CHIARA . . .
grande testimone dell’amore per Gesù
Instancabile adoratrice dell’Eucaristia
“Ama con tutta te stessa Colui che tutto si è donato per amore tuo”
Nata
ad Assisi nel 1193, vi morì a sessant’anni l’11 agosto 1253 e due anni dopo fu
canonizzata da papa Alessandro IV. È patrona della televisione; il suo nome,
dal latino, significa “trasparente, illustre” e ha come emblema il giglio. La
principale chiesa dedicata a Chiara è la basilica di Santa Chiara ad Assisi,
dove le sue spoglie sono conservate. L'unica cattedrale dedicata alla Santa,
invece, si trova nella città di Iglesias, in Sardegna.
IN
FUGA DALLA RICCHEZZA
Ha
appena dodici anni Chiara, quando Francesco d'Assisi compie il gesto di
spogliarsi di tutti i vestiti per restituirli al padre Bernardone. Conquistata
dall'esempio di Francesco, la giovane Chiara sette anni dopo, la sera della
Domenica delle Palme del 1211 o 1212, fugge da casa per raggiungerlo alla
Porziuncola. Il Santo le taglia i capelli e le fa indossare il saio
francescano, per poi condurla al monastero benedettino di S.Paolo, a Bastia
Umbra, dove il padre tenta invano di persuaderla a ritornare a casa. Si rifugia
allora nella Chiesa di San Damiano, in cui fonda l'Ordine femminile delle
«povere recluse» (chiamate in seguito Clarisse) di cui è nominata badessa e
dove Francesco detta una prima Regola. Chiara scrive successivamente la Regola
definitiva chiedendo ed ottenendo da Gregorio IX il «privilegio della povertà».
SULLA
POVERTÀ NON ACCETTA SCONTI
Il
cardinale Ugolino, vescovo di Ostia e protettore dei Minori, le dà una nuova
regola che attenua la povertà, ma lei non accetta sconti: così Ugolino,
diventato papa Gregorio IX (1227-41) le concede il “privilegio della povertà”,
poi confermato da Innocenzo IV con una solenne bolla del 1253, presentata a
Chiara pochi giorni prima della morte. Austerità sempre. Però "non abbiamo
un corpo di bronzo, né la nostra è la robustezza del granito". Così dice
una delle lettere (qui in traduzione moderna) ad Agnese di Praga, figlia del re
di Boemia, severa badessa di un monastero ispirato all’ideale francescano.
Chiara le manda consigli affettuosi ed espliciti: "Ti supplico di
moderarti con saggia discrezione nell’austerità quasi esagerata e impossibile,
nella quale ho saputo che ti sei avviata". Agnese dovrebbe vedere come
Chiara sa rendere alle consorelle malate i servizi anche più umili e
sgradevoli, senza perdere il sorriso e senza farlo perdere.
PATRONA
DELLE TELECOMUNICAZIONI
Il
17 febbraio 1958 è dichiarata da Pio XII santa patrona della televisione e
delle telecomunicazioni. Secondo una tradizione, infatti, il giorno di Natale,
nella messa servita da Francesco, non c'era Chiara, poiché costretta a letto a
causa della sua infermità. Volendo partecipare comunque alla celebrazione, le
cronache raccontano che le apparve una visione della messa e, al momento della
comunione, le si presentò innanzi un angelo che le diede la possibilità di
comunicarsi all'ostia consacrata.
IL
MIRACOLO EUCARISTICO
Ogni Eucarestia è una festa, è Gesù che si dona come Sposo, è il massimo vertice del nostro sposalizio. Chiara
si distinse per il culto verso l'Eucarestia. Per due volte Assisi venne
minacciata dall'esercito dell'imperatore Federico II che contava, tra i suoi
soldati, anche saraceni. Chiara, in quel tempo malata, fu portata alle mura
della città con in mano la pisside contenente il Santissimo Sacramento: i suoi
biografi raccontano che l'esercito, a quella vista, si dette alla fuga. Questo
avvenimento viene ricordato e festeggiato solennemente ogni anno ad Assisi con
la "festa del voto" delle clarisse, il 22 giugno. Chiediamo per intercessione di Santa Chiara che la nostra vita possa essere un’Eucarestia: un’offerta gioiosa, un banchetto preparato a festa per il Signore.
2022
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