CONTEMPLIAMO UNA BAMBINA CHE SI DÀ
COMPLETAMENTE AL SIGNORE:
MARIA
LA MADRE DI GESU'
E MADRE DI TUTTI NOI
La memoria odierna della Presentazione della Beata Vergine Maria al Tempio ha un’importanza notevole. Celebriamo insieme ai cristiani d’oriente quella ‘dedicazione’ che Maria fece a Dio di se stessa fin dall’infanzia, mossa dallo Spirito Santo, della cui grazia era stata ricolma nella sua immacolata concezione’. Maria, secondo la promessa fatta dai suoi genitori, fu condotta nel tempio a tre anni, accompagnata da un gran numero di fanciulle ebree che tenevano delle torce accese, col concorso delle autorità gerosolimitane e tra il canto degli angeli. Per salire al tempio vi erano quindici gradini, che Maria salì da sola, benchè tanto piccola.
La realtà della presentazione di Maria dovette essere molto modesta e insieme gloriosa. Fu infatti anche attraverso questo servizio al Signore nel tempio, che Maria preparò il suo corpo, ma soprattutto la sua anima, ad accogliere il Figlio di Dio, attuando in se stessa la parola di Cristo: ‘Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano’. Una festa ritrovata sui Vangeli apocrifi. Le origini di questa festa vanno ricercate in una pia tradizione che sorge nello scritto apocrifo chiamato Protovangelo di Giacomo. In base a questo documento, la Vergine Maria venne portata al tempio a tre anni dai genitori, San Gioacchino e Sant’Anna. Lì, insieme ad altre bambine e pie donne, venne istruita sulla fede dei suoi genitori e sui doveri nei confronti di Dio.
La memoria della Presentazione della Santissima Vergine Maria ha una grande importanza, perché in essa si commemora uno dei “misteri” della vita di Colei che è stata scelta da Dio come Madre di suo Figlio e Madre della Chiesa. Nella Presentazione di Maria si allude anche alla presentazione di Cristo e di tutti noi al Padre( Festa della Candelora, 2 Febbraio)
Gli apocrifi dicono anche che nel tempio Maria si nutriva con un cibo speciale che le portavano gli angeli, e che non viveva con le altre bambine ma nel “Sancta Sanctorum”, al quale il Sommo Sacerdote aveva accesso solo una volta all’anno.
Oggi contempliamo una bambina che si dà completamente al Signore.
La Chiesa ha capito che l’atteggiamento di Maria all’annunciazione non era una improvvisazione e che nella sua anima l’offerta andava preparandosi da tempo, si era già progressivamente realizzata. E' commovente vedere una bambina attirata dalla santità di Dio, che vuol darsi a Dio, una bambina che capisce che l’opera di Dio è importante, che bisogna mettersi al servizio di Dio, ciascuno con le proprie capacità, aprirsi a Dio; una bambina che capisce che non si può compiere l’opera di Dio senza essere santificati da lui, senza essere consacrati da lui, perché non è possibile neppure conoscere la volontà di Dio, se il peso della carne ci chiude gli occhi.
Maria realizzava quello che san Paolo più tardi proporrà come ideale dei cristiani: offrire se stessi:
“Vi esorto, fratelli, per la misericordia di Dio, ad offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio… Non conformatevi alla mentalità di questo secolo, ma trasformatevi rinnovando la vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio” (cfr. Rm 12,12).
Cerchiamo allora di comprendere più profondamente le condizioni dell’offerta. Lo facciamo tenendo presente il canto del Magnificat, perché è chiaro che nessun Vangelo può corrispondere esattamente alla festa di oggi, che non è riportata in nessuna pagina della Bibbia: l’offerta di Maria bambina non è un avvenimento che abbia attirato l’attenzione e sia stato registrato. Scegliere il Magnificat non è un anacronismo, perché esso esprime i sentimenti che si sono formati nell’anima di Maria ben prima del giorno della visitazione, sentimenti di fondo che sono proprio la base della sua offerta.
