giovedì 21 marzo 2024

Giovanni Battista Montini: Papa Paolo VI

Paolo VI ha guidato la Chiesa nei quindici anni, dal ’63 al ’78

"Ricordate e meditate: il Papa è venuto qua fra voi, e ha gridato: Gesù Cristo!"

Questo è il forte grido che Montini pronunciò dagli estremi confini della terra, durante uno dei suoi incessanti viaggi apostolici, fu lo stesso grido che rieccheggiò nel suo cuore per tutta la vita. E, forse, fu proprio questo grido - ovvero questa sua radicale appartenenza solo a Dio - che costò a Paolo VI la completa solitudine e la totale incomprensione, specialmente alla fine del suo pontificato. I feroci attacchi ed il disprezzo che dovette sopportare per la pubblicazione dell'Enciclica Humanae vitae ne sono solo un esempio. Tanto che quando morirà, il grande teologo Hans Urs von Balthasar lo ricorderà appassionatamente come: «Il Dileggiato del Vaticano», nella cui figura emerse con tutta forza l’immagine del Signore Crocifisso. Paolo VI non aveva mai una parola di condanna per nessuno, sempre scusava. Diceva: “Io sono il primo a essere perdonato da Dio. Io non devo mai condannare nessuno, devo essere sempre il ministro del perdono”. Egli sapeva non solo perdonare, ma anche chiedere perdono. Possiamo dire che il sogno di Paolo VI era una Chiesa in cui tutti potessero sentirsi amati, e che i cristiani attuassero davvero quel bellissimo programma che aveva già delineato quand’era Arcivescovo di Milano: «Noi ameremo tutti… Ameremo il prossimo, e ameremo i lontani. Ameremo la nostra patria e ameremo quella degli altri. Ameremo i nostri amici e ameremo i nostri nemici. Ameremo i cattolici, ameremo gli scismatici, i protestanti, gli anglicani, gli indifferenti; i musulmani, i pagani, gli atei. Ameremo tutte le classi sociali, ma specialmente quelle più bisognose di aiuto, di assistenza, di promozione. Ameremo i bambini e i vecchi, i poveri e gli ammalati. Ameremo chi ci deride, chi ci disprezza, chi ci osteggia, chi ci perseguita. Ameremo chi merita e ameremo chi non merita di essere amato. Ameremo i nostri avversari: come uomo, nessuno vogliamo nemico. Ameremo il nostro tempo, la nostra civiltà, la nostra tecnica, la nostra arte, il nostro sport, il nostro mondo. Ameremo studiandoci di comprendere, di compatire, di stimare, di servire, di soffrire. Ameremo col cuore di Cristo: Venite a me, voi tutti... Ameremo con l’ampiezza di Dio: così Dio ha amato il mondo...».

