venerdì 25 dicembre 2015

Buon Natale 2015




 Eccoti Gesù, in mezzo a noi!
 
Gesù, un bambino tra di noi, che con la Sua nascita ci ricorda ogni famiglia che vive un disagio, che oggi più che mai si trova, suo malgrado, sulla via dolorosa dell’esilio, in cerca di rifugio. Anche Giuseppe, Maria e Gesù sperimentano presto la condizione drammatica dei profughi, segnata da paura, incertezza, disagi (cfr Mt 2,13-15.19-23). Purtroppo, ai nostri giorni, milioni di famiglie possono riconoscersi in questa triste realtà. Quasi ogni giorno la televisione e i giornali danno notizie di profughi che fuggono dalla fame, dalla guerra, da altri pericoli gravi, alla ricerca di sicurezza e di una vita dignitosa per sé e per le proprie famiglie. In terre lontane, anche quando trovano lavoro, purtroppo non sempre i profughi e gli immigrati incontrano accoglienza vera, rispetto, apprezzamento dei valori di cui sono portatori. Le loro legittime aspettative si scontrano con situazioni complesse e difficoltà che sembrano a volte insuperabili. Perciò, mentre fissiamo lo sguardo sulla santa Famiglia di Nazareth nel momento in cui è costretta a farsi profuga, mentre ci scambiamo gli auguri di Buon Natale pensiamo al dramma di quei migranti e rifugiati che sono vittime del rifiuto e dello sfruttamento,  della tratta delle persone e del lavoro schiavo.  La fuga in Egitto a causa delle minacce di Erode ci mostra che Dio è là dove l’uomo è in pericolo, là dove l’uomo soffre, là dove scappa, dove sperimenta il rifiuto e l’abbandono; ma Dio è anche là dove l’uomo sogna, spera di tornare in patria nella libertà, progetta e sceglie per la vita e la dignità sua e dei suoi familiari.


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