martedì 17 novembre 2020

Santa Elisabetta d'Ungheria

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                                                                      💕

                            Elisabetta, nata a Bratislava nel 1207, era figlia di Andrea II d’Ungheria e di sua moglie. A 4 anni circa, il padre la fece fidanzare con Luigi, il figlio maggiore di Ermanno I, langravio della Turingia, e la mandò a vivere alla corte di Wartbourg, affinchè ricevesse un’educazione adeguata.💕

Sebbene a corte fosse trattata in modo scortese da alcuni, che senza dubbio ne invidiavano la bellezza, la bontà e la personalità generosa e cordiale, ciò accrebbe l’affetto di Luigi che si trasformò in vero amore, quando la giovane diventò adulta. Nel 1221, Luigi, compiuti vent’un anni e assunta la carica di langravio al posto del padre, la sposò, quando quest’ultima aveva quattordici anni.💕

Furono fatti molti tentatavi per convincerlo a rimandare, ma Luigi insistette che piuttosto avrebbe ceduto una montagna d’oro. Luigi, venerato in Germania come santo (11 settembre), sebbene il suo culto non sia mai stato confermato, sembra aver avuto molte qualità pari a quelle della moglie, e il loro breve matrimonio  fu incredibilmente felice. Ebbero tre figli: Ermanno, che morì a diciannove anni, Sofia, che sposò il duca di Brabante e, la B. Gertrude (13 agosto), che divenne badessa ad Altenburg.💕

Luigi accettò la necessità di Elisabetta di condurre una vita semplice ed austera, e non cercò mai di ostacolare i suoi lunghi periodi di preghiera o le sue opere di carità. La straordinaria generosità di Elisabetta fu talvolta criticata e ritenuta stravagante da altri; nel 1225, per esempio, quando la zona della Germania in cui vivevano fu colpita da una carestia, usò tutte le ricchezze a disposizione e distribuì tutto il grano che possedeva alle persone maggiormente colpite💕

Il suo biografo Corrado di Marburgo descrive ampiamente questo impegno di carità da parte di Elisabetta per i poveri e gli ammalati. La definisce Pauperum consolatrix (consolatrice dei poveri) e famelicorum reparatrix (soccorritrice degli affamati). Ma Elisabetta non si contentò di soccorrere i poveri e i mendicanti, ma si fece lei stessa mendicante per i poveri e sperimentare sulla propria pelle la loro condizione di povertà e di umiliazione. Tutto faceva per amore di Cristo povero. Durante un venerdì santo poi Elisabetta rinunciò alla propria volontà e al lusso e comodità di questo mondo, per seguire anche in questo il suo Maestro.💕

È interessante notare come questa sua spiritualità, fatta di un grande e preminente amore alla povertà e alla rinuncia delle comodità, sia stata portata avanti da lei nonostante il consiglio contrario del suo confessore e padre spirituale Corrado (che apparteneva all’ordine premostratense). Il primo e decisivo influsso per il suo itinerario spirituale Elisabetta lo ebbe in ambito francescano. Infatti il primo confessore apparteneva proprio all’ordine dei Francescani, di recente fondazione. La santità di Francesco, la sua spiritualità e il carisma, attraverso i suoi figli avevano già varcato le Alpi e portavano frutti di santità. Come appunto in Elisabetta d’Ungheria.💕

Un giorno, Elisabetta fece distendere un lebbroso morente nel letto coniugale, e quando Luigi apprese la notizia, corse infuriato nella stanza e strappò via le coperte “ma in quell’istante” come afferma il biografo di Elisabetta, Dietrich di Apolda, Dio onnipotente gli aprì gli occhi dell’anima e invece del lebbroso vide l’immagine di Cristo crocifisso disteso sul letto. ðŸ’•

Poiché il castello di Wartburg si ergeva su una collina molto ripida, Elisabetta fece costruire un ospedale ai suoi piedi, dove si recava regolarmente per assistere i pazienti o rifare i loro letti; inoltre vi erano anche bambini, specialmente orfani, che aiutava sempre, e poveri che giungevano ogni giorno alla sua porta in cerca di cibo. In ogni caso fu sempre abile e generosa, trovando e offrendo un lavoro a quelli che erano in grado di svolgerlo, piuttosto che cibo o denaro.💕

L’ordine francescano secolare l’ha posta come Patrona e non poteva avere un esempio e un riferimento più grande. Elisabetta, così totalmente secolare: sposa, madre, regina; così autenticamente cristiana: nei poveri e nei malati vedeva, serviva ed amava la persona di Cristo; così piena di fede: ha vissuto impegnata a testimoniare la misericordia di Dio in un fiducioso abbandono a Lui anche e soprattutto nelle difficoltà; così veramente francescana : vivendo fino in fondo la perfetta letizia tanto predicata da S. Francesco.💕

Sempre serena e in pace accetta le tante difficoltà della vita e la sofferenza che ne deriva: a quattro anni ha dovuto lasciare la sua famiglia per seguire un disegno stabilito da regole di una società che le aveva già organizzata la sua vita futura. ðŸ’•

