mercoledì 10 febbraio 2021

Santa Scolastica

"Potè di più colei che . . . 
amò di più !!! ”
L’obbedienza è un edificio che ha come fondamenta l’amore.

Cantico dei Cantici 2,10-14
«Alzati, amica mia,
mia bella, e vieni!
Perché, ecco, l’inverno è passato,
è cessata la pioggia, se n’è andata;
i fiori sono apparsi nei campi,
il tempo del canto è tornato
e la voce della tortora ancora si fa sentire
nella nostra campagna.
Il fico ha messo fuori i primi frutti
e le viti fiorite spandono fragranza.

Alzati, amica mia,
mia bella, e vieni!
O mia colomba, che stai nelle fenditure della roccia,
nei nascondigli dei dirupi,
mostrami il tuo viso,
fammi sentire la tua voce,
perché la tua voce è soave,
il tuo viso è leggiadro».

Sorella gemella di Benedetto da Norcia, Scolastica nasce a Norcia intorno al 480; il padre, Eutropio Anicio, discendente dall’antica famiglia senatoriale romana degli Anicii, è Capitano Generale dei romani nella regione di Norcia, mentre la madre, Claudia Abondantia Reguardati, contessa di Norcia, muore subito dopo aver partorito i due gemelli.

Secondo quanto riporta San Gregorio Magno (anche lui della gens Anicia) nel secondo libro dei Dialoghi, all’età di dodici anni viene mandata a Roma assieme al fratello per compiere gli studi classici, ma entrambi restano profondamente turbati per la vita dissoluta che vi si conduce. Benedetto per primo decide di ritirarsi in eremitaggio. Scolastica, rimasta unica erede del ragguardevole patrimonio della famiglia, rifiutando ogni attaccamento ai beni terreni, chiede al padre di potersi dedicare alla vita religiosa entrando in un monastero vicino a Norcia.

Il padre, pur soffrendo per la separazione di Scolastica, ricordandosi del voto fatto, accetta la sua decisione. Qualche anno dopo Scolastica segue il fratello a Subiaco, e quando Benedetto fonda l’abbazia di Montecassino, vuole seguirlo e ai piedi di Montecassino, a circa 7 km a sud dell’abbazia, fonda il monastero di Piumarola, dove assieme alle consorelle segue la regola di San Benedetto dando origine al ramo femminile dell’Ordine Benedettino.

La regola del silenzio
Scolastica era solita raccomandare di osservare la regola del silenzio, e di evitare la conversazione con persone estranee al monastero, anche se visitatori devoti. Soleva ripetere: “Tacete o parlate di Dio, poiché quale cosa in questo mondo è tanto degna da doverne parlare?” E di Dio, Scolastica ama parlare soprattutto con il fratello Benedetto, con il quale s’incontra una volta l’anno. Luogo di questi colloqui spirituali è una casetta a metà strada tra i due monasteri.
Una delle maggiori raccomandazioni di Scolastica è di evitare soprattutto la conversazione con persone estranee al monastero, anche quando si tratta di persone devote che vanno a visitarle.

Della sua vita si conoscono solo poche vicende agiografiche narrate nel secondo Libro dei Dialoghi di san Gregorio Magno, che propongono soprattutto aneddoti ed esempi di santità prevalentemente in riferimento al fratello di santa Scolastica, definito una icona del monachesimo occidentale. I Dialoghi sono, infatti, soprattutto composizioni esortative, edificanti, che propongono esempi di santità all’imitazione dei fedeli mirando ad appassionare e a commuovere, senza ricercare il dato esatto e la sicura referenza storica. Inoltre, Gregorio parla di lei solo in riferimento a Benedetto, solo all’ombra del grande fratello, padre del monachesimo occidentale. 
Il giorno in cui morì S. Scolastica (era il 10 febbraio del 547), tre giorni dopo il loro ultimo incontro, S. Benedetto vide l’anima della sorella salire al cielo in forma di bianca colomba. “Ripieno di giubilo per il trionfo di lei, ringraziò Dio onnipotente, con inni di lode, e annunziò ai monaci il transito di lei. Anzi ne mandò subito alcuni, perché portassero il suo corpo al monastero e lo seppellissero nel sepolcro che egli aveva per sé preparato. Così neppure la tomba separò quei la cui mente era sempre unita in Dio”.
Per i monaci benedettini le sue reliquie, così come quelle di Benedetto, sono conservate sotto l’altare maggiore della basilica di Montecassino. Secondo un’altra tradizione le reliquie di Scolastica e di Benedetto si troverebbero invece in Francia. Alcune leggende agiografiche narrano di un martirio subito da Scolastica, con amputazione finale delle mammelle. Per questo, alcuni devoti la considerano la protettrice delle puerpere; viene anche invocata per difendersi dai fulmini e per ottenere la pioggia.

PRATICA. Il miracolo ottenuto da S. Scolastica ci insegna a pregare con semplicità che è pure umiltà, e con fede: due requisiti senza dei quali la preghiera non può essere esaudita.

PREGHIERA
 O Signore, 
che hai fatto salire in cielo 
sotto forma di colomba l'anima 
della tua beata Scolastica per mostrare 
la via dell'innocenza, concedici, 
per sua intercessione
 e per i suoi meriti, 
di vivere nell'innocenza onde meritare
 di raggiungere i gaudii eterni.
Amen.

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