diventa misurabile e fine a sé stesso: il cielo, la luce, il tempo, il luogo, la vita. Ci troviamo di fronte a un nuovo universo, materiale, corruttibile e caotico.
La defunta religione propone un fine e uno scopo da realizzare e genera fede e speranza; al contrario, la tecnica propone dei risultati da raggiungere utili soltanto ad alimentare sé stessa . L’uomo è nullo, semplice servo di questo sistema. L’umanità soffre e non trova appigli. Il mondo vecchio muore per lasciar spazio all’inquietudine.
I problemi esistenziali sono disagi o crisi profonde che colpiscono il senso di sé e il significato della vita, spesso innescati da eventi significativi come la perdita di una persona cara, un cambiamento lavorativo o una crisi d'identità. Chi li sperimenta prova disorientamento, insoddisfazione e ansia, mettendo in discussione le proprie certezze e il proprio scopo vitale. Questi problemi possono portare a disturbi più gravi come la depressione e richiedono un'analisi e una riorganizzazione dei propri valori e obiettivi. I giovani adolescenti sono le principali vittime del nuovo standard socioculturale che caratterizzano questa età detta del nichilismo. Il nichilismo è un atteggiamento mentale di sfiducia e demotivazione che origina dalla caducità dei valori, dalla mancanza di scopi e di risposte. Sono le risposte ai perché di cui si nutre la mente umana.
Il nichilismo è l’espressione di una società basata sul profitto, sull’apparire, sul capitalismo fine a sé stesso. In tale contesto, l'avanzamento tecnologico prodotto dalla intelligenza umana sta prendendo il sopravvento. Si è passati dall’idea di futuro come speranza, al futuro come mancanza di senso. Quando il futuro chiude le sue porte o, se le apre, è solo per offrirsi come incertezza, precarietà, insicurezza, inquietudine, allora, come dice Heidegger, “Il terribile è già accaduto”, perché le iniziative si spengono, le speranze appaiono vuote, la demotivazione cresce, l’energia vitale implode.
Il contesto socioculturale si sta capovolgendo: l’uomo tende ora ad essere al servizio dell'intelligenza artificiale e da essa ne è dominato. La comunicazione è sempre più virtuale e domina ogni contesto relazionale, sociale e lavorativo. A cominciare da quell’ambito privilegiato che è la famiglia. È in essa che la mente del singolo, sin dall’infanzia, si delinea nei suoi schemi intellettivi ed emotivi, secondo altre modalità, quelle interattive.
In questo triste panorama globale i giovani e gli adolescenti, in particolare, vivono una doppia crisi: socioculturale ed esistenziale. Questa sofferenza si associa a quella fisiologica, tipica della loro età, configurandosi una doppia crisi socioculturale ed esistenziale. L’incertezza del futuro rende i giovani inquieti, demotivati, confusi. Non trovando soluzioni rassicuranti essi vivono intensamente e impulsivamente il presente. Questo comportamento ha un effetto liberatorio perché attenua la loro angoscia esistenziale.
C'è veramente una tragedia silenziosa che si sta svolgendo oggi nelle nostre case e riguarda i nostri gioielli più preziosi: i nostri figli. I nostri figli sono in uno stato emotivo devastante! Negli ultimi 15 anni, i ricercatori ci hanno regalato statistiche sempre più allarmanti su un aumento acuto e costante di malattie mentali infantili che ora sta raggiungendo proporzioni epidemiche:
Le statistiche non mentono:
• 1 bambino su 5 ha problemi di salute mentale
• Si è notato un aumento del 43% dell'ADHD
• Si è notato un aumento del 37% della depressione adolescenziale
• Si è notato un aumento del 200% del tasso di suicidi nei bambini di età compresa tra 10 e 14 anni
Cosa sta succedendo e cosa stiamo sbagliando?
I bambini di oggi sono sovra-stimolati e sopraffatti di oggetti materiali, ma sono privati delle basi di un'infanzia sana, come:
• Genitori emotivamente disponibili
• Limiti chiaramente definiti
• Responsabilità
• Nutrizione equilibrata e sonno corretto
• Movimento in generale ma soprattutto all'aperto
• Gioco creativo, interazione sociale, opportunità di gioco non strutturate e spazi per la noia
Invece, negli ultimi anni ha riempito i bambini di:
• Genitori distratti digitalmente
• Genitori indulgenti e permissivi che lasciano che i bambini "governino il mondo" e siano quelli che mettono le regole
• Un senso di diritto, di meritare tutto senza guadagnarselo o essere responsabile di ottenerlo
• Sonno inadeguato e nutrizione squilibrata
• Uno stile di vita sedentario
• Stimolazione senza fine, tate tecnologiche, gratificazione istantanea e assenza di momenti noiosi


