Missione
di FRATEL BIAGIO CONTE
(Palermo)
“La Missione nasce dall’ esperienza profonda di chi ha
incominciato a cercare la verità, la vera libertà e
la vera pace, distaccandosi dal mondo materialistico e consumistico. Stanco e dalla vita mondana che conducevo, ho sentito nel
cuore di lasciare tutto e tutti; me ne
andai via dalla casa paterna il 05.05.1990 a 26 anni, con l’intenzione di non
tornare più nella città di Palermo, perché questa città e società mi avevano
tanto ferito e deluso. Mi addentrai tra la natura e le montagne
all’interno della Sicilia, iniziando un’esperienza di eremitaggio tra montagne,
laghi, fiumi, sotto il sole, la luna e le stelle. Poi successivamente cominciai a sentire sempre più che
Gesù (quell’uomo giusto che ha donato la vita per noi) mi portava con lui per
fare una esperienza che successivamente avrebbe stravolto tutta la mia vita; ho
camminato molto scaricando le tensioni e le scorie della vita mondana, nel
silenzio e nella meditazione mi sentivo sempre più libero e pieno di pace, non
avevo nulla con me, eppure era come se avessi tutto. Come spinto da un vento impetuoso, ho iniziato a
camminare, da pellegrino, attraverso le regioni dell’Italia fino ad arrivare ad
Assisi, da San Francesco, a cui ho tanto sentito di ispirarmi per la sua
profonda umiltà e semplicità e per l’aver donato la sua vita per Gesù e per il
nostro prossimo. Durante il lungo viaggio ho incontrato diversi poveri e
trasandati che mi riportarono alla mente quei volti poveri e sofferenti che
vedevo nella città di Palermo. Pian piano,
cominciai a capire il progetto “Missione”: dedicare la mia vita per i più
poveri dei poveri. Da premettere che non
avevo mai avuto nessuna esperienza del genere e avrei potuto farmi prendere
dallo scoraggiamento, ma sentivo nel mio cuore che l’Amore di Gesù mi avrebbe
aiutato a percorrere la vera e giusta strada. Dopo l’arrivo ad Assisi, davanti la tomba di San
Francesco, nei luoghi dove il Santo ha dedicato e donato la sua vita, sentii
nel mio cuore di vivere la mia vita da missionario. Ebbi una reazione
impulsiva, volevo andare in Africa o in India, ed invece mi sento riportare
nella città dove non volevo più tornare, ma Gesù ha voluto che la Missione
nascesse proprio nelle strade di Palermo; partendo dalla stazione centrale tra i
vagoni e le sale d’aspetto, angoli di strada, marciapiedi, panchine dove tanti
fratelli dormivano e passavano intere giornate tra l’indifferenza più assoluta.
La società li chiama: barboni, vagabondi, giovani
sbandati, alcolisti, ex detenuti, separati, prostitute,profughi,immigrati; ma
dal momento che ho sentito il coraggio di incontrarli ed abbracciarli, li ho chiamati
fratelli e sorelle, senza farli sentire inferiori o diversi da noi tutti. Ero
felice di vivere con loro alla stazione, di aiutarli e confortarli, mi
prodigavo a portare loro thermos con latte e the caldo, panini e coperte per
ripararli dal freddo. Fu un’esperienza forte e
cominciai a chiedere aiuto a tutti, e andai pure alla Curia di Palermo dal
Cardinale Pappalardo, il quale capì quel giovane che andò a bussare alla sua
porte e decise di venire alla stazione per celebrare una messa insieme a tutti
i fratelli ultimi sotto i portici della stazione; è stato un momento
indimenticabile che mi incoraggiò molto e soprattutto aprì gli occhi della città
sui tanti fratelli poveri che vivevano per strada, non considerati da nessuno,
come se fossero scarto e rifiuto. Da questa
esperienza alla Stazione Centrale di Palermo, decisi di non tornare più a casa
dei miei genitori, per condividere per sempre la mia vita con i fratelli
ultimi, inizia così la Missione che sentii di chiamare Missione di Speranza e
Carità. Si scopre un progetto di Dio sconvolgente, ricco di
Speranza e Carità, che a distanza di 19 anni dal suo nascere ha coinvolto e
continua a coinvolgere uomini e donne di ogni ceto sociale, anche capaci di
cambiare radicalmente il loro modo di vivere per diventare missionari e
missionarie della Speranza e della Carità, per operare nei luoghi di
emarginazione delle grandi metropoli.” Fratel Biagio.
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