giovedì 22 febbraio 2018

Conoscere Dio attraverso le scritture

Una storia di salvezza


Prima parte

Chi si accosta per la prima volta ai libri dell'Antico Testamento rimane colpito da alcune tematiche ricorrenti con tanta frequenza: l'elezione, l'alleanza, la benedizione, la promessa di una discendenza, il dono di una terra e il suo possesso. Chi invece ha già acquisito una certa familiarità con la Bibbia sa riconoscere l'importanza che esse hanno nella comprensione della storia biblica. Egli sa che questa storia non va letta come una semplice successione di fatti, ma va letta e interpretata alla luce di queste tematiche e soprattutto con l'aiuto immancabile dello Spirito Santo ( aiuto senza il quale sarebbe come leggere un romanzo).

Il progetto di Dio per l'uomo

È soprattutto il libro della Genesi a offrire la chiave di interpretazione della storia biblica. Al centro di questo libro va collocata la promessa di Dio ad Abramo: « Farò di tè una grande nazione ... Alla tua discendenza io darò questa terra » ( Gen 12,2.7 ). Da allora la storia biblica si snoda attraverso questo trinomio: un Dio, un popolo, una terra. Le vicende del popolo « uscito da Abramo » sono alla base dei fatti narrati in tutti i libri della Bibbia. Questi, infatti, seguono passo passo l'esperienza di Israele, che ha ricevuto in dono una terra in cui avrà stabilità o da cui rischierà di essere sradicato non per il prevalere delle varie potenze orientali ( come interpretiamo noi oggi la storia ), ma per la sua fedeltà o infedeltà a Dio e ai suoi doni. Come si vede, la storia di questo popolo non può prescindere dal suo cammino di fede. In ogni pagina della Bibbia, Dio e uomo si incontrano in un contesto squisitamente « familiare »: Dio è « il Dio dei Padri », è il Dio « del dono della terra » e l'uomo è « l'opera delle mani di Dio », è il suo figlio primogenito, il suo eletto, il suo alleato. La storia di cui parla la Bibbia non è solo registrazione dei fatti accaduti. Ogni fatto descritto nella Bibbia rivela anche l'intrecciarsi del dialogo tra Dio e il suo popolo, tra la storia di ogni giorno di questo popolo e la sua esperienza di Dio. Questo Dio che « con le sue mani ha creato l'uomo dalla terra », « lo ha collocato nel giardino ( = paradiso terrestre ) » e « lo ha unito alla sua donna » ( Gen 1-2 ), è lo stesso Dio che « con mano forte e braccio teso » ha liberato Israele dall'Egitto ( libro dell' Esodo ), lo ha introdotto nel nuovo « giardino » che è la terra promessa, lo ha unito a sé come suo popolo,suo eletto,suo primogenito,suo alleato
(Levitico,Numeri,Deuteronomio, Libri profeti). 
Nelle vicende del primo uomo ( Gen 1-11 ) e di tutto il popolo biblico ( tutti gli altri libri della Bibbia ) si intrecciano peccato e salvezza, caduta e perdono, castigo e liberazione, bene e male, Dio e uomo. 
Premessa del libro della Genesi
Genesi 3 presenta, però, il grande ostacolo che il progetto di Dio incontra nella sua realizzazione: il peccato dell'uomo. Nella sua etimologia ebraica « peccare » significa « fallire la meta », « non riuscire in un progetto ». Le « mani » dell'uomo che si protendono verso « l'albero della conoscenza del bene e del male » non sono da collocare nel linguaggio delle fiabe, ma in quello del simbolo: esprimono cioè il rifiuto dell'uomo di fronte al progetto di Dio. Si crea così una frattura tra Dio e l'uomo, che Dio stesso si impegna a ricomporre, consegnando il suo progetto originario sull'uomo a Noè ( l'episodio del diluvio universale ), ad Abramo, a Mosè, a Davide e al Messia ( Gen 3,15 ). La storia della salvezza, infatti, è scandita dalle scelte di DioDio sceglie ( o elegge ) Noè ( Gen 6-7 ), Abramo ( Gen 12 ), Mosè ( Es 3 ), i giudiciSamuele, Davide, i profeti, Gesù stesso ( « l'Eletto » ). Con queste persone Dio prende per mano il suo popolo, lo corregge, lo educa e lo colloca nuovamente nel suo originario progetto di felicità. Con queste persone Dio dimostra che la sua opera di educatore è basata più sulla pazienza e sulla fiducia che non sul castigo meritato dai peccati dell'uomo. Ogni « elezione » nella Bibbia, infatti, è all'origine di una nuova creazione, di una nuova tappa della storia della salvezza, compromessa dall'uomo, ma da Dio mai rinnegata. Accanto all'elezione anche l'alleanza è uno dei modi con cui Dio si manifesta al suo popolo. Essa è descritta ora con il linguaggio che si ispira al mondo militare ( « Dio è alleato di Israele nella conquista della terra promessa » e « combatte per lui » ), ora con il linguaggio dei segni ( l'alleanza con Noè nel segno dell'arcobaleno, Gen 9,8-17 ), ora con il linguaggio del culto ( l'alleanza con Abramo e il sacrificio di animali, Gen 15 ). All'alleanza la tradizione biblica ha collegato il segno della circoncisione ( Gen 17,9-14 ) e l'osservanza della legge ( cfr. Es 19-20 ), mentre alla « nuova » alleanza iniziata da Gesù è collegata la conversione del cuore( Mc 7,20-23). All'origine del suo progetto e nel suo svolgersi nella storia della salvezza. Dio, infatti, si era proposto di raggiungere il cuore dell'uomo, inteso come il luogo delle decisioni e delle scelte più impegnative, e in Gesù lo ha raggiunto.
Premessa del libro dell'Esodo
La vittoria è sempre del bene sul male ed è conseguita da Dio e dall'uomo insieme. Immagine di questa vittoria è l'esodo dall'Egitto, che anticipa e prefigura ogni altra vittoria di Dio e dell'uomo sul male. L'aver saputo cogliere la continuità di questo agire di Dio è ciò che costituisce « la storia della salvezza ». Gli avvenimenti nella Bibbia non capitano per l'intrecciarsi di occasioni fortuite, ma perché guidati dallo stesso Dio che crea, libera, dona la terra, elegge il suo popolo, si fa suo alleato, è sempre con lui. Nella Bibbia il progetto di Dio ha origine nella creazione dell'uomo e della donna e va man mano estendendosi al popolo biblico attraverso l'elezione, l'alleanza, la liberazione dall'Egitto e il dono della terra promessa. È vero che gli studiosi affermano che la prima professione di fede dell'uomo biblico non è in Dio creatore ( come nella nostra professione di fede cristiana ), ma in Dio liberatore dalla schiavitù egiziana e alleato di Israele nella conquista della terra promessa ( cfr. Dt 26,5-11; Gs 24 ). La professione di fede in Dio creatore verrà esplicitata più tardi, a contatto con la cultura greca, che mostrava un profondo interesse filosofico e religioso verso il problema delle origini dell'uomo e del mondo. Tuttavia alla luce della storia della salvezza, come è raccontata nella Bibbia che ci ha consegnato la tradizione e che oggi è nelle nostre mani, la creazione è presentata come il primo dei gesti che il Dio biblico compie a favore dell'uomo. La collocazione del racconto della creazione nella prima pagina della Bibbia diventa, perciò, la chiave di lettura di tutta la storia della salvezza. L'uomo ( Adamo, nella Bibbia, significa appunto « l'uomo », quello di ieri, di oggi e di sempre ), « opera delle mani di Dio » ( cfr. Gen 2,7; Sal 8,4-6 ), fatto « a norma della sua immagine » ( Gen 1,27 ), è creato per un progetto di felicità.
È stato un cammino lento e graduale, come dimostra la storia del popolo biblico, ma la gradualità è un tratto squisito  della pedagogia di Dio.

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