Cosa fare?


Se vogliamo che i nostri figli siano individui felici e in salute, dobbiamo svegliarci e tornare alle origini. È ancora possibile! Molte famiglie vedono miglioramenti immediati dopo settimane di implementazione delle seguenti raccomandazioni:
• Stabilisci dei limiti e ricorda che sei il capitano della nave. I tuoi figli si sentiranno più sicuri sapendo che hai il controllo del timone.
• Offri ai bambini uno stile di vita equilibrato pieno di ciò di cui i bambini HANNO BISOGNO, non solo di ciò che VOGLIONO. Non abbiate paura di dire "no" ai vostri figli se quello che vogliono non è quello di cui hanno bisogno.
• Fornire alimenti nutrienti e limitare il cibo spazzatura.
• Trascorri almeno un'ora al giorno all'aperto facendo attività come: ciclismo, escursione, pesca, birdwatching/insetti
• Godetevi una cena di famiglia quotidiana senza smartphone o tecnologia che li distraggano.
• Giocate a giochi da tavolo come famiglia o se i bambini sono troppo piccoli per giochi da tavolo, lasciatevi trasportare dai vostri interessi e lasciate che siano loro a comandare nel gioco
• Coinvolgete i vostri figli in qualche faccenda o in una casa a seconda della loro età (piegare i vestiti, sistemare i giocattoli, appendere i vestiti, sbarcare la spesa, apparecchiare la tavola, dare da mangiare al cane ecc. )
• Semplicemente una routine di sonno coerente per garantire che tuo figlio dorma abbastanza. Gli orari saranno ancora più importanti per i bambini della scuola.
• Insegnare responsabilità e indipendenza. Non proteggerli troppo da qualsiasi frustrazione o errore. Sbagliarsi li aiuterà a sviluppare resilienza e impareranno a superare le sfide della vita,
• Non caricare lo zaino dei tuoi figli, non portare i tuoi zaini, non portare loro i compiti che si sono dimenticati.. Invece di dargli il pesce, insegna loro a pescare.
• Insegna loro ad aspettare e a ritardare la gratificazione.
• Fornisci opportunità di "noia", perché la noia è il momento in cui la creatività si sveglia. Non sentirti responsabile di far divertire sempre i bambini.
• Non utilizzare la tecnologia come cura per la noia, né offrirla al primo secondo di inattività.
• Evitare l'uso della tecnologia durante i pasti, in automobili, ristoranti, centri commerciali. Usa questi momenti come opportunità per socializzare allenando così i cervelli a saper funzionare quando sono in modalità: "noia".
• Sii emotivamente disponibile a connettersi con i bambini e insegnare loro autoregolamentazione e abilità sociali:
• Spegnere i telefoni di notte quando i bambini devono andare a letto per evitare distrazione digitale.
• Diventa un regolatore o un allenatore emotivo dei tuoi figli. Insegna loro a riconoscere e gestire le proprie frustrazioni e rabbia.
• Insegna loro a salutare, a fare a turno, a condividere senza rimanere senza nulla, a dire grazie e per favore a riconoscere l'errore e a scusarsi (non obbligarli), sia un modello di tutti quei valori che inculca.
• Connettiti emotivamente – sorridi, abbracci, baci, solletichi, leggi, balli, salti, gioca o striscia con loro.



martedì 19 agosto 2025

SAN GIOVANNI EUDES

«Non devi mai separare ciò che 
Dio ha così perfettamente unito.
 Gesù e Maria sono così intimamente legati 
l’uno con l’altro che 
chi vede Gesù guarda Maria; 
chi ama Gesù, ama Maria; 
chi ha la devozione per Gesù, ha la devozione per Maria».



