domenica 15 giugno 2014

SS Trinità



Trinità? Esperienza piena, completa di Dio!!



La Trinità sembra essere, per molti, niente più  che una verità da credere, un mistero incomprensibile. Come può Dio che è uno essere anche in tre persone distinte? Questa domanda c’è la siamo fatti certamente tutti!! In  realtà la risposta altro non è che un mistero, immensamente luminoso. Dio è amore, ama il Figlio, il Verbo, e Lo ama di un Amore  infinito, che è lo Spirito Santo. E la Trinità nei confronti dell’uomo? E’ come un abbraccio. Non è un concetto da capire, ma un’esperienza, una manifestazione da accogliere … è incontro, relazione, comunione e dono reciproco. Conoscendo il  Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, noi intravediamo che Dio è nel  Suo intimo più profondo “in dialogo di amore tra tre persone”. Nella sua natura più nascosta (solo Gesù c’è ne ha parlato) Dio è una realtà di comunione, una famiglia. E’ questa l’originalità della concezione cristiana di Dio, ed è qui che l’uomo trova la spiegazione più vera di se stesso. L’uomo sente insopprimibile la nostalgia della comunità, della solidarietà e del dialogo; ne ha bisogno per vivere e per crescere, ne ha bisogno più dell’aria che respira. Ma è solo alla luce della Trinità che questa constatazione acquista una sua profondità: siamo fatti per incontrarci, per dialogare e amare, perché …… siamo” immagine di Dio”, e Dio è, appunto, -per quanto possiamo capire- una comunità di amore. Qui si vede come è importante che Dio sia visto anzitutto come amore e non come potere: l’amore dona, il potere domina vuole dirigere, comandare, imporsi. Quello che avvelena una relazione è il voler dominare l’altro, possederlo, strumentalizzarlo, anziché  accoglierlo e donarsi. E, in larga parte, la nostra  felicità dipende da  questo nostro atteggiamento interiore, dalla qualità delle nostre relazioni.  La festa di oggi allora non rimane semplice ricorrenza liturgica accompagnata dall’incredulità popolare di come si possa essere tre in uno, ma esperienza profonda e completa di Dio che Dialoga, che si relaziona col Figlio attraverso lo Spirito Santo. Perché? Per raggiungere l’umanità che siamo noi e insegnare ad amarci allo stesso modo. 




Maria Cristina Siino






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