giovedì 27 febbraio 2020

San Gabriele Possenti dell'Addolorata

La miracolosa guarigione
di S. Gemma Galgani
per intercessione di San Gabriele

Il santo dei giovani, il santo dei miracoli, il santo del sorriso: con questi tre appellativi è conosciuto San Gabriele dell’Addolorata.

PREGHIERA PER CHIEDERE UNA GRAZIA
"Caro san Gabriele, 
mi rivolgo con fiducia alla
Tua intercessione per ottenere da Dio
 la grazia e la forza di cui ho bisogno.

Fa’ che io accetti con fede la mia situazione e
consideri la malattia non come una sfortuna,
ma come un invito a comprendere meglio il senso e lo scopo della vita.
Rafforza la mia fede perché io riesca a
valutare il dolore come un dono prezioso e un’occasione per amare di più.

Nella tua malattia, da fanciullo, tu pregasti con fede
e ottenesti la grazia della guarigione.
In seguito, ammalato gravemente nel colmo della giovinezza,
accettasti il volere di Dio con amore sconfinato.

Ottienimi dal Signore la grazia della guarigione
se è secondo la sua volontà, perché io possa dedicarmi al servizio
degli altri con freschezza di forze e profusione di amore.
Ottienimi soprattutto la grazia di accogliere la mia malattia,

finché durerà, come disegno di Dio per unirmi alla Passione
di Gesù completandola nel Suo corpo che
è la Chiesa, e per la salvezza del mondo.

Amen


San Gabriele dell’Addolorata ebbe un ruolo molto importante nella vita di Santa Gemma. Per Lui la santa di Lucca aveva una devozione straordinaria ( al tempo di Gemma San Gabriele era Venerabile, non ancora Santo), al punto da considerarlo suo patrono e protettore. Gabriele apparse a Gemma molte volte, dandole consigli e parole d’incoraggiamento dal Cielo. Per intercessione di San Gabriele, Gemma guarì da una grave malattia che l’affliggeva, ed in una delle sue apparizioni, egli pose la stemma passionista sul fianco della Santa di Lucca dicendole profeticamente: “Tu sarai passionista.” Gemma cominciò ad ammalarsi di una curvatura alla spina dorsale. Inoltre contrasse la meningite, che la lasciò temporaneamente sorda. Dei grossi ascessi le si formarono in testa, le caddero i capelli, e infine le membra divennero paralizzate. Il medico curante tentò molti rimedi nessuno dei quali ebbe successo. Gemma peggiorava. Gemma cominciò una devozione al Venerabile Gabriele Possenti dell’Addolorata (ora San Gabriele). Sul suo letto di malata lesse la storia della sua vita. Più tardi scrisse del Venerabile Gabriele: “Da quel giorno che il mio nuovo protettore Venerabile Gabriele mi aveva salvata l’anima, cominciai ad averne devozione particolare: la sera non trovavo il sonno, se non avevo l’immagine Sua sotto al guanciale, e cominciai fino d’allora a vedermelo vicino (qui non so spiegarmi: sentivo la sua presenza). In ogni atto, in ogni azione cattiva che avessi fatta, mi tornava alla mente Confratello Gabriele, e mi astenevo” (Autobiografia, p.245). Gemma, che ora aveva vent’anni, sembrava in punto di morte. Fu suggerita una novena come l’unica via di salvezza. A mezzanotte del 23 febbraio 1899, Gemma udì il rumore di un rosario e si accorse che il Venerabile Gabriele le stava davanti. Le parlò così:
“Vuoi guarire? . . . prega con fede il Cuore di Gesù; ogni sera, fino che non sarà terminata la Novena, io verrò qui da te, e pregheremo insieme il Cuor di Gesù” (Autobiografia, p.248).
Il primo giorno di marzo la novena finì. La grazia fu accordata: Gemma era guarita. Quando si alzò, coloro che le stavano intorno piangevano di gioia.

Sì, era stato compiuto un miracolo!
" Caro 
san Gabriele, 
nella tenera devozione 
a Maria Addolorata tu 
trovasti il mezzo efficace
 per superare tutti
 gli ostacoli e raggiungere 
in breve tempo
 la più alta perfezione;
 ottieni a tutti uno speciale affetto verso
 la Madre celeste affinché
 possiamo godere 
della Sua protezione e
 così conseguire facilmente 
la felicità eterna. 
Amen"
3 Ave o Maria....

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