Nato in Normandia nel 1601, muore nel 1680. Divenuto un attivista e un devoto di Maria è ordinato sacerdote nel Collegio dei gesuiti di Caen. Da qui parte per assistere gli appestati nella regione di Argentan. In seguito si consacra alle missioni parrocchiali. Resosi conto di quanto sia importante la figura del sacerdote, riesce a far costruire un seminario, dando vita alla «Congregazione di Gesù e di Maria ». San Giovanni Eudes è il primo e più ardente apostolo del culto liturgico ai Sacri Cuori di Gesú e di Maria. Nel 1641 fonda due Congregazioni religiose, una maschile e una femminile, dedicate ai Sacri Cuori. Per lui, quindi, il culto del Sacro Cuore di Gesú è il culto della persona, in quanto esso è l'origine e la fonte della dignità e della santità della persona. Fonda poi rifugi per togliere le ragazze dalla strada e una Congregazione di Religiose per assisterle, l'ordine di «Nostra Signora della Carità del Rifugio». Scrive numerose opere, fra cui la più conosciuta e la più considerevole è «Il cuore ammirabile della Madre di Dio». I genitori lo consacrano a Maria SS.ma fin dalla nascita, e, successivamente, da adolescente, è lui stesso a confermare tale consacrazione. A 27 anni fa un “contratto di alleanza” con Nostra Signora, scritto di suo pugno, con il quale volle essere sepolto. La Madonna accompagna tutta la sua vita. Educato dai Gesuiti (vettori del rinnovamento in atto), a vent’anni decide di diventare prete entrando in una comunità appena aperta a Caen, l’Oratorio di Gesù, fondato l’anno prima da Pierre de Berulle (futuro cardinale, amico di san Francesco di Sales e maestro di san Vincenzo de’ Paoli): non erano semplicemente dei religiosi, ma una comunità di preti che si consacravano interamente al servizio del Vangelo, con una solida formazione, entusiasti di partecipare al rinnovamento della Chiesa. La spiritualità del santo parte dalla fede in un amore creatore che ci precede. “Dio non ha creato il mondo una sola volta, ma infinite volte … in ogni momento lo sostiene e sempre lo conserva”.

Preoccupazione principale di San Giovanni Eudes fu di trovare il modo migliore di parlare della relazione tra Dio e l’uomo. La scuola francese di Bérulle scelse il cammino dell’interiorità e della comunione di vita con Gesù, e Giovanni era convinto che la strada era l’intrecciarsi del Vangelo nella trama quotidiana della vita: ogni istante, ogni pensiero deve essere riferito a Cristo. Lavorare per la salvezza delle anime, inoltre, passa attraverso l’aiutare gli altri ad incontrare la misericordia di Dio. L’amore ha tratto l’uomo dal niente, la Misericordia trarrà il peccatore dalla sua miseria. L’esperienza che Eudes vive e i risultati pastorali che vede, sono quelli che lo portano ad esaltare l’infinita misericordia di Dio rivelata pienamente nel Figlio, anche per far fronte all’errore dei giansenisti, che presentavano un Dio poco incline al perdono, cercando di allontanare da confessione ed eucaristia.

