Paglia è tutto ciò che ho scritto
"Tutto quello che ho scritto è come paglia per me in confronto a ciò che mi è stato rivelato"
La Teologia in San Tommaso d'Aquino
Il dottore angelico della Chiesa cattolica
San Tommaso d’Aquino nacque nella famiglia dei conti di Aquino, da Landolfo e Teodora, verso il 1225. Da giovanissimo fu affidato ai monaci benedettini di Montecassino, dove ricevette la prima educazione. Verso i 18 anni, Tommaso decise di entrare nell'ordine dei Domenicani e, nonostante le forti resistenze da parte della famiglia, resistette e scelse la sua vocazione. nel 1252, viene nominato baccalaureus biblicus a Parigi. Inizia una carriera universitaria e diverrà teologo e magister presso la Curia papale.
Imprigionato dai familiari per essersi fatto frate predicatore
Tutta la vita di Tommaso fu spesa nello studio e nella contemplazione ed egli morì a neppure cinquant'anni, nel 1274, dopo aver lasciato moltissimi scritti. Tommaso fu forse il pensatore più importante del Medioevo e la sua influenza, nell’ambito della Chiesa cattolica, è tuttora fondamentale. Tutta la sua vita fu spesa nell’attività intellettuale e la sua stessa vita mistica la sua ricerca instancabile di Dio. San Tommaso, domenicano e aristotelico, fu, insieme a Sant’Agostino, uno dei più grandi pensatori; come Agostino, anche Tommaso riassume il pensiero cristiano nel Summae theologiae, una specie di enciclopedia di tutto il sapere. San Tommaso fu il massimo esponente della Scolastica e fu colui che fondò la filosofia scolastica.
Fu un uomo meravigliosamente contemplativo. Se la sua santità è stata la santità dell’intelligenza, è perché in lui la vita dell’intelligenza era interamente sostenuta e transilluminata dal fuoco della contemplazione infusa e dei doni dello Spirito Santo. Egli è vissuto in una specie di rapimento e di estasi incessante. Egli pregava continuamente, piangeva, digiunava, desiderava.
Il capolavoro dell’intellettualità pura e rigorosa straripa così da un cuore posseduto dalla carità. Questo è il profilo che un celebre studioso ha tratteggiato di Tommaso. Lui stesso, commentando, verso la fine della sua vita, il Vangelo di Giovanni, scriverà che “come la lucerna non può dare luce se non viene accesa dal fuoco, così la lucerna spirituale non illumina, se prima non arde ed è infiammata dal fuoco della carità”.
Filosofo e teologo tra i più eminenti, il suo sistema filosofico rappresenta una forma di rinnovamento e di trasformazione della filosofia aristotelica per adattarla alla visione cristiana della realtà e all’idea di una creazione divina del mondo. Ha conciliato il naturalismo aristotelico con lo spiritualismo cristiano, svolgendo un ruolo cruciale nell’ambito della dottrina cattolica
La parola Scolastica designa la Filosofia Cristiana del Medioevo. Il compito della Scolastica era di portare l’uomo alla verità. Essa non si propone di formulare un ex novo di dottrine e concetti. Il suo scopo è quello di intendere la verità già data nella rivelazione, non quella di trovare la verità. Chiamato a partecipare al Concilio di Lione, morì durante il viaggio nel 1274, nell’abbazia di Fossanova. La sua vita fu interamente dedicata allo studio e all’insegnamento. Tra le sue numerose opere, la più importante è la Summa teologica.
Quando papa Giovanni XXII nel 1323 lo canonizzò a chi gli obiettava che non aveva fatto miracoli rispose: «Quante preposizioni teologiche scrisse, tanti miracoli fece».
Le cinque vie per arrivare a Dio
Punto d’arrivo della metafisica è per Tommaso la dottrina di Dio: l’uomo può conoscere l’esistenza di Dio, ma ciò non può essere ottenuto con un ragionamento a priori, senza cioè ricorrere all’esperienza sensibile, come quello che deduce l’esistenza divina dalla sua onnipotenza (se definiamo Dio come l’Onnipotente, tra le sue qualità ci deve essere anche quella dell’Esistenza). Questo argomento (detto ontologico) è sbagliato perché poggia sull’illecito passaggio dal piano del pensiero al piano dell’essere. L’esistenza di Dio si dimostra invece, secondo Tommaso, a posteriori, in base cioè alle nostre esperienze sensibili, attraverso cinque vie, tutte caratterizzate da un percorso ascendente:
- la prima via procede dalla considerazione che ogni cosa mossa richiede un motore che la muova: risalendo nella catena dei mossi e dei motori, dal momento che non si può procedere all’infinito (per Tommaso, come per Aristotele, il cosmo è finito e non si può superare la sfera delle stelle fisse), arriveremo a un primo motore immobile all’origine di tutto, che è Dio.
