lunedì 29 settembre 2014

Santi: Michele, Gabriele e Raffaele. Arcangeli.

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29 SETTEMBRE

SANTI ARCANGELI:
MICHELE, GABRIELE e RAFFAELE
Gli Arcangeli sono altissime gerarchie angeliche con specifici compiti, tra i quali: servire Dio, contemplare il suo volto, cantarne incessantemente le lodi, lottare contro Satana sino alla sua sconfitta finale e aiutare l'uomo portandogli i messaggi di Dio e sconfiggere le suggestioni del male, per ricondurlo dopo la morte terrena a Dio. Un tempo, al termine di ogni messa, il sacerdote pregava così: «San Michele arcangelo, difendici nella battaglia; sii il nostro aiuto contro la malvagità e l'insidia del diavolo. Comandi sopra di lui il Signore, e tu, principe delle milizie celesti, sprofonda nell'inferno, con la tua divina potenza, Satana e tutti gli altri spiriti maligni che si aggirano per il mondo per la perdizione delle anime».

 Quella preghiera, collocata in un momento strategico della liturgia, quando cioè il fedele sta per passare dalla solennità del rito alla sua concreta traduzione nel trambusto della vita quotidiana, testimoniava l'antichissima tradizione del culto dell'arcangelo san Michele, viva tra i cristiani, ma ancor prima nel popolo ebraico, che lo aveva eletto a proprio protettore. Una devozione diffusa e antica, che ha almeno tre centri di riferimento importanti e suggestivi, come la chiesa di San Michele del Gargano, in Puglia, il famosissimo santuario del Mont Saint Michel, in Francia, e la Sacra di San Michele, in Piemonte, all'imboccatura della Vai di Susa.

Michele è il protettore dei protettori, l'arcangelo guerriero, principe delle milizie celesti, avversario di Satana e degli angeli che si erano ribellati a Dio, e che lui aveva vinto al grido di guerra: «Chi è come Dio?», che è anche il significato del suo nome in lingua ebraica. Ed è così, nell'atto di trafiggere il demonio sconfitto, che viene spesso raffigurato nelle immagini più belle.
La Genesi (il primo libro della Bibbia) non fa il nome dell'angelo posto da Dio a custodire il paradiso terrestre, dopo la cacciata di Adamo ed Eva, rei di aver mangiato la fatidica mela proibita. Qualcuno ha voluto vedere, nell'arcigno custode che brandisce una spada fiammeggiante, l'arcangelo Michele, impegnato in un ennesimo episodio di quell'interminabile lotta contro le forze del male, che avrà il suo epilogo, come ha previsto l'evangelista Giovanni, nei giorni dell'apocalisse, quando Michele e i suoi angeli faranno precipitare definitivamente negli abissi il gran drago rosso con sette teste e dieci corna, cioè il diavolo o Satana, segnando così la sconfitta senza appello del male. 

Nella nostra vita san Michele è l'angelo che ci è vicino nelle piccole e grandi battaglie quotidiane contro le suggestioni del male, contro quelle forze che vogliono farci scivolare nel vortice della perversione e del peccato e che, alla fine della vita, ci guiderà (anche questo è un compito che la tradizione gli attribuisce) nel momento del trapasso per essere poi al nostro fianco, avvocato, nel giorno del giudizio definitivo. Grazie alla sua tenacia nel combattere il maligno, Michele è considerato il protettore dal male.


Il nuovo calendario liturgico raggruppa in un unico giorno la festa dei tre Arcangeli.

Nel Nuovo Testamento il termine “Arcangelo” è attribuito solo a Michele, a Gabriele e a Raffaele. Il culto di Michele si diffuse dapprima solo in Oriente: in Europa iniziò alla fine del V secolo, dopo l’apparizione dell’arcangelo sul monte Gargano. Michele è citato nella Bibbia nel libro di Daniele come primo dei principi e custodi del popolo d’Israele; è definito arcangelo nella lettera di Giuda e nel libro dell’Apocalisse. Michele è colui che conduce gli altri angeli alla battaglia contro il drago, cioè il demonio, e lo sconfigge. Il suo nome, di origine ebraica, significa: “Chi è come Dio?”.

 La diffusione del culto dell’arcangelo Gabriele, il cui nome significa “Dio è forte”, è più tarda: si attesta attorno all’anno Mille. Gabriele è l’angelo inviato da Dio, e nell’Antico Testamento è mandato al profeta Daniele per aiutarlo a interpretare il senso di una visione e per predirgli la venuta del Messia. Nel Nuovo Testamento è presente all’annuncio della nascita del Battista a Zaccaria, e nell’Annuncio a Maria, messaggero della Incarnazione del Figlio di Dio.

Raffaele è uno dei sette angeli che, si dice nel libro di Tobia, stanno sempre al cospetto del Signore. È l’inviato di Dio che accompagna il giovane Tobi a riscuotere un credito nella Media e lo riporta sano e salvo in Assiria, assieme a Sara, la sposa, che ha guarito dal suo male, come guarirà il padre Tobia dalla sua cecità. Il suo nome significa infatti “medicina di Dio”, ed è venerato come guaritore.

PREGHIERE AI TRE ARCANGELI


Venga dal Cielo nelle nostre case l’Angelo della pace,
 Michele, venga portatore di serena pace
 e releghi nell’inferno le guerre,
 fonte di tante lacrime.

Venga Gabriele, l’Angelo della forza, scacci
 gli antichi nemici e visiti i templi cari al Cielo,
 che Egli trionfatore ha fatto
 elevare sulla Terra.

Ci assista Raffaele, l’Angelo che presiede alla
 salute; venga a guarire tutti i nostri malati 
e a dirigere i nostri incerti
 passi per i sentieri della vita.

Amen, amen amen!!!
29 SETTEMBRE 2022

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