lunedì 27 maggio 2013

Eucaristia


IL MIRACOLO EUCARISTICO DI LANCIANO  (A.750)

Che cos'è un Miracolo Eucaristico? 


L’Eucaristia è il Sacramento che sotto le specie o apparenze del pane e del vino contiene realmente il Corpo, il Sangue, l’Anima e la Divinità di Nostro Signore Gesù Cristo. Perciò l'Eucaristia è il centro focale della Chiesa Cattolica. Gesù si rende presente nell'Eucaristia mediante  la conversione totale della sostanza del pane nel corpo e della sostanza del vino nel sangue del Signore. Del pane e del vino restano soltanto le specie, o apparenze.

Ma come è presente Gesù nell'Eucaristia? E’ presente secondo il modo della sostanza, cioè è presente tutto in tutte le singole parti delle specie del pane e del vino. Per questo spezzando l'Ostia consacrata non si spezza il corpo di Gesù. Teniamo sempre presente che Gesù come Dio è presente in ogni luogo, mentre come uomo è presente solo in cielo e nell’Eucaristia. 

Dobbiamo quindi avere una somma venerazione per il Santissimo Sacramento, ricordando che in esso è presente veramente, realmente e sostanzialmente quel Gesù che in Cielo siede alla destra del Padre. A questo punto possiamo dire che cos'è un Miracolo Eucaristico: è un evento prodigioso che rivela, in modi diversi, la presenza di Gesù nella sua realtà viva e operante in mezzo a noi: e ciò allo scopo di confermare e ravvivare la nostra fede.

Il Miracolo di Lanciano
A Lanciano, in Abruzzo, attorno al 750, Gesù ha voluto dare prova della sua presenza reale nell'Eucaristia. Nella chiesa di San Francesco, dove avvenne il miracolo, un'iscrizione marmorea racconta il prodigio del quale sono tuttora conservate le reliquie: "In questa chiesa un monaco sacerdote dubitò se nell'Ostia consacrata ci fosse veramente il Corpo di Nostro Signore, e nel calice il Sangue. Celebrò Messa e, dette le parole della consacrazione, vide divenire Carne l'Ostia e Sangue il vino. Fu mostrata ogni cosa ai circostanti, e quindi a tutto il popolo. La Carne è ancora intera e il Sangue diviso in cinque parti disuguali che tanto pesano tutte unite quanto ciascuna separata. Le analisi di laboratorio, in questi ultimi anni, eseguite più volte e da diversi esperti, confermano che sono carne e sangue umani conservatisi incorrotti.
Il 3 novembre del 1974, Giovanni Paolo II, allora Cardinale di Cracovia, si recò in pellegrinaggio a Lanciano e sostando davanti alle sacre Reliquie esclamò: "Fa, o Signore, che noi sempre più crediamo in Te, speriamo in Te, amiamo te". In calce la firma. Il 4 dicembre 1981, ricevendo i Vescovi della Conferenza Episcopale Abruzzese-Molisana li salutò dicendo: "Il culmine della evangelizzazione si realizza nell’Eucaristia, in essa infatti si raggiunge la piena identificazione dell’uomo con Cristo. Non tralasciate occasione per ravvivare negli uomini la devozione verso la divina Eucaristia, che d’altronde è molto sentita tra le comunità di entrambe le regioni, non solo per la presenza, fin dal secolo VIII, del già menzionato Santuario del Miracolo Eucaristico". Lo studio immunologico manifesta che la carne e il sangue sono certamente di natura umana e la prova immuno ematologica permette di affermare con tutta oggettività e certezza che ambedue appartengono allo stesso gruppo sanguigno AB. Questa identità del gruppo sanguigno può indicare l'appartenenza della carne e del sangue alla medesima persona, con la possibilità tuttavia dell'appartenenza a due individui differenti del medesimo gruppo sanguigno.
Le proteine contenute nel sangue sono normalmente ripartite, nella percentuale identica a quella dello schema siero-proteico del sangue fresco normale. La conclusione di tutte le reazioni e di tutte le ricerche confermarono ciò che già era stato dichiarato e pubblicato in Italia. In maniera precisa, fu affermato che i frammenti prelevati a Lanciano non potevano essere assimilati a tessuti mummificati. La loro conservazione dopo quasi dodici secoli, in reliquiari di vetro e in assenza di sostanze conservanti, antisettiche, antifermentative e mummificanti, non è scientificamente spiegabile: infatti i vasi che racchiudono queste reliquie non impediscono l'accesso dell'aria e della luce né l'entrata di parassiti d'ordine vegetale o animale, veicoli ordinari dell'aria atmosferica.  In quanto alla natura del frammento di carne, la commissione dichiara senza esitazione che si tratta di un tessuto vivente perché risponde rapidamente a tutte le reazioni cliniche proprie degli esseri viventi. Questo responso perciò conferma pienamente le conclusioni del prof. Linoli. E non è meno sorprendente constatare che un miracolo italiano dell'alto medioevo abbia interessato sino a questo punto l'OMS e le Nazioni Unite! Ma, è questa un'altra sorpresa, l'estratto-riassunto dei lavori scientifici della Commissione Medica dell'OMS e dell'ONU, pubblicato in dicembre 1976 a New York e a Ginevra, dichiara nella sua conclusione che la scienza, consapevole dei suoi limiti, si arresta davanti alla impossibilità di dare una spiegazione. L'ultimo paragrafo non è certamente una dichiarazione di fede religiosa, ma è almeno l'apologia dell'umiltà che deve possedere colui che si dedica alla ricerca scientifica. Lo scienziato, a un certo momento delle sue investigazioni, deve ricordarsi che non è altro che un uomo sul pianeta terra. In conclusione si può dire che la Scienza, chiamata a testimoniare, ha dato un certo ed esauriente responso, riguardo all'autenticità del Miracolo Eucaristico di Lanciano.


                                                                
Maria Cristina Siino


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