E' una bella moda, anche se spesso può essere paragonata alla formula dei pantaloni "decadenti" dai più ormai in uso. Certo la moda và e sarebbe un guaio se non fosse così. Una perdita per il commerciante e un "fuori onda" per chi non osa indossare il capo.
Sembra proprio che tutti siamo chiamati, nella libertà di parola, a dover comunque essere uniformi e guai a chi la pensi diversamente. Le regole valgono sì, ma per gli altri e poi, quando non se può fare a meno, anche per me. Mi chiedo se in tutto questo stile, quasi da "babilonia", si possa avere la gioia di raccogliere la logica di una dialettica che miri almeno ad edificare. A dire la propria sì, ma senza per questo offendere o far transitare idee che non albergano neanche nella parte più nascosta del nostro cervello. Non ci rendiamo conto che la qualità della nostra vita, della nostra città, potrebbe migliorare se ci sforzassimo di parlare bene anche delle cose che mostrano un volto al negativo, senza per questo voler dire di tacere sul male e su tutte quelle forme che ad esso si vogliano associare.
Una idea contorta è già illegalità. Il si fà sempre così è già illegalità. Stoppare una richiesta è già illegalità. Abusare del proprio ruolo è già illegalità. Fare in ufficio quello che devi fare a casa è già illegalità. Terrorrizzare col tuo potere gli altri è già illegalità. Non dare ad altri la possibilità di crearsi un futuro è già illegalità. Avere invidia e gelosia degli altri è già illegalità. Distruggere le idee degli altri perchè solo la tua viva è già illegalità. Non poter dire apertamente la verità per paura di essere subito condannato è già illegalità. Eludere il confronto è già illegalità. Escludere alcuni per dare ad altri solo perchè la pensano come te è già illegalità. Dover far parte di un gruppo solo per ottenere qualcosa è già illegalità. Permettere che le famiglie s'impoveriscano ancora di più con le macchinette è già illegalità. Tacere sulle violenze di ogni genere è già illegalità. Sprecare denaro pubblico per cose inutili è già illegalità. etc...
Corleone, tu sai, ma quando ti svegli?
Anche Gesù, nel sinedrio, ebbe a richiamare la guardia e i presenti che lo percuoteva a ricercare la verità delle proprie azioni. (cfr. Gv.18,19-24) Mi chiedo spesso: dove sono gli altri quando si permette che la verità vada in vacanza?
Questo stile, tipico della cultura postmoderna, potrebbe portarci lentamente ad affermare che non esistono verità assolute e se esistessero - come dice Giovanni Paolo II in un suo messaggio per la 35/ma Giornata mondiale per la comunicazione - sarebbero inaccessibili alla ragione umana e quindi irrilevanti.
A quanti hanno hanno il prurito di scrivere, permettetemi di indicarvi una medicina: fate buon uso della Parola di Dio, vi passerà il prurito. Spesso pensiamo di fare cosa gradita ed anche un buon servizio, ma se esso deve sempre offendere, non si fà altro che accentuare rancori, disordini e fratture. Questa non è la logica del logos (parola). Tutto potrebbe diventare irrilevante e il male che deve essere combattutto continua la sua naturale corsa.
Non permettiamo al male di diventare il tema della nostre buone intenzioni anche se presentate in modo forbito. Non ci rivestiamo dell'abito della domenica quando si è sbagliato giorno.
Mettiamoci accanto a chi cammina già faticosamente. Aiutiamolo a portare i pesi che nessuno ha mai pensato di condividere. Amiamo e apprezziamo chi si sforza di dare un segno di legalità con la povertà delle proprie risorse. Corriamo ora a riparo mettendo a nuovo il nostro cuore. Liberiamo la nostra pietrificata intelligenza da ogni forma di oscurantismo. Perforiamo e consegniamo le tante nostre ricchezze alle nuove generazione così da iniziare a gustarle. Permettiamo che il trapasso delle nozioni sia all'insegna della bellezza, dell'onestà e del riscatto per una fresca rinascita culturale della nostra città.
Non rivestiamo mai di colori i valori, perchè già sono di per sè vivaci. Non cerchiamo cimeli, si porterebbe a casa altra polvere. Lascia che tu possa dire al fine della giornata: sono servo inutile, allora domani sarà una nuova giornata ricca di Verità.