- la seconda via risale in senso verticale la connessione tra effetti e cause,
- la terza via consiste nella distinzione tra possibile e necessario
- la quarta via fa riferimento alla gradualità delle perfezioni,
- la quinta via muove dall’ordine e dalla finalità dell’Universo: il mondo in cui viviamo è un cosmo ordinato secondo leggi e quest’ordine rinvia a un principio creatore e ordinatore del mondo, che è Dio.
Le cinque vie mostrerebbero dunque l’esistenza di Dio, principio primo, causa di ogni moto, immutabile e necessario.
Ragione e fede: la scienza teologica
Scopo di Tommaso è distinguere ragione filosofica e fede, ma anche integrare la filosofia nella teologia. La filosofia va costruita su basi autonome, cioè su principi filosofici e non su verità rivelate; le sue tecniche, tuttavia, possono essere utilizzate nell’elaborazione dei «preamboli della fede», tra cui in primo luogo l’esistenza di Dio.
Etica naturale ed etica cristiana
Dalla metafisica discende l’etica di Tommaso: l’unione con Dio è il fine ultimo degli uomini e per essi la suprema beatitudine consiste nella visione divina. Dio dunque rappresenta il bene assoluto, ma durante la vita terrena l’uomo si confronta con una serie di beni relativi e la libertà della volontà umana si fonda sulla possibilità di scegliere tra essi; inoltre, una valutazione oggettiva dei risultati raggiunti diventa un criterio per giudicare della moralità dei comportamenti umani.
Al contrario di Sant'Agostino, Tommaso, non unisce fede e ragione ma le divide. Per Agostino, la ragione aiuta a comprendere la fede; Tommaso divide fede e ragione come cose naturali da cose soprannaturali. Al contrario di Agostino, sostiene che, per quanto la fede possa essere più importante della ragione, questa non viene schiacciata o messa da parte. Per conoscere Dio, che supera la comprensione della ragione, non basta la sola ricerca filosofica, ma occorre che Dio stesso intervenga e si riveli in un linguaggio accessibile all’uomo. La Rivelazione, e dunque la fede cristiana, non annulla né rende inutile la ragione. Inoltre, le verità scoperte dalla ragione non possono venire in contrasto con le verità rivelate giacché entrambe procedono da Dio, che è luce e verità somma.
Preghiera di san Tommaso d’Aquino prima della santa Comunione
Dio onnipotente ed eterno,
mi accosto al Sacramento del Tuo Unigenito
Figlio il Signore nostro Gesù Cristo. Mi accosto come infermo al Medico della vita; come immondo alla Fonte della Misericordia; come cieco alla Luce dell’eterna chiarezza; come povero e miserabile al Signore del cielo e della terra.
Imploro pertanto l’abbondanza della Tua immensa larghezza,
perché Tu voglia guarire la mia infermità,
lavare le mie sozzure, illuminare la mia cecità, arricchire la mia povertà, coprire la mia nudità, per cui riceva il Pane degli Angeli, il Re dei re, il Signore dei signori, con tale riverenza e umiltà, con tale purezza e fede quale si richiede per la salvezza della mia anima.
Concedimi, Ti prego, di ricevere non solo il Sacramento del Corpo e del Sangue del Signore,
ma anche la realtà e la virtù di questo Sacramento. Dolcissimo Dio,
fa’ che io riceva il Corpo del Tuo Unigenito Figlio, il Signore nostro Gesù Cristo, che Egli prese nel seno della Vergine Maria, in modo da essere unito al Suo Corpo mistico e annoverato fra i suoi membri.
Concedimi, Padre amorosissimo, di contemplare infine apertamente
e per sempre il Figlio Tuo diletto, che ora mi propongo di ricevere adombrato sotto i veli eucaristici. Tu che vivi e regni, o Dio, insieme con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Amen.
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