venerdì 4 settembre 2020

Santa Rosalia


Liberaci dalla "nuova" peste
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S. Rosalia, il cui nome è l’insieme di due fiori, la rosa e il giglio (in latino: rosa-lilium). Da giovane Rosalia vive in ricchezza alla corte di Ruggero II dove, per la sua bellezza e gentilezza, diventa anche damigella d’onore della regina Sibilla.
Un giorno il conte Baldovino salva il re Ruggero da un animale selvaggio che lo stava attaccando; il re allora decide di ricambiare con un dono e Baldovino chiede in sposa Rosalia. Il giorno prima delle nozze però Rosalia ha una visione di Gesù Cristo nello specchio e decide di rinunciare al matrimonio per dedicarsi alla fedeDopo questo episodio scelse l’eremitaggio. Il suo profumo, simile alla combinazione dei suddetti fiori, iniziò a divulgarsi quando fu scoperto il suo corpo, il 15 luglio 1623, all’interno di un masso concavo di roccia compatta, alla profondità di circa 50 cm, nella grotta del Monte Sacro di Palermo, dove la santa aveva trascorso parte della sua vita. S. Rosalia nacque nel 1140All’età di 13 anni abbandonò agi e ricchezze, preferendo la solitudine e la povertà. Si allontanò dal Monastero e si addentrò nelle grotte del Quisquina, in una zona solitaria e molto impervia, dove rimase per molti anni, pregando e dove, conosciutala, la gente andava per chiedere conforto per i suoi dolori. 
Si comportava come San Pellegrino, noto ai Palermitani perchè li aveva convertiti al Cristianesimo nel I secolo d.C. Anche S. Pellegrino si era trasferito, per trascorrere il resto della sua breve vita, in eremitaggio pregando e privandosi di tutto in una grotta dell’attuale Monte Pellegrino in Palermo. S. Rosalia dormiva per terra, si cibava dell’erba che trovava e beveva l’acqua che gocciolava dalle rocce della grotta. Pregava e parlava con Dio del quale aveva frequenti visioni. Dopo la sua morte, che avvenne il 4 Settembre del 1175, all’età, quindi, di soli 30 anni, i palermitani cercarono invano il suo corpo. Il suo primo miracolo risale al 1348 quando quando nel paese di Bivona scoppiò una epidemia di peste. La Santa apparve in visione ad una fanciulla alla quale promise che avrebbe liberato il paese dalla peste se fosse stata costruita una chiesetta da dedicare a lei. La gente non credette alla ragazza e la peste continuò a mietere vittime, sino a quando l’anno successivo S. Rosalia apparve ad un adulto al quale chiese di nuovo quanto richiesto alla fanciulla l’anno primo. La popolazione credette all’uomo e si costruì una chiestta in suo onore. Subito dopo cessò la peste. Questo stesso miracolo avvenne nel 1474 e nel 1575. Da allora si attribuirono alla Santa altri miracoli quali il ritorno della parola ai muti, guarigioni inspiegabili di malati etc. Un altro importante miracolo avvenne il 26 Maggio 1623, giorno della Pentecoste. La città di Palermo era stata colpita dalla peste. Tantissimi palermitani si recarono nella grotta di S. Rosalia. Alcuni di loro cominciarono a bere l’acqua che sgorgava dalle rocce e tra queste persone vi era Girolama Lo Gatto. Ad un tratto S. Rosalia apparve a lei e le chiese di far scavare la roccia in un determinato punto dove, diceva, era nascosto il suo corpo. I lavori di scavo durarono sino al 15 Luglio, quando apparvero i resti della Santa, con fuoruscita di meravigliosi profumi di rose e di giglio.
La peste in Palermo cessò solo in parte nel momento in cui i cantori e la gente, durante una processione, supplicarono S. Rosalia. La peste fu debellata completamente nel 1625 in seguito ad un nuovo miracolo. Il palermitano Bonelli Vincenzo, al quale era morta la moglie quindicenne con la peste, si era recato sul Monte Pellegrino per cercare distensione al suo dolore. Decise quindi di suicidarsi gettandosi da una rupe, quando gli apparve S. Rosalia che convinse l’uomo a seguirla nella sua grotta dove indicò il posto dove era stato rinvenuto il suo corpo e lo supplicò di portare in processione le sue ossa, in modo da far cessare la peste. Non appena la salma fu riconosciuta con quella della Santa e fu portata in processione, la peste cessò definitivamente. La Festa di S. Rosalia ricorre annualmente il 4 Settembre, giorno della sua morte. In tale giorno vi è sempre stata una grandissima festa a Palermo. Santa Rosalia, patrona di Palermo, diventa il simbolo dei disoccupati. Con fede salda e speranza certa che Dio esaudisca le nostre preghiere, per intercessione di Santa Rosalia, veniamo liberati da tutto ciò che logora corpo, cuore e mente. Amen.

Santa Rosalia,
 esempio di purezza e fede incrollabile,
proteggi il nostro cammino e guidaci con il tuo amore verso la luce della speranza.
Come hai abbandonato tutto per
 dedicarti a Dio, aiutaci a vivere con umiltà, 
compassione e dedizione, affinché possiamo essere degni 
del tuo sguardo e del tuo sostegno.
Prega per noi, affinché la tua protezione
 ci accompagni ogni giorno e ci avvicini 
sempre di più al cuore di Cristo
Così sia ! ! !
 Grazie ! ! !


 

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