Il Signore ti dia pace! Fra Giuseppe Maria tor
Caro Grande fraterno amico mio, non c'e' peggior cosa di quando si cerca di far inciampare chi già si regge in piedi faticosamente, e aiuta malgrado tutto il prossimo a vedere la vita da una angolazione diversa con fiducia e amore.Ma come tu ben sai non c'e' la volontà di mettere ordine al preponderante caos che regna sovrano,
RispondiElimina"fino a quannu u toccanu mia ummi teressa':"
Solo una convinzione ci fa continuare ad andare avanti e sperare che la nostra pietrificata intelligenza si liberi da ogni forma di oscurantismo, come hai ben detto onde per cui
"La pietra scartata dai costruttori diventi testata d'angolo, Salmo 117, dopo che ognuno di noi ha preso il fuoco con le proprie mani.
Pace e bene e profonda ammirazione.
Ignazio Ingoglia
IO HO SCELTO VOI.IL VOSTRO FRUTTO RIMANGA
RispondiEliminaHo letto l’articolo del Sig. Walter Bonanno:
(Se fino a una settimana fa vi fosse capitato di fare un giro dalle parti del quartiere della Grazia, futuro comune autonomo di “Fraggiuseppopoli”, avreste notato dei drappi azzurri simili a dei capienti fusti per le immondizie coprire dei supposti segnali stradali)
Illustrissimo signore il quartiere della grazia non è un comune autonomo ne tantomeno “Fraggiuseppopoli” come lei scrive, ho altri le hanno detto di scrivere.
Forse voi non comprendiate a quale compito è chiamato il sacerdote. Gv. 15,16
" Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituito perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga "
Quello di "Essere prete oggi (in Corleone), è un ministero di speranza per la nostra terra". Affrontando le sfide che arrivano dal territorio.
Il sacerdote sa che bisogna essere vicino alla nostra gente in questo particolare momento di crisi morale, economica e sociale.
Deve tornare in strada per condividere le sofferenze e le angosce di tanti fratelli e sorelle ma anche per dare una speranza soprattutto ai poveri e a quanti soffrono nel corpo e nello spirito. Essi continuano ad accompagnare il nostro popolo, come ci ha indicato il Papa: guardare alle luminose figure dei Santi sacerdoti che ci hanno preceduto.
Seguiamo il loro esempio e ritorniamo in strada.
Questo è il mandato che la Chiesa nel nome di Gesù Cristo ha affidato a ogni sacerdote,
Forse noi battezzati in Cristo, abbiamo perso fiducia, in Gesù, nella Chiesa che è madre e di conseguenza nei suoi Ministri.
Pace e Bene
QUAGLINO Antonino
Ritorno a scriverti per starti vicino e dimostrarti la mia solidarietà anche se già altri come me lo fanno.
RispondiEliminaNon molto tempo fa ho letto questa poesia, che ha scritto una Santa donna che come te ha lottato con tutti e contro tutti usando l'amore al fine di regalare un momento di pace ai suoi fratelli facendo solo del bene.
Dai il meglio di te...
Se fai il bene, ti attribuiranno
secondi fini egoistici
non importa, fa' il bene.
Se realizzi i tuoi obiettivi,
troverai falsi amici e veri nemici
non importa realizzali.
Il bene che fai verrà domani
dimenticato.
Non importa fa' il bene
L'onestà e la sincerità ti
rendono vulnerabile
non importa, sii franco
e onesto.
Dà al mondo il meglio di te, e ti
prenderanno a calci.
Non importa, dà il meglio di te
(Madre Teresa di Calcutta)
Pace e bene
Con affetto Ignazio Ingoglia
recita il siracide:
RispondiElimina"Chi abbonda nl parlare si renderà abominevole; chi vuole assolutamente imporsi sarà odiato";
per fortuna che, come ci insegnano i latini, "verba volant"!!!!
Questa è un altra prova, ma chi confida nel Signore non resterà deluso nel giorno della prova. Per fortuna che ci sono state persone, come Concetta, che ci sono di esempio su come comportarci in periodo di prova.
Il salmista ci dice: " ... Spera nel Signore, sii forte". E noi speriamo nel Signore!
Leoluca Lo Piccolo