La Sua offerta di bambina, poi della sua offerta all’annunciazione e infine della sua offerta sul Calvario. Tutto parla del riconoscimento dei doni di Dio.
Prima dell’offerta c’è sempre il dono di Dio e il riconoscimento di questo dono. “Ha guardato l’umiltà (la povertà, l’insignificanza) della sua serva… Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente… Di generazione in generazione si stende la sua misericordia”: è proprio la scoperta dell’amore di Dio che fa pensare all’offerta, è la riconoscenza che suscita il bisogno di offrire. L’offerta, ripeto, è sempre una risposta al dono che ci è stato fatto.
Dio ci previene con il suo amore e noi diamo a lui ciò che egli ci ha dato. San Paolo lo dice nello stesso capitolo della lettera ai Romani: “Abbiamo doni diversi, secondo la grazia data a ciascuno di noi” e la nostra offerta non può che consistere nei doni che abbiamo ricevuto, che noi riconosciamo come doni gratuiti, che non ci erano dovuti e attraverso i quali noi vediamo l’amore del Signore.
E proprio per questa ragione, riconoscendo il suo amore, noi li mettiamo a sua disposizione, come offerta riconoscente.
D’altra parte l’offerta ha anche l’aspetto di una preghiera di domanda, ed è buona cosa rendercene conto. Offrire a Dio è sempre domandargli di trasformare i doni che portiamo a lui, di santificarli. Lui solo li può santificare, lui solo può consacrare; noi possiamo “presentare”, proprio come dice la festa di oggi: “Presentazione di Maria al Tempio”.
San Paolo non dice diversamente. Egli ci esorta a offrire i nostri corpi, a presentarli in offerta, ma la trasformazione è Dio che la opera e presentando noi gli domandiamo di rendere perfetto quello che gli offriamo e che per quanto ci riguarda è sovente pieno di imperfezioni.
Gli domandiamo di trasformare le povere realtà terrestri che gli presentiamo, questi doni umani che vengono dalla sua creazione, che hanno bisogno di essere trasformati per servire alla comunione con lui.
E, dato che la nostra offerta è in fondo sempre una preghiera di domanda, possiamo offrire tutto, anche quello che ci sembra completamente inutilizzabile nella nostra vita: i fardelli che ci pesano, che sentiamo come un ostacolo, le difficoltà, le sofferenze che in un certo senso sono assurde.
Cristo crocifisso ci insegna che possiamo presentare a Dio tutto, perché tutto sia trasformato e che proprio le cose che sembrano più inutilizzabili sono state trasformate nel modo più meraviglioso. Niente era più inutilizzabile di una croce, patibolo dei malfattori, e tuttavia è sulla croce che si è realizzata la trasformazione capitale, che ha creato una nuova terra e ha fatto sì che l’amore di Dio riempisse tutte le cose.
PREGHIERA
O Dio, che hai voluto che la Beata Maria sempre Vergine,
abitacolo dello Spirito Santo,
quest’oggi fosse presentata al tempio, deh! fa’ che noi per sua intercessione meritiamo di essere presenti nel tempio della sua gloria.
Ti consacro, o Regina, la mia mente
affinché pensi sempre all’amore che tu meriti,
la mia lingua perché ti lodi,
il mio cuore perché ti ami.
Accetta, o Santissima Vergine,
l’offerta che ti presenta questo misero peccatore;
accettala ti prego,
per quella consolazione che sentì il tuo cuore
quando nel tempio ti donasti a Dio.
O madre di misericordia,
aiuta con la tua potente intercessione la mia debolezza,
impetrandomi dal tuo Gesù la perseveranza e la forza
per esserti fedele sino alla morte,
affinché, sempre servendoti in questa vita,
possa venire a lodarti in eterno nel Paradiso.

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