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INSIEME A SANTA ELISABETTA D'UNGHERIA
PATRONI DELL'ORDINE FRANCESCANO SECOLARE
INNO A SAN LUDOVICO/LUIGI RE
Fr. Amando Trujillo Cano TOR
La luce del Vangelo illuminò
il tuo cuore, e Cristo, del tuo regno,
è stato il Signore. Servo di Dio,
padre di famiglia, re di giustizia e di carità .
Oggi ti cantiamo con riconoscenza,
perché siamo membri di una stessa Chiesa,
Corpo di Cristo, fonte di salvezza,
luce del mondo, sale della terra.
SAN LUDOVICO, NOSTRO PROTETTORE,
MOSTRACI LA STRADA DI FEDE INCARNATA.
SAN LUDOVICO,
NON CI ABBANDONARE,
SIAMO STATI INVIATI DAL
NOSTRO SIGNORE.
Vieni in nostro aiuto per amare Cristo,
per servire i poveri, trasformando il mondo
Sia il Vangelo la nostra missione,
del Regno futuro siamo testimoni.
Vieni a ricordarci l’amor di famiglia,
Vieni a rinnovare la testimonianza,
la nostra vita sia una preghiera,
segno di speranza per l’umanità .
SAN LUDOVICO… SAN LUIGI RE!
Ludovico nacque a Poissy, nei pressi di Parigi in Francia, nel 25 di aprile del 1214 dal re Luigi VIII e Bianca di Castiglia. Orfano di padre a dodici anni, nel 1226 diventò re di Francia sotto la reggenza della madre. La sua educatrice fu la madre, che gli infuse i suoi principi morali e religiosi, il senso ascetico, di giustizia e di responsabilità e l’amore verso i poveri. Gli insegnò a credere in Dio e ad amarlo, lo circondò di buoni esempi religiosi. Gli ripeteva che preferiva vederlo morto piuttosto che colpevole di un peccato mortale. Nel 1234, a venti anni, sposò Margherita di Provenza e assunse il governo del regno. Nel 1244 Gerusalemme cadde nella mani dei musulmani. Ludovico fu colpito da una gravissima malattia, ma al contatto con la croce di Cristo guarì e fece voto di promuovere una crociata per la liberazione dei luoghi santi. Fu prigioniero, ma pagato il riscatto, volle tornare a combattere in Terrasanta. Ma Una terribile pestilenza colpì il suo esercito e ne fu anch’egli vittima.
Ludovico aveva in orrore il peccato mortale; dedicava alla preghiera gran parte della giornata con due o tre messe giornaliere, amava pregare l'ufficio liturgico, ufficio della Beata Vergine e ufficio dei defunti. Si confessava ogni venerdì e riceveva poi la penitenza della disciplina dal suo confessore, che aveva la mano piuttosto pesante. Secondo l’uso allora vigente, riceveva l’eucaristia sei volte l’anno, preparandosi con tre giorni di preghiera e di continenza. Recitava ogni sera il rosario in ginocchio. Anche durante le crociate e perfino durante la sua prigionia, non rallentava il ritmo della preghiera. I suoi digiuni erano numerosi e rigorosi, spesso a solo pane e acqua; usava il cilicio; mandava ai poveri le primizie e i piatti più gustosi della sua mensa. Praticava la continenza in Avvento e Quaresima, tutti i venerdì e i sabati e nei giorni precedenti e seguenti la comunione.
Ebbe undici figli, che avviò alla sua stessa virtù, di penitenza e di preghiera. Dedicò ad essi i suoi “Insegnamenti” scritti. Amava e praticava la povertà . I poveri e i malati erano i suoi prediletti e li serviva di persona, lavava loro i piedi e baciava le mani. Per i malati aprì molti ospedali. La sua misericordia si estendeva ai defunti. In Terrasanta molti cristiani erano rimasti vittime di una incursione dei musulmani. Ludovico provvide a dare personalmente sepoltura ai cadaveri. Determinante nella vita di san Luigi sarà la presenza degli Ordini Mendicanti, tanto che sarà non senza malizia definito “il re degli Ordini Mendicanti” e in qualcuno nascerà il sincero sospetto che voglia egli stesso farsi frate mendicante. L’altra manifestazione del grande movimento religioso del XIII secolo è l’ascesa dei laici all’interno della Chiesa, soprattutto attraverso la fondazione dei cosiddetti “Terz’ordini laicali” degli Ordini Mendicanti. Di conseguenza, anche la santità , che precedentemente pareva essere monopolio di chierici e monaci, si estende anche ai laici, uomini e donne.
