martedì 19 agosto 2025

SAN GIOVANNI EUDES

«Non devi mai separare ciò che 
Dio ha così perfettamente unito.
 Gesù e Maria sono così intimamente legati 
l’uno con l’altro che 
chi vede Gesù guarda Maria; 
chi ama Gesù, ama Maria; 
chi ha la devozione per Gesù, ha la devozione per Maria».



Nato in Normandia nel 1601, muore nel 1680. Divenuto un attivista e un devoto di Maria è ordinato sacerdote nel Collegio dei gesuiti di Caen. Da qui parte per assistere gli appestati nella regione di Argentan. In seguito si consacra alle missioni parrocchiali. Resosi conto di quanto sia importante la figura del sacerdote, riesce a far costruire un seminario, dando vita alla «Congregazione di Gesù e di Maria ». San Giovanni Eudes è il primo e più ardente apostolo del culto liturgico ai Sacri Cuori di Gesú e di Maria. Nel 1641 fonda due Congregazioni religiose, una maschile e una femminile, dedicate ai Sacri Cuori. Per lui, quindi, il culto del Sacro Cuore di Gesú è il culto della persona, in quanto esso è l'origine e la fonte della dignità e della santità della persona. Fonda poi rifugi per togliere le ragazze dalla strada e una Congregazione di Religiose per assisterle, l'ordine di «Nostra Signora della Carità del Rifugio». Scrive numerose opere, fra cui la più conosciuta e la più considerevole è «Il cuore ammirabile della Madre di Dio». I genitori lo consacrano a Maria SS.ma fin dalla nascita, e, successivamente, da adolescente, è lui stesso a confermare tale consacrazione. A 27 anni fa un “contratto di alleanza” con Nostra Signora, scritto di suo pugno, con il quale volle essere sepolto. La Madonna accompagna tutta la sua vita. Educato dai Gesuiti (vettori del rinnovamento in atto), a vent’anni decide di diventare prete entrando in una comunità appena aperta a Caen, l’Oratorio di Gesù, fondato l’anno prima da Pierre de Berulle (futuro cardinale, amico di san Francesco di Sales e maestro di san Vincenzo de’ Paoli): non erano semplicemente dei religiosi, ma una comunità di preti che si consacravano interamente al servizio del Vangelo, con una solida formazione, entusiasti di partecipare al rinnovamento della Chiesa. La spiritualità del santo parte dalla fede in un amore creatore che ci precede. “Dio non ha creato il mondo una sola volta, ma infinite volte … in ogni momento lo sostiene e sempre lo conserva”.

Preoccupazione principale di San Giovanni Eudes fu di trovare il modo migliore di parlare della relazione tra Dio e l’uomo. La scuola francese di Bérulle scelse il cammino dell’interiorità e della comunione di vita con Gesù, e Giovanni era convinto che la strada era l’intrecciarsi del Vangelo nella trama quotidiana della vita: ogni istante, ogni pensiero deve essere riferito a Cristo. Lavorare per la salvezza delle anime, inoltre, passa attraverso l’aiutare gli altri ad incontrare la misericordia di Dio. L’amore ha tratto l’uomo dal niente, la Misericordia trarrà il peccatore dalla sua miseria. L’esperienza che Eudes vive e i risultati pastorali che vede, sono quelli che lo portano ad esaltare l’infinita misericordia di Dio rivelata pienamente nel Figlio, anche per far fronte all’errore dei giansenisti, che presentavano un Dio poco incline al perdono, cercando di allontanare da confessione ed eucaristia.