Non è del tutto chiaro cosa successe in seguito, ma si racconta che il cognato di Elisabetta, in veste di reggente per il figio infante, desideroso di mantenere il potere, la costrinse a lasciare Wartburg insieme ai figli e a due servitori, in quello stesso inverno; gli sventurati incontrarono molte difficoltà e furono sottoposti a dure privazioni finchè Matilda, zia di Elisabetta e badessa di Kitzingen, li accolse nel monastero.💕

Secondo un altro racconto, Elisabetta lasciò Wartburg volontariamente, ipotesi consona al suo desiderio di vivere come la gente comune, poiché riteneva che i ricchi vivessero alle spalle dei poveri. In entrambi i casi, si recò a Kitzingen, dove lasciò la figlia Sofia alle cure delle monache, prima di recarsi a Bamberga, dove suo zio era vescovo.💕

Quest’ultimo mise a sua disposizione il castello di Pottenstein e iniziò a fare dei piani ambiziosi per farla risposare, ma Elisabetta rifiutò questa proposta, dato che prima della partenza di Luigi per la crociata si erano scambiati la mutua promessa di non risposarsi mai.💕

Dopo la solenne sepoltura di Luigi, dopo aver sistemato la sua famiglia, Elisabetta si fece francescana . Si sistemò in una casupola che si fece costruire appositamente, con annesso un ospizio per i malati, i poveri e gli anziani, per dedicarsi totalmente alla loro assistenza. Alcuni biografi notano una totale differenza tra Elisabetta bambina, moglie e madre, ed Elisabetta vedova e asceta, e la criticano per aver abbandonato i figli; è impossibile conoscere il motivo della sua decisione, tuttavia può essere stato per evitare che subissero dure privazioni, oltre al fatto che lei stessa era stata allontanata dai genitori in età giovanissima, cosa che la rendeva più facile comportarsi alla stessa maniera.💕

Elisabetta ha fatto tutto ciò in umiltà, rinunciando a voler essere grande e importante agli occhi degli uomini, e con dolcezza, rinunciando a imporsi. Questo è l’atteggiamento dei miti che il Signore chiama beati. Beata, dolce, umile e piena di riverenza a Dio Elisabetta lo è stata fino alla sua morte, il suo transito è un canto d’amore.💕

Quale fu il segreto di tanta felicità? L’amore di Cristo che si irradiava dalla sua persona. La povertà assoluta era la sorgente della sua gioia. Un giorno, dinanzi al crocifisso, si privò della corona regale esclamando. Il segreto della gioia che Elisabetta provava nel servizio ai poveri lo rivelò lei stessa alla sua servitù.💕

Come Francesco d’Assisi vedeva Cristo in ogni povero, in ogni lebbroso, in ogni persona afflitta. Elisabetta si impone, perciò, a tutti i francescani come esempio luminoso di carità vissuta eroicamente. Le nostre opere devono lasciar trasparire l’amore di Cristo e la sua piena donazione a noi sulla croce.💕

Il suo confessore diventò il fanatico Corrado di Marburgo, il quale le impedì la vicinanza di due amatissime dame di compagnia, una delle quali era con lei sin dalla nascita e che sicuramente l’amava come una madre, sostituendole con due donne severe che non conosceva e che informavano Corrado di ogni minima disobbedienza ai suoi precisi comandi; si dice che per punirla la schiaffeggiasse o la battesse con “un bastone lungo e spesso.💕

Elisabetta lavorò instancabilmente nell’ospizio e nelle case dei poveri e, nonostante il cattivo stato di salute, non rinunciò a condurre una vita privata assai austera e all’età di 24 anni morì.
È la carità che non consente l’inasprimento dovuto al dolore o all’ingratitudine. Ogni francescano ed in particolare i francescani secolari, seguendo l’esempio di santa Elisabetta, si prodighino con gioia e generosità nel servizio ai poveri, certi di seguire la via preferenziale tracciata da san Francesco per giungere alle vette della santità. Le spoglie furono collocate nella cappella dell’ospizio, dove poi fu sepolta, e presto si raccontò che erano avvenuti miracoli per sua intercessione; Corrado cominciò subito a raccogliere testimonianze sulla sua santità, ma non visse abbastanza a lungo per assistere alla canonizzazione.

E’ invocata contro la tigna, come protettrice di panettieri e Terz’ordine francescano.


PREGHIERA A SANTA ELISABETTA D'UNGHERIA

Patrona dell'Ordine Francescano Secolare
💕
Elisabetta, coraggiosa dispensatrice
 di bene, aiutaci a camminare, 
come Francesco e Chiara,
 nella via evangelica della carità. 
💕
Tu che hai saputo donarti al prossimo, 
dacci di saper dispensar con ardore serafico
 il pane della Parola di vita, il pane della concordia,
 della pace, della misericordia, 
dell’ospitalità, del perdono.
💕
O nostra patrona, 
proteggi sempre l’Ordine Francescano Secolare, 
la Gioventù Francescana, l’Araldinato;
 accompagnaci nel percorso quotidiano
 della vita perché impariamo con audacia a saper
 dare ragione della speranza che è in noi. 
💕
Sii vicina ai fratelli che soffrono o
 che sono abbandonati alle loro miserie 
e non permettere mai che anche noi ci 
dimentichiamo di loro, ma partendo dal tuo
 mirabile esempio sappiamo riconoscere
 che in ogni fratello c’è Cristo, 
il Signore e nostro Salvatore.
💕
Amen!

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