Francesco adesso non ha niente, ma solo la vita che gli
ha donato Dio, alle cui mani egli si consegna. Poi visse come un eremita, fino
a quando, nel 1208, ebbe luogo un altro avvenimento fondamentale
nell’itinerario della sua conversione.
Ascoltando un brano del Vangelo di
Matteo – il discorso di Gesù agli apostoli inviati in missione –, Francesco si
sentì chiamato a vivere nella povertà e a dedicarsi alla predicazione. Altri
compagni si associarono a lui, e nel 1209 si recò a Roma, per sottoporre al
Papa Innocenzo III il progetto di una nuova forma di vita cristiana.
Ricevette
un’accoglienza paterna da quel grande Pontefice, che, illuminato dal Signore,
intuì l’origine divina del movimento suscitato da Francesco. Il Poverello di
Assisi aveva compreso che ogni carisma donato dallo Spirito Santo va posto a
servizio del Corpo di Cristo, che è la Chiesa; pertanto agì sempre in piena
comunione con l’autorità ecclesiastica.
Nella vita dei santi non c’è contrasto
tra carisma profetico e carisma di governo e, se qualche tensione viene a
crearsi, essi sanno attendere con pazienza i tempi dello Spirito Santo.
Grazie Francesco, prega per noi!!!
04 Ottobre 2021
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