venerdì 22 gennaio 2021

Percorso "Condividere": la Famiglia

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"LA FAMIGLIA, LA PRIMA CHIESA"
approccio psicologico e sociale


Come deve essere e com'è
07 Marzo 2021

PREMESSA

                         Il titolo che è stato dato a questo incontro ci fa subito capire che, ogni volta che parliamo della FAMIGLIA dovremmo  anche parlare di missione. Ma dobbiamo ammettere, con profonda umiltà che, spesso, questo aspetto viene trascurato!!! Iniziamo subito col dire che Famiglia e Chiesa sono le due facce della stessa medaglia!!! La FAMIGLIA oggi, haimè, sembra aver perso quasi del tutto la propria MISSIONE!!!

Oggi purtroppo stiamo assistendo impotenti ad un processo continuo di decostruzione familiare: la famiglia viene smontata pezzo per pezzo, fino alla sua scomparsa. Perché allora questo titolo? Perché il tema della missione è un po’ il fulcro/orientamento di questo anno pastorale dove la famiglia viene messa maggiormente in risalto. 

Se ci pensiamo, ora più che mai è tempo di missione, non per impiantare nuove chiese in terre lontane, ma per riattualizzare il Vangelo in una società che sta cambiando rapidamente. Il declino del matrimonio e la diffusione di una molteplicità di tipologie familiari (che famiglia non sono) costituiscono indicatori discutibili dei cambiamenti nel modo di concepire la famiglia.

L’unico modello di famiglia che corrisponde alla dottrina della Chiesa è quello fondato sul matrimonio tra uomo e donna. 

La missione della famiglia esige di essere compiuta da un uomo e una donna uniti in matrimonio. È dal grembo della relazione coniugale che nasce la famiglia, e sono gli sposi ad essere chiamati alla missione propria della famiglia. Fermiamoci un momento a riflettere su questo legame, usando una speciale lente d'ingrandimento!!! 

La famiglia Ã¨ la prima cellula della società naturale voluta così da Dio fin dall’origine del mondo; Ã¨ composta da padre, madre e figli e questo ci dice una cosa importante e cioè che la prima missione della famiglia è all’interno di se stessa. Se si fanno tante altre cose fuori, anche importanti ed edificanti ma  poi si trascura la propria famiglia siamo di fronte ad un paradosso:  non è questo il progetto di Dio!!!  Lui, invece, ci dice chiaramente che la prima missione da compiere Ã¨ all’interno della propria famiglia.

ANALISI  PSICOSPIRITUALE

La FAMIGLIA nasce con il SACRAMENTO DEL MATRIMONIO. Tutti noi qui presenti siamo nati e cresciuti dentro e grazie ad una famiglia. La Sacra Scrittura si apre con la creazione dell'uomo e della donna ad immagine e somiglianza di Dio e si chiude con la visione delle « nozze dell'Agnello » dove ognuno di noi indosserà ( forse) quella veste bianca o abito nuziale di cui parla il Vangelo, espressione evidente di tutte le opere buone che abbiamo fatto. 

E’ chiaro a tutti che questa è la meta verso cui dobbiamo tendere: lo SPOSALIZIO CON DIO. Questo avverrà, chiaramente al termine della nostra vita terrena, per andare incontro a Cristo, nostro Sposo per sempre.(Ap 19,9). Da un capo all'altro la Sacra Scrittura ci parla della Famiglia, del Matrimonio e della sua istituzione. Tutta la Bibbia è popolata da famiglie, da generazioni, da storie di amore e di crisi familiari, fin dalla prima pagina, dove entra in scena la famiglia di Adamo ed Eva, con il suo carico di violenza ma anche con la forza della vita che continua (cfr Gen 4).

Le due CASE che Gesù descrive nel Vangelo, costruite sulla ROCCIA o sulla SABBIA (cfr Mt 7,24-27), rappresentano le diverse situazioni familiari a cui assistiamo oggi, create dal libero arbitrio di quanti vi abitano. ("Perciò, chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica ...) .

Non è casuale che Gesù compie il Suo primo miracolo durante una festa di nozze a beneficio di una coppia (il miracolo delle nozze di Cana) e grazie all’intervento premuroso e attento della Madonna. Ricordiamoci però che, prima di costruire, è necessario che ci sia un progetto condiviso, altrimenti si rischia una costruzione informe, senza logica e quindi approssimativa. 

