Benvenuto Papa Leone XIV
«In Illo uno unum»
( "Noi cristiani siamo molti, nell’unico Cristo siamo uno ")
“Vengo dall’Ordine di Sant’Agostino”
" La pace sia con tutti voi!
Fratelli e sorelle carissimi,
questo è il primo saluto del Cristo Risorto,
il Buon Pastore che ha dato
la vita per il gregge di Dio.
Anch’io vorrei che questo saluto
di pace entrasse nel vostro cuore,
raggiungesse le vostre famiglie,
a tutte le persone, ovunque siano,
a tutti i popoli, a tutta la terra.
La pace sia con voi! "
Secondo la cronologia ufficiale della Chiesa cattolica i papi che hanno regnato nella storia della Chiesa cristiana sono stati 266. Papa Francesco Robert Prevos è il 267simo; scegliendo il nome di Leone XIV, ha subito ricordato la sua appartenenza all'antico ordine che si rifà a Sant'Agostino. Un ordine che, fondato nel XIII secolo, ha conosciuto espansione globale, il rischio della soppressione e una rinascita legata proprio a un altro Papa Leone.
Il nuovo Pontefice è stato eletto al quarto scrutinio l' 8 maggio 2025, giorno in cui si recita la supplica alla Madonna del Rosario di Pompei. È la prima volta di un Papa nordamericano. Prevost, 70 anni il prossimo 14 settembre, è originario di Chicago ed era finora prefetto del Dicastero per i vescovi e presidente della Pontificia commissione per l'America Latina. Mite ma all’occorrenza deciso, non è mai stato un uomo che amasse le polemiche, né tantomeno apparire, anche se ora per il Papa sarà difficile evitarlo. Molto colto e molto appassionato di tennis («mi considero un buon dilettante»), tende a parla poco di sé. Francesco lo aveva chiamato ad uno degli incarichi di maggiore responsabilità e potere della Curia romana — era il prefetto del dicastero dei vescovi, il ministero del Vaticano che «provvede a tutto ciò che attiene alla nomina dei vescovi» in tutto il mondo — ma di lui si ricordano pochissime dichiarazioni pubbliche. Ai media vaticani spiegava: «Mi considero ancora missionario. La mia vocazione come quella di ogni cristiano è l’essere missionario, annunciare il Vangelo là dove uno si trova». Anche perché «il vescovo è un pastore vicino al popolo, non un manager».
In Perù è stato missionario vent’anni, anche il primo pontefice agostiniano, un ordine mendicante nato nella metà del duecento. Degli agostiniani è stato priore generale, all’inizio degli anni Duemila. Nato a Chicago il 14 settembre 1955, viene da una famiglia di origini francesi e italiane, dalla parte del padre Louis Marius Prevost, e spagnole sul lato della madre Mildred Martínez. Ha due fratelli, Louis Martín e John Joseph. Ha passato l’infanzia e l’adolescenza negli Stati Uniti, studiando prima nel Seminario minore dei Padri Agostiniani e poi alla Villanova University, in Pennsylvania, dove nel 1977 si è laureato in Matematica e ha studiato Filosofia. Il 1° settembre dello stesso anno, a Saint Louis, entra nel noviziato dell’Ordine di Sant’Agostino, nella provincia di Nostra Signora del Buon Consiglio di Chicago, ed emette la prima professione il 2 settembre 1978. Il 29 agosto 1981 pronuncia i voti solenni. Dopo il diploma in teologia, a ventisette anni viene inviato dai superiori a Roma per studiare Diritto canonico all’Angelicum, la pontificia Università San Tommaso d’Aquino. È a Roma che viene ordinato sacerdote, il 19 giugno 1982.
E a questo punto che comincia la sua lunga esperienza in missione in Perù. Mentre prepara la tesi di dottorato, tra il 1985 e il 1986, viene mandato nella missione agostiniana di Chulucanas, a Piura. Nel 1987 discute la tesi dottorale su «Il ruolo del priore locale dell’Ordine di Sant’Agostino» ed è nominato direttore delle vocazioni e direttore delle missioni della Provincia agostiniana «Madre del Buon Consiglio» di Olympia Fields, in Illinois. Ma l’anno successivo torna in Perù e raggiunge la missione di Trujillo, come direttore del progetto di formazione comune degli aspiranti agostiniani dei vicariati di Chulucanas, Iquitos e Apurímac. Nell’arco di undici anni ricopre gli incarichi di priore della comunità (1988-1992), direttore della formazione (1988-1998) e insegnante dei professi (1992-1998) e nell’arcidiocesi di Trujillo di vicario giudiziale (1989-1998) e professore di Diritto Canonico, Patristica e Morale nel Seminario maggiore «San Carlos e San Marcelo».
Gli viene affidata la cura pastorale di Nostra Signora Madre della Chiesa, nella periferia povera della città, ed è amministratore parrocchiale di Nostra Signora di Monserrat da 1992 al 1999. Nel 1999 è eletto priore provinciale della Provincia Agostiniana «Madre del Buon Consiglio» di Chicago, e due anni e mezzo dopo, al Capitolo generale ordinario dell’Ordine di Sant’Agostino, i suoi confratelli lo scelgono come priore generale, confermandolo nel 2007 per un secondo mandato. Nell’ottobre 2013 torna nella sua Provincia agostiniana, a Chicago, ed è direttore della Formazione nel convento di Sant’Agostino, primo consigliere e vicario provinciale; incarichi che ricopre fino a quando Papa Francesco lo nomina, il 3 novembre 2014, amministratore apostolico della diocesi peruviana di Chiclayo e al contempo vescovo titolare di Sufar. Il 7 novembre fa l’ingresso in diocesi e viene ordinato vescovo il 12 dicembre, festa di Nostra Signora di Guadalupe, nella cattedrale di Santa Maria.
Il 26 settembre 2015, Francesco lo nomina vescovo di Chiclayo, quattro anni più tardi lo sceglie come membro della Congregazione per il Clero e l’anno successivo della Congregazione per i Vescovi. Il 30 gennaio 2023, il Papa lo chiama a Roma come prefetto del Dicastero per i Vescovi e presidente della Pontificia Commissione per l’America Latina, promuovendolo arcivescovo. Diventa cardinale il 30 settembre. Il suo motto episcopale è «In Illo uno unum», parole di sant’Agostino dall’Esposizione sul Salmo 127, per spiegare che sebbene noi cristiani siamo molti, nell’unico Cristo siamo uno.
Il legame con l'Italia
Oltre alle radici paterne, il nuovo pontefice ha avuto contatti con l'Italia anche prima di diventare capo della chiesa cattolica. Prevost ha trascorso i suoi primi anni di vita negli Stati Uniti, ma dopo i voti solenni del 1981, all'età di 27 anni, è stato mandato a Roma per studiare diritto canonico alla Pontificia università San Tommaso d'Aquino (Angelicum). Dopo diverse esperienze negli Usa e una lunga missione in Perù, Prevost ha fatto ritorno, sempre a Roma, nel 2023, dopo la chiamata di papa Francesco che lo ha nominato prefetto del dicastero per i vescovi e presidente della Pontificia commissione per l'America Latina.
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