giovedì 4 aprile 2024

Sant’Isidoro di Siviglia

🤙Scrivete un commento🤙al n. 3271965476
SANT'ISIDORO
Cultura, pazienza e santità

Oggi è la festa del patrono di Internet:
fu il primo a scrivere un’enciclopedia
A nominarlo patrono del mondo del web e stato
Papa Giovanni Paolo II nel 2002




Nacque a Cartagena (Spagna) nel 560 circa, da una illustre famiglia,  fratello di san Leandro vescovo di Siviglia, di san Fulgenzio vescovo di Écija e santa Fiorentina badessa. Rimasto orfano, ancora bambino, venne educato dal fratello maggiore Leandro. I genitori di Isidoro da subito notarono la sua grande predisposizione agli studi, e decisero di metterlo sotto la tutela dei due fratelli maggiori per farlo studiare. Isidoro imparò la lingua greca, la lingua araba, la lingua latina, e si specializzò nello studio del diritto allora vigente. La sua vocazione religiosa lo fece diventare una delle figure chiave nel combattere l’eresia ariana e nel cercare di mettere ordine all’interno della Chiesa spagnola.  Ebbe, pertanto, una formazione cristiana eccellente. Dopo una gioventù spensierata, Isidoro, sotto la guida del fratello vescovo, si impegnò con tenacia allo studio. Fu consacrato sacerdote nel 601, all’età di 40 anni circa, alla morte di Leandro, gli succedette nella sede episcopale di Siviglia svolgendo il suo ministero pastorale con esemplare zelo e grande spirito di sacrificio. Si distinse per la predicazione contro le eresie residue dell’arianesimo e contro i cosiddetti “acefali”, negatori della dualità di natura in Cristo. Formatosi alla lettura di S. Agostino e S. Gregorio Magno, pur senza avere la vigoria di un Boezio o il senso organizzativo di un Cassiodoro, con essi Isidoro condivide la gloria di essere stato il maestro dell'Europa medievale e il primo organizzatore della cultura cristiana. Un'amena leggenda racconta che nel primo mese di vita uno sciame d'api, invasa la sua culla, depositasse sulle labbra del piccolo Isidoro un rivoletto di miele, come auspicio del dolce e sostanzioso insegnamento che da quelle labbra sarebbe un giorno sgorgato. Sapienza, mai disgiunta da profonda umiltà e carità, gli hanno meritato il titolo di "doctor egregius" e l'aureola di santoEra noto per la sua cultura, la sua pazienza e la sua santità. Tenne la cattedra vescovile per ben 36 anni, e fondò presso Siviglia un collegio per la formazione culturale del clero e dei laici che divenne celebre in tutta la Spagna. La sua attività pastorale era intensa, efficace ed attiva. L’interesse per il suo gregge era paterno ed umile. Grande scrittore ed erudito, con la sua produzione letteraria abbracciò praticamente lo studio di tutte le scienze allora conosciute. Nella mole dei suoi scritti si segnalano:  la Storia dei Goti e il Libro delle etimologie, che è un inventario di tutte le conoscenze umane, noto anche come Libro delle origini delle cose; i due libri degli Uffici divini, che sono una spiegazione dell’antica liturgia spagnola; la Regola dei monaci, in cui si rivela uomo di legge e di ordine contro l’indisciplina, la Cronica major, storia universale che giunge fino all’anno 615, e una breve storia delle eresie, la De haeresibus. Curò, con grande diligenza, la liturgia in ogni minima parte, nelle sue formule, nei suoi simboli, sicché venne adottata in tutta la Spagna. Isidoro, oltre ad essere un dotto vescovo ed una mente eccelsa di intellettuale, fu uomo di umiltà e di carità.. Negli ultimi giorni della sua vita a 76 anni si fece portare in chiesa e, coperto di ceneri e cilici, ricevette il santo viatico. Isidoro consegnò la sua anima al Signore il 4 di aprile dell’anno 639, dopo ben 36 anni di episcopato e tutta una vita dedicata a valorizzare e diffondere la parola di Cristo nel mondo. Confortato, assistito dal suo clero e dai suoi fedeli, chiedendo perdono, pregando e benedicendo, si spense santamente, lasciando tutti i suoi averi ai poveri. Morì il 4 aprile 636.



Nessun commento:

Posta un commento