martedì 5 gennaio 2021

Chiara Lubich

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Chiara Lubich

Fondatrice  del Movimento dei Focolari,  basa tutta la sua vita sul versetto del Vangelo secondo Giovanni: "Perché tutti siano una sola cosa". Era una maestra delle scuole elementari, quando la Seconda Guerra Mondiale ridusse in macerie la sua città. 

Mentre le bombe generavano morte, odio e divisione tra i popoli, Silvia (Chiara) rivolse lo sguardo a Dio e riconobbe in Lui l'unico ideale in grado di non sgretolarsi tra le mani sanguinose della guerra. Il 7 dicembre del 1943, fece voto di castità e adottò il nome della santa di Assisi. Nel 1944, un bombardamento distrusse la casa dei Lubich. 

La famiglia fu costretta ad allontanarsi dalla città ma Chiara decise di restare a Trento e con un gruppo di amiche si spese per la comunità, con un occhio particolare a chi aveva perso tutto. Nacque così, il primo focolare.

Il 27 gennaio 2015, nella cattedrale di Frascati, si apre la Causa di beatificazione e canonizzazione di Chiara Lubich. Il messaggio di Papa Francesco sottolinea così le motivazioni:
"Far conoscere la vita e le opere di colei che, accogliendo l'invito del Signore, ha acceso per la Chiesa una nuova luce sul cammino verso l'unità".

Il 7 dicembre 1943, Silvia Lubich, giovane maestra, non avrebbe mai immaginato che tante personalità del mondo civile e religioso (tra cui quattro papi), qualche decennio più tardi avrebbero pronunciato parole assai impegnative sulla sua persona e sulla sua famiglia spirituale.

Non aveva nessun’idea di quello che avrebbe visto e vissuto negli 88 anni della sua vita. Non aveva alcuna idea dei milioni di persone che l’avrebbero seguita. Non immaginava che con il suo ideale sarebbe arrivata in 182 nazioni. Poteva mai pensare che avrebbe inaugurato una nuova stagione di comunione nella Chiesa e che avrebbe aperto canali di dialogo ecumenico mai praticati?

Tanto meno poteva immaginare che nella sua famiglia dei Focolarini  avrebbe accolto fedeli d'altre religioni e persone di altro riferimento religioso. Anzi, non aveva nemmeno l’idea che avrebbe fondato un Movimento.Quel 7 dicembre 1943 “Silvia” aveva solo i sentimenti di una giovane e bella donna innamorata del suo Dio col quale stringeva un patto di nozze, sigillato con tre garofani rossi. Ciò le bastava. 


Poteva mai pensare nella sua piccola Trento che le sue intuizioni mistiche avrebbero aperto una cultura dell’unità, adatta alla società multietnica, multiculturale e multi religiosa? 
Nella Chiesa – lei, donna e laica – ha proposto temi e aperture riprese più tardi dal Vaticano II. Nella società mondializzata ha saputo indicare la via della fraternità universale quando nessuno parlava di avvicinamenti tra civiltà. Ha rispettato la vita e ha cercato il senso del dolore. Ha tracciato una via di santità religiosa e civile praticabile da chiunque, riservata a pochi eletti.

Nel 1977, al Congresso eucaristico di Pescara, disse: «La penna non sa quello che dovrà scrivere, il pennello non sa quello che dovrà dipingere e lo scalpello non sa ciò che dovrà scolpire. Quando Dio prende in mano una creatura per far sorgere nella Chiesa qualche sua opera, la persona scelta non sa quello che dovrà fare. È uno strumento. E questo, penso, può essere il caso mio».




E ancora: «Fecondità e diffusione sproporzionate a ogni forza o genio umano, croci, croci, ma anche frutti, frutti, abbondantissimi frutti. E gli strumenti di Dio in genere hanno una caratteristica: la piccolezza, la debolezza… Mentre lo strumento si muove nelle mani di Dio, egli lo forma con mille e mille accorgimenti dolorosi e gioiosi. Così lo rende sempre più atto al lavoro che deve svolgere. Finché, acquisita una profonda conoscenza di sé e una certa intuizione di Dio, può dire con competenza: io sono nulla, Dio è tutto. Quando lavventura iniziò a Trento, io non avevo un programma, non sapevo nulla. L’idea del Movimento era in Dio, il progetto in cielo».



Il 7 dicembre 1943, quando Chiara con voto perpetuo di castità “sposa” Dio, segna convenzionalmente gli inizi del Movimento dei Focolari la cui denominazione ufficiale sarà “Opera di Maria”, a sottolineare lo strettissimo legame con la Vergine. Muore il 14 marzo 2008 a Rocca di Papa, attorniata dalla sua gente. Nei giorni seguenti migliaia di persone, da semplici operai a personalità del mondo politico e religioso, arrivano a Rocca di Papa per renderle omaggio.

I funerali si svolgono nella Basilica romana di S. Paolo fuori le mura, incapace di contenere la grande folla accorsa (40.000 persone). Benedetto XVI, nel suo messaggio, definisce Chiara “Donna di intrepida fede, mite messaggera di speranza e di pace”. Il Segretario di Stato presiede la concelebrazione eucaristica insieme a 9 cardinali, 40 vescovi e centinaia di sacerdoti.

Risuonano sempre le sue parole: 

«Vorrei che l’Opera di Maria,
 alla fine dei tempi, quando, 
compatta, sarà in attesa di apparire davanti 
a Gesù abbandonato-risorto, 
possa ripetergli: “Quel giorno, mio Dio, 
io verrò verso di te… 
con il mio sogno più folle: portarti il mondo fra le braccia.
 Padre, che tutti siano uno!».



Gli Statuti stabiliscono che a presiedere il Movimento sia sempre una donna. Una condizione che vuole rimarcarne il profilo mariano e la connotazione prevalentemente laicale e così «conservare il disegno che Dio ha avuto su di esso per averne affidato l’inizio e lo sviluppo a una donna». 

Gli Statuti indicano anche che dovrà essere soprattutto una presidenza della carità, perché dovrà essere la prima ad amare e cioè a servire i propri fratelli, ricordando le parole di Gesù: “ … chi vuol essere il primo tra voi sarà il servo di tutti (Mc 10,44)”. Attualmente la presidente è Maria Voce, eletta il 7 luglio 2008 dall’Assemblea generale del Movimento, prima focolarina a succedere alla fondatrice, morta il 14 marzo precedente.



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