BIOGRAFIA
Secondogenito di Giorgio e di Giuditta Alghisi, Giovanni Battista Montini nacque a Concesio, un piccolo paese del Bresciano, il 26 settembre 1897. Di famiglia cattolica molto impegnata sul piano politico e sociale, tra il 1903 e il 1915 frequentò le elementari, il ginnasio e parte del liceo nel collegio Cesare Arici, tenuto a Brescia dai gesuiti, concludendo gli studi secondari presso il liceo statale cittadino nel 1916.  Il 29 maggio del 1920 ricevette l'ordinazione sacerdotale nella cattedrale di Brescia.
Il 13 dicembre 1937 venne nominato sostituto della Segreteria di Stato; iniziò a lavorare strettamente al fianco del cardinale segretario di stato Eugenio Pacelli. Il 10 febbraio 1939, per un improvviso attacco cardiaco, Pio XI morì. Alle soglie della Seconda guerra mondiale, Eugenio Pacelli venne eletto pontefice con il nome di Pio XII. Poche settimane dopo, Montini (sempre con il ruolo di sostituto) collaborò alla stesura del radiomessaggio di papa Pacelli del 24 agosto per scongiurare lo scoppio della guerra, ormai imminente; sono sue le storiche parole: «Nulla è perduto con la pace! Tutto può esserlo con la guerra». Durante il periodo bellico fu l'oscuro organizzatore delle trattative che la principessa Maria José di Savoia, nuora del re Vittorio Emanuele III, in tutta segretezza andava allestendo con gli Americani per giungere ad una pace separata. I Savoia cercavano infatti di sganciarsi da Benito Mussolini, per potersi distinguere dagli autori della prevista disfatta e garantirsi quindi la sopravvivenza politica a guerra conclusa. Il ruolo di Montini era proprio quello del mediatore che ricercò i contatti e condusse gli incontri. Montini fu il primo cardinale nella lista dei porporati creati da Giovanni XXIII nel Concistoro del 15 dicembre 1958. Nel 1967 annunciò l'istituzione della Giornata mondiale della pace, che si celebrò la prima volta l'1 gennaio 1968.
Montini: il Papa che non aveva paura di parlare alla politica: rappresentò la voce della Chiesa che parlava al mondo, anche delle cose del mondo. Parlava, così, pure della politica e parlava alla politica. Quella di Montini è una possente figura di prete, pensatore fine e raffinato, diplomatico, arcivescovo e, poi ,Papa.
Dopo la morte di Giovanni XXIII il breve conclave successivo si concluse con l'elezione di Montini, che assunse il nome di Paolo VI, il 21 giugno 1963.Non fece mai un passo indietro e fu sostenuto e confortato dai santi di allora: Padre Pio e Giovanni Paolo II. Agli assalti contro la liturgia rispose riaffermando con forza la dottrina e la fede integrale nell'Eucaristia. Nonostante tutte le insidie del Concilio Vaticano II, guidò costantemente la Chiesa verso una sola e unica meta: Gesù Cristo. Il Papa del Concilio Vaticano II, fu un uomo semplicemente e follemente innamorato di Gesù Cristo. Paolo VI è stato appunto il "Timoniere" del Concilio Ecumenico Vaticano II in cui credette fortemente sino alla fine. Nonostante le resistenze di chi avrebbe preferito terminare la “santa avventura”, a tre mesi dalla sua elezione, Paolo VI riconvocò il Concilio. Importante fu il messaggio di Paolo VI sul disarmo pronunciato il 24 maggio 1978 all'ONU. Il 21 aprile 1978 scrisse una struggente lettera agli uomini delle "Brigate Rosse" implorando la liberazione di Aldo Moro. Il 6 agosto 1978 alle 21,40 si spense nella residenza di Castel Gandolfo a causa di un edema polmonare.
Solo Amore, un solo Annuncio: Gesù Cristo!

IL MIRACOLO DI PAOLO VI  

Paolo VI è dichiarato beato nell’ottobre 2014. Papa Francesco ha, infatti, autorizzato il prefetto della Congregazione delle cause dei santi, il cardinale Angelo Amato, a promulgare il decreto sul miracolo attribuito all’intercessione di Giovanni Battista Montini. Il miracolo che ha portato Montini alla gloria degli altari è la guarigione, avvenuta nel 2001 negli Stati Uniti d’America, di un feto che al quinto mese di gravidanza si trovava in condizioni critiche per la rottura della vescica fetale, la presenza di liquido nell’addome e l’assenza di liquido nel sacco amniotico. Tanto che la diagnosi parlava di morte del piccolo nel grembo materno o di gravissime malformazioni future ed era stato caldamente consigliata un’interruzione della gravidanza. La mamma però rifiutò e, su suggerimento di una suora italiana che aveva conosciuto personalmente Paolo VI, si rivolse nella preghiera all’intercessione di Montini. Successive analisi mostrarono il miglioramento della situazione e la nascita avvenne all’ottavo mese con parto cesareo, con il neonato in buone condizioni generali. La salute del bambino, ora diventato adolescente, è stata poi costantemente monitorata. Il 12 dicembre 2013 la consulta medica della Congregazione delle cause dei santi ha certificato l’inspiegabilità della guarigione, mentre il 18 febbraio 2014 i teologi del dicastero vaticano hanno riconosciuto l’intercessione di Montini.


PREGHIERA PER OTTENERE GRAZIE 

Signore, la nostra povertà 
ci porta a chiedere il Tuo aiuto. 
Lo facciamo nella certezza che il Tuo cuore 
di Padre è sempre pronto ad ascoltare le richieste dei Suoi figli.
 Si fa voce interprete delle nostre necessità il Papa Paolo VI, 
il Papa del dialogo, il Papa pellegrino, il Papa esperto in umanità,
il Papa della civiltà dell’amore. È con lui, 
Tuo servo buono e fedele che riposa nella Tua beatitudine, che ti innalziamo la nostra supplica. O Signore, per intercessione di Papa Paolo VI, 
concedi il Tuo aiuto per ottenere la grazia di…………………… Sia fatta, Signore, la tua volontà. 
Amen
(si recita il Pater, Ave, Gloria)

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