Poi bisogna affidare il progetto ad un architetto. Ci sono molti modelli e molti esempi nella società nella quale viviamo ( basta accendere la tv ), ai quali possiamo ispirarci e purtroppo in tanti vi si ispirano, ma haimè spesso risultano un fallimento!!!

Noi per grazia di Dio abbiamo un ARCHITETTO qualificato, un modello per eccellenza; il suo nome è Gesù Cristo! Egli non è un architetto, ma l’Architetto, Ã¨ nello stesso tempo il fondamento/roccia della nostra casa.

 Se il SIGNORE non costruisce la casa, invano si affaticano i costruttori” 

Guardando l'immagine qui sotto riportata, secondo voi le due case che vediamo hanno avuto lo stesso architetto? Chi vi parla è una psicoterapeuta che ha visto crollare tante case!!!


I sondaggi d’opinione confermano che LA FAMIGLIA,il BENESSERE FAMILIARE, sono i VALORI più importanti della vita, sia nelle società più avanzate, in America come in Europa, sia nei Paesi sulla via della modernizzazione, prima del lavoro, degli amici, del tempo libero e di tutto il restoEppure - e qui sta il grande paradosso - nessuna società ha mai cercato di distruggere e continua a distruggere il benessere familiare come ha fatto e continua a fare la moderna società occidentale di oggi, cioè la nostra. 

OSTACOLI/DIFFICOLTA'

Le rotture in termini di separazioni e divorzi, le conflittualità, gli abbandoni, i malesseri, e perfino le nuove forme di violenza/maltrattamenti nonchè le nuove ideologie come ad es. il Gender hanno fatto sì che, la famiglia diventasse il bersaglio preferito su cui scagliarsi a favore di una libertà/utopia partorita da una società ammalata e improntata sui non valori cristianiPer capire quello che sta accadendo alla famiglia Ã¨ necessario, e per certi versi prudente,  fermarsi a riflettere. Iniziamo dalle difficoltà:
  • 1 ostacolo: società improntata sul benessere idealizzato e sul consumismo ( corsa all'agiatezza e agli eccessi, al lusso e ai divertimenti, spesso indebitandosi a solo scopo di apparire e sentirsi super potenti o migliori degli altri) ;
  • 2 ostacolo: autoreferenzialità/individualismo/egoismo/aspettative pensare a se stessi alla propria realizzazione personale a scapito dell'altro o senza condivisione;
  • 3 ostacolo: immaturità affettiva/gelosie/possessività, quando non si è valorizzato qualitativamente il tempo trascorso insieme; 
  • 4 ostacolo: assenza di uno scopo/obiettivo/progettualità condivisa, che porta a fare scelte frettolose e senza uno scopo condiviso;
  • 5 ostacolo: mancanza dialogo/attenzioni/calore/esserci/sessualità ridotta o inesistente, in una sola parola mancanza della base sicura su cui costruire una famiglia; 
  • 6 ostacolo: conflittualità con le famiglie d'originemotivo questo di profonde lacerazioni nella coppia; 
  • 7 ostacolo: analfabetismo relazionale/affettivo/emotivo nella coppia e sulla famiglia, cioè non sapere bene cosa significa responsabilmente creare e vivere nella e per la famiglia;
  • 8 ostacolo: discontinuità/assenza di uno dei due o peggio ancora di entrambi nella  vita sacramentale e di fede in ogni sfaccettatura.
MODI SBAGLIATI DI AFFRONTARE I PROBLEMI
  • eludere il problema, nasconderlo, inscenare una tipologia familiare da Mulino Bianco;
  • litigiosità esasperata, separazione in casa;
  • cercare ripari fuori il matrimonio ( infedeltà );
  • cercare rifugio "fuori casa"( sport, social, gioco, alcool, droghe varie) per colmare il vuoto;
  • rompere gli argini, fare entrare "dentro" i problemi di coppia persone inadeguate seppur familiari ( genitori, amici, fratelli ecc.) ;
  • confondere un problema relazionale con quello sessuale ( ciclo di contatto- interruzioni );
  • abbandoni e fughe;
  • separazioni, divorzi;
  • denunce alle autorità.
Spesso la crisi di coppia non è altro che una manifestazione sintomatologica di una sofferenza profonda individuale. I SEGNALI come, la noia, la mancanza di intimità e di dialogo, il tradimento, le incomprensioni e così via  sono solo conseguenze sintomatiche di un bisogno frustrato non esaudito da parte di uno o di entrambi i partner.
 
