"Io porto le stimmate di Gesù nel mio corpo."
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati
Fratelli, quanto a me non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo, per mezzo della quale il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo. Non è infatti la circoncisione che conta, né la non circoncisione, ma l’essere nuova creatura. E su quanti seguiranno questa norma, sia pace e misericordia, come su tutto l’Israele di Dio. D’ora innanzi nessuno mi procuri fastidi : difatti io porto le stimmate di Gesù nel mio corpo. La grazia dei Signore nostro Gesù Cristo sia con il vostro spirito, fratelli. Amen.
Parola di Dio.
Francesco, mediante le sacre Stimmate,
prese l’immagine del Crocifisso
Dalla «Legenda minor» di san Bonaventura (Quaracchi, 1941, 202-204).
Si celebra oggi nella chiesa e nel mondo francescano la festa dell’impressione delle stimmate di san Francesco. Il santo, sul monte de La Verna ebbe il coraggio di chiedere proprio questo nelle sue notti di preghiera, di solitudine e di rapimento: provare un po’ dell’amore e del dolore che Gesù Cristo sentì nei momenti della sua Pasqua di Morte e Risurrezione. Fu esaudito e, intorno alla Festa dell’esaltazione della Croce, il suo corpo fu segnato delle stesse piaghe del Crocifisso più, nelle sue mani e nei suoi piedi si formarono come delle escrescenze a forma di chiodi. Mai la storia aveva narrato un fatto simile. Circa venti anni prima (1205/6) aveva cominciato a seguire il Vangelo del Signore ascoltando la Parola del Crocifisso di S. Damiano. Quelle parole e quell’immagine gli si erano stampate nel cuore. Adesso si manifestavano nella sua carne, nel suo stesso corpo. In quello luogo Francesco era intento a meditare, per divina ispirazione, sulla Passione di Gesù quando avvenne l’evento prodigioso. Pregava così: “O Signore mio Gesù Cristo, due grazie ti prego che tu mi faccia, innanzi che io muoia: la prima, che in vita mia io senta nell’anima e nel corpo mio, quanto è possibile, quel dolore che tu, dolce Gesù, sostenesti nella ora della tua acerbissima passione, la seconda si è ch’ io senta nel cuore mio, quanto è possibile, quello eccessivo amore del quale tu, Figliuolo di Dio, eri acceso a sostenere volentieri tanta passione per noi peccatori”. La sua preghiera non rimase inascoltata. Fu fatto degno, infatti, di ricevere sul proprio corpo i segni visibili della Passione di Cristo. Il prodigio avvenne in maniera così mirabile che i pastori e gli abitanti dei dintorni riferirono ai frati di aver visto per circa un’ora il monte della Verna incendiato di un vivo fulgore, tanto da temere un incendio o che si fosse levato il sole prima del solito. Le stigmate sono il dono più grande e più bello per san Francesco, il coronamento di una vita dedita alla ricerca spirituale e alla comprensione del mistero più profondo della vita. E’ la vita ad essere amata dal santo. Le stigmate sono il coronamento di una vita che non arretra e non cede alla tentazione di porre “lo sguardo dietro l’aratro”. Francesco con le stigmate conquista la fiducia di Dio e ottiene un ulteriore conferma del Suo speciale amore.
Il Signore confida in Francesco e gli affida il destino di quella parte di umanità che avrà un grande ruolo nella chiesa e nella storia degli uomini. Nell’animo di molti di noi, anche se non si vedono, troviamo i segni delle stigmate: tante donne e tanti uomini che vivono la sofferenza nel silenzio e nell’accettazione. Sono doni invisibili che san Francesco sicuramente ha conosciuto. Il Monte della Verna rivive i misteri della Croce di Cristo; là dove vengono elargiti gli stessi privilegi che donano la salvezza eterna, mentre Francesco volge tutta la sua attenzione alla lucerna che è la Croce. Su questo monte l’uomo di Dio, in una caverna solitaria, povero, separato dal mondo, moltiplica i digiuni. Nelle veglie notturne, pur nudo, è tutto ardente, e si scioglie in lacrime con frequenza e dice:
"Quanto a me non ci sia altro vanto
che nella croce dei Signore nostro Gesù Cristo,
per mezzo della quale
il mondo per me è stato crocifisso,
come io per il mondo."
Gal 6, 14
17 Settembre 2021
Oggi ricordo il mio Si nella professione religiosa nel Terzo Ordine Regolare. A te Gesù affido questa tua comunità perché sia illuminata sul suo cammino.
RispondiEliminaAuguri di vero cuore ❤
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