venerdì 16 ottobre 2020

Santa Margherita Maria Alacoque


LE DODICI PROMESSE DI GESÙ

 AI DEVOTI DEL SUO SACRO CUORE

(Gesù a Santa Margherita Maria Alacoque) 



Ti prometto,
 nell’eccessiva misericordia del mio Cuore,
 che a coloro che si accosteranno alla sacra mensa
 per nove mesi consecutivi, 
ogni primo venerdì del mese,
l’onnipotente amore del mio Cuore concederà 
il dono della penitenza finale: 
non moriranno in stato di peccato,
 né senza ricevere i santi sacramenti;
 e il mio Cuore in quegli ultimi 
istanti sarà per loro sicuro asilo





1. Darò loro tutte le grazie necessarie al loro stato.

2. Metterò la pace nelle loro famiglie.

3. Li consolerò in tutte le loro pene.

4. Sarò loro rifugio sicuro durante la vita e soprattutto alla loro morte.

5. Spargerò abbondanti benedizioni su tutte le loro imprese.

6. I peccatori troveranno nel mio Cuore la fonte e l’oceano infinito della misericordia.

7. Le anime tiepide diventeranno ferventi.

8. Le anime ferventi si eleveranno a grande perfezione.

9. Benedirò le case dove l’immagine del mio Sacro Cuore sarà esposta e onorata.

10. Darò ai sacerdoti il dono di toccare i cuori più induriti.

11. Le persone che propagheranno questa devozione avranno il loro nome scritto nel mio Cuore, dove non sarà mai cancellato.

12. Io prometto nell’eccesso della misericordia del mio Cuore che il mio amore onnipotente concederà a tutti quelli che si comunicheranno il primo venerdì del mese per nove mesi consecutivi la grazia della penitenza finale. Essi non moriranno in mia disgrazia, né senza aver ricevuto i Santissimi Sacramenti, e il mio Cuore sarà per essi in quell’ora estrema sicuro asilo contro gli assalti del nemico infernale.

Tale devozione fu ufficialmente approvata nel 1870 Pio IX.

Margherita nacque a Lautecour, nel dipartimento della Saone e Loira (Francia) il 22 luglio 1647, da Claudio Alacoque e Filiberta Lamyn, ferventi cristiani di buona situazione sociale ed economica. Il 20 giugno 1671, a 24 anni, entrò nel monastero di S. Maria di Paray-le-Monial. Fin da piccola Margherita avversava ogni cosa che sembrasse offesa di Dio e fece il suo voto di verginità a soli quattro anni, senza intendere il pieno significato.

Ma la sua attrazione verso la preghiera, il ritiro e il silenzio, nonostante la sua indole vivacissima, il suo amore verso l’Eucarestia, il suo interessamento dei poveri e sofferenti, dei quali cercava di alleviare le pene con ogni mezzo a sua disposizione manifestavano la strada scelta per lei dal Signore. A otto anni perse il padre e venne a trovarsi, insieme alla mamma, alle dipendenze di alcuni parenti egoisti ed esosi, i quali, con continui e molteplici maltrattamenti le procurarono grandi sofferenze, in aggiunta alle malattie da cui era spesso colpita e alle penitenze che vi aggiungeva di suo. Margherita sopportava tutto con pazienza e in atteggiamento di rispetto e di benevolenza verso i persecutori suoi e della mamma.

Crescendo cedette alle attrattive della società che la circondava e che la sua posizione economica le permetteva di frequentare, quali ricevimenti, feste e ricercatezza nell’abbigliamento, ma, ciò che poteva essere naturale e scontato in qualsiasi altra ragazza, non era ammissibile in lei, chiamata ad essere soltanto del Signore, perciò fu ricondotta alla vita semplice e fervorosa di prima. Intanto, la mamma e i parenti più stretti pensavano alla sua sistemazione con proposte concrete di matrimonio. Margherita, dopo qualche tentennamento, rifiutò decisamente tali proposte e fece conoscere la sua risoluzione irreversibile di farsi religiosa. Superate le difficoltà, soprattutto con la madre, seguì l’indicazione espressa del Signore di entrare nell’Ordine della Visitazione. Margherita entrò in Monastero già temprata nelle virtù e nella mortificazione, tuttavia dovette lottare contro la sua natura troppo sensibile e incline alle affezioni particolari. ma l’amore divino ebbe il sopravvento e, dal noviziato fino alla morte, la sua vita fu una continua ascesi verso la più intima unione con il suo diletto, che la ricolmò dei più elevati doni mistici.