ESPERIENZE  FREQUENTI
 DENTRO IL SETTING TERAPEUTICO



La crisi di coppia è innanzitutto fisiologica, non demonizziamola!!! Non va vissuta come un evento traumatico ma come possibilità di cercare nuovi equilibri, senza pensare subito alla chiusura del rapporto. Una crisi può anzi essere un motivo di crescita per la coppia e messa in discussione dei vecchi assetti, sempre se non la trascuriamo!!! Pensiamola come una polmonite, se non la curiamo ci può portare alla morte!!! 

Una crisi di coppia emerge quasi sempre a causa di una immaturità di base ( Sindrome di Peter Pan???) presente in ambedue i partner (dal momento che in terapia si lavora sulla relazione, l'immaturità non è mai solo da un lato ma di entrambi nella RELAZIONE); la personalità di entrambi spesso rimane inchiodata al contenzioso infantile e quindi ha come realtà centrale una sola idea inconscia: “mi sento un bambino infelice” ( di cui spesso non si è consapevoli). 

Per questo motivo il partner deve stra-compensare tutto quello che l’altro non ha ricevuto dalla propria famiglia di origine, permettendo appunto di far ricadere sopra di lui, finalmente, il successo o l'insuccesso affettivo-relazionale dei suoi sintomi e delle manifestazioni che si osservano nella relazione con il partner, appunto. 

E' come se il bambino ferito, sofferente, che si è sentito non amato, abbandonato, disconfermato volesse che l’altro (il partner) si rendesse conto della sua sofferenza profonda ( bisogno di essere "visto" ??? ) e, attraverso la messa in atto dei comportamenti disfunzionali (i sintomi della crisi)  diventasse complice dei suoi bisogni profondi da bambino, portando ad una risoluzione di una sofferenza che non fa parte della coppia in sé, ma fa parte di una mancanza profonda, un vuoto affettivo che l’individuo si trascina fin dalla sua infanzia. 

Se entrambi i partner si trovano dentro questo groviglio ( bambino sofferente che ha bisogno di sentirsi accettato ed amato) si corre il rischio di pensare e anche di pretendere, in modo "folle", che l’altro possa risolvergli il tormento, riempiendone i relativi vuoti affettivi. Questa condizione relazionale spesso inquina i vissuti dentro le mura domestiche determinando scontri e prese di posizioni imponenti.

Il termine "crisi di coppia" spaventa tanto quanto dire "pausa di riflessione". Pare che entrambe, nell'immaginario collettivo,  sono viste come la fine di un rapporto. La mia esperienza dentro il setting terapeutico dice chiaramente che, se sfruttate nel modo giusto,  "crisi e pausa" possono invece contribuire a farlo rinascere. Le cause che portano a un periodo turbolento della vita di coppia sono molteplici e variano da storia a storia ma ricordiamoci che Amarsi è come quando si compie un «lavoro artigianale», va compiuto con pazienza, giorno per giorno, con obiettivi precisi. Il marito ha il compito di fare più donna la moglie e la moglie ha il compito di fare più uomo il marito. Crescere anche in umanità. Questo si chiama crescere insieme.

Giovanni Paolo II insegna che «l’uomo non può vivere senza amore. Egli se rimanesse da solo rimane per se stesso un essere incomprensibile, la sua vita sarebbe priva di senso, se non gli viene rivelato l’amore, se non s’incontra con l’amore, se non lo sperimenta e non lo fa proprio, se non vi partecipa vivamente. 

L'Amore è soprattutto CONDIVISIONE. È a questa pienezza di vita e di amore che aspirano i più giovani quando ciò che sentono dentro li spinge a cercare la relazione con l’altra persona.
La spinta pulsionale che c'è in ognuno di noi quando decidiamo di vivere in matrimonio invita a uscire da se stessi per entrare in una relazione di reciprocità. La relazione amorosa ha come punto di partenza l’attrazione per l’altro, la profonda aspirazione all’incontro presente in ogni essere umano, il desiderio di superare la solitudine. 

È una risposta al bisogno profondo di essere riconosciuti, scelti e amati, ma rappresenta anche un’occasione di cambiamento e di crescita, che può condurre il giovane da un narcisistico amore di sé, che generalmente si annida nei primi passi della relazione amorosa, a un amore che impara a tradursi in dono di sé per l’altro.

