mercoledì 24 giugno 2015

La personalità del Battista

LA PERSONALITA' E IL MESSAGGIO DI GIOVANNI BATTISTA

Fate penitenza 


                                       Fa impressione ancora la figura di Giovanni Battista quale ci viene presentata oggi dal Vangelo di Luca che “in folla accorrevano da lui”. Perchè? Sembra di poter fondatamente asserire che la forza e il fascino del Battista fosse la coerente unità tra la vita e il messaggio. Del resto è questo il fascino di tutti i santi. Fermiamoci ora un istante su uno dei santi più noti e amati: Francesco d'Assisi. Egli è colpito dalla parola del vangelo “ Va vendi quello che hai e dallo ai poveri”. Così la povertà diverrà la “sua” virtù, la sua”Signora o Madonna” e resta la sua caratteristica. Giovanni Battista è tutto preso dalla idea della penitenza. Ed allora la predica e la pratica. Tutto in lui esprime penitenza. La sua figura innanzitutto . Un vero asceta. Così infatti ce lo presentano Mt 3,7 e Mc 1,6. Il suo stesso modo di vestire e di vivere lasciava chiaramente intendere il posto e l'importanza che il Battista assegnava alla penitenza. Poi la sua parola. Forte, essenziale, veemente. Le sue prediche, diremmo noi, non avevano altro argomento. Cosicchè l'evangelista può senza fatica riassumerne il contenuto in poche parole. “ Allora, egli percorse tutta la regione del Giordano, proclamando un battesimo di penitenza di conversione per il perdono dei peccati” ( Lc 3,3). E sappiamo quale lode il Signore tributerà al Precursore. Lo stesso Gesù riprenderà la predicazione della penitenza come virtù necessaria per la salvezza. Questo è necessario dirlo subito perchè non si abbia pensare che il Battista era grande ma esagerato. Perchè- venendo a noi- non si creda che oggi, visto che la Chiesa ha allentato molte forme di penitenza, non si possa oggi conquistare il Paradiso senza fare penitenza. Potrà cambiare il modo e le forme di penitenza ma la virtù della penitenza è necessaria sempre. E forse lo si capirà meglio tenendo presente che la penitenza predicata da Giovanni Battista consiste, secondo il significato originale dei termini, in una conversione o, più propriamente, in un cambiamento di mentalità. “ Metanoeite” cioè cambiate mentalità. Ecco la prima penitenza. E potrebbe sembrare strana a molti e comunque assai più facile che non mortificare il proprio corpo, rinunciare a un divertimento, assoggettarsi a una punizione. Invece la penitenza delle mente è una delle più ardue e delle meno amate. Mentre è fondamentale. Perchè tutte le altre penitenze ne sono una conseguenza. Il che assicura sull'ortodossia di Giovanni Battista. Quello che il Precursore ha predicato è così giusto che Gesù non solo l'approva ma lo riprende . Anche Gesù infatti predicherà la penitenza come virtù necessaria alla salvezza. Si veda, ad esempio, Marco 3; 11. risanare cioè a rinnovare l'uomo e perciò è sceso fino alla radice dell'uomo. Vale a dire ha incominciato a rinnovarlo dall'interno dando e domandando all'uomo una nuova maniera di vedere e giudicare le cose, gli avvenimenti, le persone. La fede è spesso un sacrificio, una penitenza perchè ci obbliga a venire a contatto con molta parte di noi stessi. Ed è lotta sempre aperta, sempre insorgente, quella che l'uomo vecchio con le sue concupiscenze ed i suoi vizi fa all'uomo nuovo, quello rinato, per mezzo del Battesimo, a Dio nella giustizia e nella santità. E fosse solo questo il contrasto cui conduce la penitenza della fede, il sacrificio di credere! Molte volte anche con gli altri veniamo a contrasto. Con molti che pure amiamo, con molti con i quali viviamo e che pure come cristiani non possiamo approvare. Quale pena non poter dare ragione sempre a coloro cui si vuole bene. Come tacere, ad esempio, con i fratelli che rovinano il loro tempo e quello altrui con continue lamentele nei confronti di Dio, della società, delle persone Ma dove è dunque la loro fede? Perchè chi si comporta abitualmente così in che cosa si diversifica da chi non ha la fede? . E non sono pochi questi casi. Tanto da far sorgere il sospetto che molti, anche tra noi, sono cristiani “ in superficie” diremmo. Vale a dire: perchè compiono alcune pratiche religiose ma dentro, nel cuore, nella testa cioè nel modo di pensare sono dei pagani. 
A questo punto lascio ad ognuno di continuare la riflessione sulla propria vita. E quindi il confrontare la propria mentalità con quella di Cristo Gesù. Da parte mia durante la celebrazione della S. Messa domanderò al Signore la grazia che aiuti me e ciascuno dei presenti almeno ad iniziare una seria conversione. Cioè a cambiare testa. E' la prima penitenza. La vita cristiana seria e coerente quale il Battista ci propone e insegna lo esige questo cambiamento di mentalità. La mortificazione della carne, il dominio dell'orgoglio, gli atti di penitenza corporali verranno poi,come una esigenza, come una conseguenza necessaria, cosicchè – come ci fa pregare la Liturgia- si possa veramente “ muovere incontro (con opere di giustizia) a Cristo... che viene”ogni giorno nell'Eucaristia per camminare con noi e in noi verso il Paradiso, meta beata e beatificante, preparato anche per noi. A  gloria di Dio e vera letizia e pace nostra. Amen! Alleluja


Luigi Crippa, abate

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