La devozione ai Sacri Cuori
Ogni battezzato, alla sequela di Maria, è chiamato a formare Gesù in se stesso, attraverso un cammino spirituale che parte dall’immagine forte del Cuore, per arrivare alla centralità del rapporto personale con Gesù, accogliendo il suo amore senza limiti.
Dapprima Eudes parla del Cuore di Maria, poi la sua visione si arricchisce e si unifica intorno al Cuore di Gesù Cristo. E’ il primo a comporre un ufficio e una Messa in onore del Cuore Immacolato di Maria e del Sacro Cuore di Gesù, celebrandone le feste all’interno della sua congregazione. I suoi scritti sottolineano l’unità mistica dei Sacri Cuori: «Non devi mai separare ciò che Dio ha così perfettamente unito. Gesù e Maria sono così intimamente legati l’uno con l’altro che chi vede Gesù guarda Maria; chi ama Gesù, ama Maria; chi ha la devozione per Gesù, ha la devozione per Maria». San Giovanni Eudes mostrò, con argomenti teologici, che il Cuore di Gesù e quello di Maria non presentano differenze tra loro, ma costituiscono, per l'unione esistente tra loro, un solo e stesso Cuore. “Il nostro proposito è stato sempre, dai primordi della nostra congregazione, di contemplare e onorare questi due amabili Cuori come uno stesso Cuore, in unità di spirito, di sentimento e di affezione”. “Il culto al Cuore Sacratissimo di Gesù non è in sostanza che il culto dell’amore che Dio ha per noi in Gesù, ed è insieme la pratica del nostro amore verso Dio e verso gli uomini. In altre parole, tale culto si propone come oggetto di adorazione, di azione di grazie e di imitazione; ed inoltre considera la perfezione del nostro amore per Dio e per il prossimo, come la meta da raggiungere mediante la pratica sempre più generosa del comandamento nuovo, lasciato dal Divino Maestro degli Apostoli quasi in sacra eredità, allorché disse loro: ‘Io vi do il comandamento nuovo: amatevi gli uni gli altri, come io ho amato voi’.”

L’opera delle opere è formare Gesù in noi, e tutti siamo chiamati a collaborare, lasciandoci plasmare da Lui. “Gesù deve vivere in voi in modo tale che possiate dirvi con l’Apostolo: “È il Cristo che vive in me (Gal2, 20). Egli vuole che tutto ciò che è in lui viva in voi, che la sua anima viva nella vostra anima, il suo Cuore nel vostro cuore, il suo Spirito nel  vostro spirito, che infine tutte le sue facoltà vivano e regnino nelle facoltà della vostra anima e del vostro corpo”.
Il cammino di santità percorso da Giovanni e proposto ai suoi si basa sulla fiducia sconfinata nell’amore di Dio, quell’amore rivelatosi nella vita terrena di Gesù e nella figura materna di Maria. I Sacri Cuori non sono per lui immagini sentimentali per attirare persone deboli, ma la manifestazione esterna e concreta dell’amore di quel Dio che non ha risparmiato per l’uomo il suo proprio Figlio.
Il vero “cuore” di ogni uomo è la sua radice divina, dalla quale sgorga la sua dignità. Una radice che esige rispetto per ogni singola vita, come ci ricorda in maniera profetica l'eredità di san Giovanni Eudes, un autentico apostolo della devozione ai Sacri Cuori di Gesù e di Maria. Mise al centro del suo ministero la cura dei malati e si dedicò alle missioni parrocchiali affrontando le non poche difficoltà causate dal degrado e dai conflitti che segnavano la campagna francese. Nel 1641 fondò una congregazione femminile per il recupero delle prostitute. Due anni dopo diede vita alla Congregazione di Gesù e Maria per rispondere all'esigenza di offrire una valida formazione al clero.  Durante la catechesi del 19 agosto 2009, papa Benedetto XVI ha lodato Eudes come un “instancabile apostolo della devozione dei Sacri cuori”, sottolineando che Eudes è stato un esempio per i sacerdoti proprio durante l’anno sacerdotale. Il Papa ha continuato a descrivere Eudes per lo zelo apostolico speso nella formazione dei seminaristi in sacerdoti, nonché per il fatto che è stato un modello per l’evangelizzazione e per la testimonianza dell’amore per il cuore di Cristo e per il cuore di Maria.

GRAZIE!!!

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