Poiché la decisione di unirsi in matrimonio è una scelta vocazionale, ognuno di noi è chiamato a farsi responsabilmente delle domande su alcuni punti cardine sui quali si basa l'intenzionalità. 
  • Ho chiaro cosa significa amare senza "se" e senza "ma"?
  • Il NOI che abbiamo formato è di tipo fusionale o inclusivo?(Differenza tra torre di Babele e Pentecoste)
  • Riesco nella relazione a stare in simmetria senza assumere cioè posizioni up o down?
  • Sono disposto a dire sempre la verità?
  • E a mettere in comune ogni cosa di mia proprietà?
  • Sono consapevole che il mio Si è una promessa ( sono un uomo o un quaquaraquà?)
  • E' chiaro per me che il dialogo è alla radice del benessere della vita insieme?
  • Privacy significa lavare i panni in famiglia oppure farli lavare agli altri?
  • Ho realmente tolto l'aureola alla mia idea (idilliaca) di famiglia, considerando anche le difficoltà?
  • La fedeltà per me quanto vale?
  • Affido concretamente a Dio la mia famiglia attraverso una vita sacramentale e di preghiera?
   Nella FAMIGLIA



la costruzione di una relazione autentica fondata sulla libertà e nel rispetto reciproco nasce :
  • dalla consapevolezza che l’amore comporta  molte responsabilità:
  • amare è desiderare il vero bene dell’altro;
  • diventare capaci di donarsi reciprocamente e generare la vita (Relazione - Figlio);
  • simmetria nella relazione che equivale alla globalità (NOI inclusivo contro il NOI fusionale); 
  • prendersi cura; 
  • affidarsi;
  • giocare = DANZA RELAZIONALE (alternandosi a prendersi cura uno dell'altro)
Coppia Coniugale 

La “materia prima” o terreno del sacramento del matrimonio è la relazione tra gli sposi (primo figlio da curare): una relazione sufficientemente matura, improntata al rispetto vicendevole della personalità e della storia di ognuno dei due, disponibile ad accogliere la diversità e di vederla come ricchezza, cogliendo il positivo degli eventi e degli imprevisti della vita quotidiana è capace di generare la vita con generosa responsabilità. La nuova relazione tra gli sposi non dovrebbe essere vissuta in modo privatistico, al contrario essa dovrebbe essere costitutivamente caratterizzata dall’apertura all’altro da sé: apertura a Dio che pone su di essa il suo sigillo, ed apertura al dono dei figli.

Coppia genitoriale

Pur se non è istituito unicamente in vista di questo fine, il matrimonio nella sua verità oggettiva è ordinato alla procreazione e all’educazione dei figli. L’unione matrimoniale, infatti, fa vivere in pienezza quel dono sincero di sé, il cui frutto sono i figli, a loro volta dono per i genitori, per l’intera famiglia e per tutta la società. In forza del sacramento del matrimonio, i coniugi sono rafforzati nell’amore reciproco e diventano ministri della grazia per la propria famiglia e per la comunità cristiana.

Essi ricevono la missione di trasmettere la fede, custodire, rivelare e comunicare l’amore, quale riflesso vivo, e reale partecipazione dell’amore di Dio per l’umanità e dell’amore di Cristo Signore per la Chiesa sua Sposa, ministri della vita e dell’educazione dei figli. 

Il sacramento del Matrimonio conferisce altresì un MINISTERO VOLTO AL SERVIZIO  dentro la prima chiesa qual'è la famiglia per poi estendersi alla chiesa tutta e chiama l’uomo e la donna a essere segno dell’amore di Dio che si prende cura di ogni suo figlio.

Se il mondo ironizza e deride la fedeltà degli sposi è perché non conosce Dio e pertanto non ha sperimentato cosa significa realizzare nel matrimonio quella UNITA’ che viene da Lui. Papa Francesco ci esorta così : “ Famiglia credi in ciò che sei!!! Famiglie scoprite la ricchezza di grazie che siete, nell’unità e nella diversità! 

"Diventate famiglie sante 
perché dalla famiglia dipende il
destino dell’UMANITA’. 
Ricordatelo sempre 
e insegnatelo ai giovani
Dio crede e si identifica nella FAMIGLIA. 
Difendiamola, allora!!!”

Maria Cristina Siino, psicoterapeuta

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