martedì 9 luglio 2013

Formazione Educatori

Percorso di formazione e crescita per Educatori
Educatori si diventa!!!”
2°Incontro
Diventiamo ciò che siamo.
                              Conosciamo Noi stessi!”                                                      
 (Aspirate ai carismi più grandi)
1Cor.12,21
Martedì 14/05/2013 ore 20.30
Maria Cristina Siino


       S. Giovanni Bosco affermava che l’educazione è cosa del cuore  come per dire che non solo deve essere l’amore a guidare il suo esercizio,  ma è necessario per l’educatore  arrivare al cuore dell’uomo, per accompagnarlo nella sua crescita!! L’ incontro che vivremo insieme stasera ci permetterà di entrare “nel vivo” del percorso che abbiamo deciso di fare e, il titolo, che ho scelto di dargli ne racchiude tutto o quasi i significati!!Diventiamo ciò che siamo. Conosciamo noi stessi!!” (Aspirate ai carismi più grandi) è il tema di stasera! Da premettere che la scelta del titolo è sempre la più difficile perché a mio avviso è quello su cui si pone maggiormente l’attenzione e dal quale si formano di conseguenza le aspettative di ciascuno di noi. Diventare ciò che siamo per me è come “sbucciare una cipolla”: presuppone cioè di andare fino in fondo anche a costo di piangere!!! Il modello su cui si articola questo tipo di formazione per diventare Educatori è, non solo nuovo, se lo mettiamo in relazione al tradizionale modello di trasmissione dei contenuti ereditato dalla scuola, ma concreto cioè basato sull’esperienza. Socrate sosteneva che il vero insegnamento comincia proprio là dove finisce la scuola!!! Più che contenuti, concetti e teorie in questa sede poniamo sotto i riflettori noi stessi, in modo AUTENTICO  e COERENTE.
     All’insegnamento direttivo si sostituisce un nuovo modo di fare formazione non più centrato sul compito e sui contenuti ma sulla persona, sull’espressione dei suoi bisogni, delle idee, emozioni, dubbi, paure ecc. La centralità dell’interesse si sposta dai contenuti alla qualità della relazione con noi stessi e con gli altri, sulla comunicazione efficace e sulla capacità di problem solving. Diventiamo ciò che siamo! Significa per me buttare giù la maschera, smettere di recitare un ruolo che non ci appartiene, entrare in contatto con la parte vera di noi stessi, con ciò che realmente pensiamo, con la nostra vera affettività e con i nostri “fili scoperti” In una sola frase: ESSERE SE’ STESSI!!!
       Quando una persona accoglie l’invito a diventare “cibo” sa che,  per essere nutriente deve essere autentico e genuino altrimenti il rischio è di “intossicare” gli altri, oltre che sé stesso!! Il titolo è esemplificativo di tutto ciò che questa sera faremo insieme. Attraverso un lavoro interattivo, che in psicologia si chiama Brainstorming (che ci aiuterà a “tirare fuori” le nostre personali conoscenze teoriche ed esperenziali) ci soffermeremo su due PAROLE CHIAVE: Autenticità –Genuinità e Coerenza - CongruenzaNel grande gruppo, ciascuno,  in piena libertà, tirerà fuori da sé stesso il suo personale significato, relativamente a queste parole chiave, accompagnandolo ad un esperienza in particolare. Nei piccoli gruppi ognuno poi confronterà la sua esperienza con quella degli altri.  L’obiettivo è chiaramente  diventare consapevoli di avere ricevuto dei doni che per venire alla luce è necessario che ci sia da parte nostra non solo il desiderio di conoscersi bene ma anche di guardare in faccia le nostre piccole o grandi ipocrisie.  Un educatore raggiunge il suo massimo livello, nel tempo, solo dopo essersi “svuotato” da ciò che non gli appartiene e non è conforme al credo professato “ Vino nuovo in otri nuovi E’ autentico quando è capace di essere onesto con sé stesso, di leggere i suoi limiti in chiave evolutiva ( dagli errori si cresce!!), quando è in grado di dire a sé stesso la verità, quando rifiuta di recitare ruoli che non gli appartengono, quando c’è congruenza tra ciò che dice e fa, quando fa le cose perché le sente e non perchè “deve”, ecc.
Il tema di stasera ha anche un sottotitolo che in realtà però è il fondamento stesso della finalità dell’incontro di stasera; nel brano della lettera ai Corinzi S. Paolo ci esorta  ad andare alla ricerca dei doni che Dio ci ha dato ma soprattutto a ricercare quello più importante!!! S. Paolo c’è lo spiega bene: parlare in lingue, avere il dono della profezia, della scienza e quant’altro non serve a nulla senza la carità. Il fine dei doni in realtà è proprio la Carità!!!
Il dono Caritas è la prima nota  indispensabile per formare una bella melodia!!! Quando Paolo ci esorta ad aspirare ai carismi più grandi intende dirci che non tutti i doni che abbiamo ricevuto possono essere messi allo stesso livello. Esiste una gerarchia. L’Amore è il dono che muove qualsiasi strumento, senza amore non c’è servizio. C’è altro.  
Un altro aspetto da prendere in considerazione è che lo Spirito Santo distribuisce i doni ad ognuno come vuole Lui, a chi vuole Lui e per il fine che Lui solo sa.
 Non ci dobbiamo stupire se vediamo un dono inusuale in una persona che con la nostra povera visione umana consideriamo indegna. Dio non si fa problemi!!
 Accenno solo brevemente alla profondità educativa che hanno per me le parole dette attraverso l’inno alla Carità e quelle dette direttamente da Gesù sulla montagna relativamente alle Beatitudini!! Il primo  traccia  i contorni dell’Educatore Autentico e Congruente. Le Beatitudini, in seguito, rappresentano la persona stessa  di Gesù, costituiscono  l'identità del cristiano.
Il cristiano che vive secondo questi insegnamenti, è consapevole di cosa significa portare la croce,  la sola che conduce alla risurrezione, come Cristo nel momento della trasfigurazione, nel dialogare con Elia e Mosè alla presenza di tre apostoli disse, se prima non fosse stato innalzato sulla croce non sarebbe potuto entrare nella gloria del padre, spazzando via la morte.Così il cristiano,  se non si identifica nella persona di Cristo non può dirsi tale, non può sentire in sé l’appartenenza.

Grazie!!
Maria Cristina Siino

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