La devozione ai Sacri Cuori
Ogni battezzato, alla sequela di Maria, è chiamato a formare Gesù in se stesso, attraverso un cammino spirituale che parte dall’immagine forte del Cuore, per arrivare alla centralità del rapporto personale con Gesù, accogliendo il suo amore senza limiti.
Dapprima Eudes parla del Cuore di Maria, poi la sua visione si arricchisce e si unifica intorno al Cuore di Gesù Cristo. E’ il primo a comporre un ufficio e una Messa in onore del Cuore Immacolato di Maria e del Sacro Cuore di Gesù, celebrandone le feste all’interno della sua congregazione. I suoi scritti sottolineano l’unità mistica dei Sacri Cuori: «Non devi mai separare ciò che Dio ha così perfettamente unito. Gesù e Maria sono così intimamente legati l’uno con l’altro che chi vede Gesù guarda Maria; chi ama Gesù, ama Maria; chi ha la devozione per Gesù, ha la devozione per Maria». San Giovanni Eudes mostrò, con argomenti teologici, che il Cuore di Gesù e quello di Maria non presentano differenze tra loro, ma costituiscono, per l'unione esistente tra loro, un solo e stesso Cuore. “Il nostro proposito è stato sempre, dai primordi della nostra congregazione, di contemplare e onorare questi due amabili Cuori come uno stesso Cuore, in unità di spirito, di sentimento e di affezione”. “Il culto al Cuore Sacratissimo di Gesù non è in sostanza che il culto dell’amore che Dio ha per noi in Gesù, ed è insieme la pratica del nostro amore verso Dio e verso gli uomini. In altre parole, tale culto si propone come oggetto di adorazione, di azione di grazie e di imitazione; ed inoltre considera la perfezione del nostro amore per Dio e per il prossimo, come la meta da raggiungere mediante la pratica sempre più generosa del comandamento nuovo, lasciato dal Divino Maestro degli Apostoli quasi in sacra eredità, allorché disse loro: ‘Io vi do il comandamento nuovo: amatevi gli uni gli altri, come io ho amato voi’.”

L’opera delle opere è formare Gesù in noi, e tutti siamo chiamati a collaborare, lasciandoci plasmare da Lui. “Gesù deve vivere in voi in modo tale che possiate dirvi con l’Apostolo: “È il Cristo che vive in me (Gal2, 20). Egli vuole che tutto ciò che è in lui viva in voi, che la sua anima viva nella vostra anima, il suo Cuore nel vostro cuore, il suo Spirito nel  vostro spirito, che infine tutte le sue facoltà vivano e regnino nelle facoltà della vostra anima e del vostro corpo”.
Il cammino di santità percorso da Giovanni e proposto ai suoi si basa sulla fiducia sconfinata nell’amore di Dio, quell’amore rivelatosi nella vita terrena di Gesù e nella figura materna di Maria. I Sacri Cuori non sono per lui immagini sentimentali per attirare persone deboli, ma la manifestazione esterna e concreta dell’amore di quel Dio che non ha risparmiato per l’uomo il suo proprio Figlio.
Il vero “cuore” di ogni uomo è la sua radice divina, dalla quale sgorga la sua dignità. Una radice che esige rispetto per ogni singola vita, come ci ricorda in maniera profetica l'eredità di san Giovanni Eudes, un autentico apostolo della devozione ai Sacri Cuori di Gesù e di Maria. Mise al centro del suo ministero la cura dei malati e si dedicò alle missioni parrocchiali affrontando le non poche difficoltà causate dal degrado e dai conflitti che segnavano la campagna francese. Nel 1641 fondò una congregazione femminile per il recupero delle prostitute. Due anni dopo diede vita alla Congregazione di Gesù e Maria per rispondere all'esigenza di offrire una valida formazione al clero.  Durante la catechesi del 19 agosto 2009, papa Benedetto XVI ha lodato Eudes come un “instancabile apostolo della devozione dei Sacri cuori”, sottolineando che Eudes è stato un esempio per i sacerdoti proprio durante l’anno sacerdotale. Il Papa ha continuato a descrivere Eudes per lo zelo apostolico speso nella formazione dei seminaristi in sacerdoti, nonché per il fatto che è stato un modello per l’evangelizzazione e per la testimonianza dell’amore per il cuore di Cristo e per il cuore di Maria.

GRAZIE!!!