Mistiche nozze con l’Agnello

Trascorso l’anno di noviziato, vi fu non poca esitazione da parte della Comunità di Paray-le-Monial nell’ammettere alla Professione quella Novizia straordinaria che batteva una via diversa da quella comune e semplice di ogni Visitandina. Finalmente la profonda umiltà e perfetta obbedienza di Suor Margherita Maria debellarono ogni pregiudizio nei suoi riguardi, ed ella poté fare la sua Professione il 6 novembre 1672. Da allora in poi la neo professa brucia le tappe e la sua anima, incosciamente, si prepara a ricevere sempre maggiori favori celesti, fino al giorno delle grandi rivelazioni del Sacro Cuore di Gesù, che la sceglie per una speciale missione nella Chiesa.

Apostola del Sacro Cuore

S. Margherita Maria Alacoque fu la grande apostola del Sacro Cuore, senza essere mai uscita dalla clausura monastica. Quando fu nominata Maestra delle Novizie, il 31 dicembre 1684, ella le fece convergere alla imitazione delle principali virtù del Sacro Cuore: l’umiltà e la mansuetudine, inculcandone la devozione. Un’altra forma di apostolato fatto da S. Margherita Maria, solo per obbedienza, furono: l’«Autobiografia»; i «Ricordi di Esercizi spirituali»; le «Lettere»; gli «Avvisi»; le «Istruzioni»; le «Preghiere»; i «Cantici d’amore». Sono molto importanti le 10 lettere indirizzate al R. Padre Croiset S.J. a cui la Santa affidò il messaggio del Sacro Cuore. Così, l’umile Visitandina di Paray-le-Monial, amante, del nascondimento, dell’annientamento e del disprezzo di sé, è divenuta, a sua insaputa, maestra e modello alla Chiesa universale per l’avvento del Regno d’Amore del Cuore SS.mo di Gesù. Santa Margherita Maria visse 19 anni nel monastero di Paray-le-Monial, fino alla morte, avvenuta il 17 ottobre dell’anno 1690, a 43 anni di età.

Visione della SS. Vergine

La tenera e filiale devozione che S. Margherita Maria nutriva verso la SS. Vergine le valsero la grande consolazione di varie sue apparizioni, fra cui una molto consolante, dalla Santa così descritta in una delle sue lettere:
[ ... ] Quella Regina di bontà, additando il Divin Cuore, continuò rivolta alle sue Figlie: «Ecco il prezioso tesoro manifestato a voi in modo particolare, dal tenero amore del Figliuolo mio verso il vostro Istituto, che Egli considera e ama come il suo caro Beniamino, e che perciò vuole arricchire di questa eredità sopra tutti gli altri...»."




Atto di consacrazione al Sacro Cuore di Gesù 
scritto da Santa Margherita Maria Alacoque.


Io…, dono e consacro al Cuore adorabile di Nostro Signore Gesù Cristo
 la mia persona e la mia vita, le mie azioni, pene e sofferenze per non voler più servirmi di alcuna parte del mio essere, che per onorarlo, amarlo e glorificarlo.

E’ questa la mia volontà irrevocabile: 
essere tutto suo e fare ogni cosa per suo amore, 
rinunciando di cuore a tutto ciò che potrebbe dispiacergli.

Ti scelgo, Sacro Cuore di Gesù, come unico oggetto del mio amore, 
come custode della mia via, pegno della mia salvezza,
 rimedio della mia fragilità e incostanza, riparatore di tutte le colpe della mia vita e rifugio sicuro nell’ora della mia morte. 
Sii, o Cuore di bontà, la mia giustificazione
 presso Dio, Tuo Padre, e allontana da me la sua giusta indignazione.

O cuore amoroso di Gesù, pongo tutta la mia fiducia in Te, perché temo tutto dalla mia malizia e debolezza, ma spero tutto dalla tua bontà.

Consuma, dunque, in me quanto può dispiacerti o resisterti; 
il tuo puro amore s’imprima profondamente nel mio cuore, in modo che non ti possa più scordare o essere da te separato.

Ti chiedo, per la tua bontà, che il mio nome sia scritto in te, 
poiché voglio concretizzare tutta la mia felicità 
e la mia gloria nel vivere e morire come tuo servo. 
Amen




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