All’epoca la Cristianità è ancora turbata dalle lotte tra papato e impero, ma il vero interesse politico è tutto rivolto all’irresistibile ascesa delle monarchie nazionali. Anche in questo campo san Luigi sarà in grado di far compiere all’amministrazione dello stato alcuni decisivi passi verso il consolidamento della monarchia francese: essa diventerà uno stato moderno unito attorno alla persona del suo re. L’eredità che il nonno Filippo Augusto lascia al giovane san Luigi è notevole sotto ogni aspetto,
Ludovico non fu solo un sovrano di notevole intelligenza di governo, oltre che di alto profilo morale. In lui il valore si congiungeva alla pietà , senza nulla perdere del suo splendore. Nell'anno 1244 fu sorpreso da un'ardentissima febbre, per cui tutto il popolo, dolente, offrì a Dio fervide preghiere, ottenendogli la guarigione. Guarito, volle guidare una crociata per la liberazione della Terra Santa. Sbarcato in Egitto presso la città di Damietta, attaccò i Saraceni e li vinse: ma iniziata la marcia verso l'interno, una terribile pestilenza decimò l'esercito crociato e colpì lo stesso sovrano. Assalito nuovamente dai Turchi, venne facilmente sconfitto e fatto prigioniero. A mensa era molto frugale. Volentieri si privava delle primizie e dei pesci di cui era ghiotto.
Ogni venerdì si confessava e si faceva flagellare dal sacerdote con cinque catenelle di ferro. Portava il cilicio e ne offriva in dono agli amici. Durante l’avvento, la quaresima e ogni volta che si accostava alla Comunione dormiva da solo. Dopo che era stato con la regina non si permetteva di baciare i reliquiari. Per i poveri nutrì sempre un amore sviscerato. Invitava sovente i mendicanti alla sua tavola, li serviva e mangiava i loro avanzi. Visitava i lebbrosi e curava i malati più ripugnanti. In Palestina fece anche il becchino.
A Tunisi una nuova epidemia colpì l'esercito, e lo stesso re, sentendosi morire, chiese gli ultimi Sacramenti, che ricevette con sentimenti di grande pietà . Fattosi adagiare sopra un letto, coperto di cenere e cilicio, con le braccia incrociate sul petto, spirò pronunziando le parole: « Entrerò nella tua casa, o Signore, ti adorerò nel tuo tempio santo e glorificherò il tuo nome ». Era il 25 agosto del 1270. Fu santificato da papa Bonifacio VIII nel 1297 con il nome di San Ludovico e San Luigi dei francesi, le sue spoglie sono conservate in Sicilia, nella cattedrale di Monreale, e in Francia, nella basilica di Saint-Denis.
Testamento spirituale al figlio
da parte di San Ludovico
( . . . MESSAGGIO A TUTTI I GENITORI )
"Figlio carissimo, prima di tutto ti esorto ad amare il Signore Dio tuo con tutto il cuore e con tutte le tue forze: Senza di questo non c’è salvezza.
Figlio, devi tenerti lontano da tutto ciò che può dispiacere a Dio, cioè da ogni peccato mortale. È preferibile che tu sia tormentato da ogni genere di martirio, piuttosto che commettere un peccato mortale. Inoltre, se il Signore permetterà che tu abbia qualche tribolazione, devi ringraziarlo e sopportarla volentieri, pensando che concorre al tuo bene e te la sei ben meritata. Se poi il Signore ti darà qualche prosperità , non solo lo dovrai umilmente ringraziare, ma bada bene a non diventar peggiore per vanagloria o in qualunque altro modo, bada cioè a non entrare in contrasto con Dio o offenderlo coi suoi doni stessi.
Partecipa devotamente e volentieri alle celebrazioni della Chiesa: Non guardare distrattamente in giro e non abbandonarti alle chiacchiere, ma prega il Signore con raccoglimento, sia con la bocca che con il cuore.
Abbi un cuore pietoso verso i poveri, i miserabili e gli afflitti. Per quanto sta in te, soccorrili e consolali. Ringrazia Dio di tutti i benefici che ti ha elargiti, perché tu possa renderti degno di riceverne dei maggiori. Verso i tuoi sudditi comportati con rettitudine, in modo tale da essere sempre nel sentiero della giustizia, senza declinare né a destra né a sinistra Sta’ sempre piuttosto dalla parte del povero anziché del ricco, fino a tanto che non sei certo della verità .
Abbi premurosa cura che tutti i tuoi sudditi si mantengano nella giustizia e nella pace, specialmente le persone ecclesiastiche e religiose.
Sii devoto e obbediente alla Chiesa Romana, madre nostra, e al Sommo Pontefice come a padre spirituale. Procura che venga allontanato dal tuo territorio ogni peccato, e specialmente la bestemmia e l’eresia.
Figlio carissimo, ti do infine tutte quelle benedizioni che un buon padre può dare al figlio. La Trinità e tutti i santi ti custodiscano da ogni male. Il Signore ti dia la grazia di fare la sua volontà , perché riceva onore e gloria per mezzo tuo e, dopo questa vita, conceda a noi tutti di giungere insieme a vederlo, amarlo e lodarlo senza fine."
Amen

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