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"Seguitemi, vi farò pescatori di uomini"
Sant’Andrea Apostolo, la vita
Andrea,
figlio di Giona e fratello di Simon Pietro, era originario di Betsaida, e con il padre e il fratello esercitava il mestiere di pescatore in Galilea, nel lago di Tiberiade. Discepolo del Battista, ne accolse la testimonianza resa a Gesù di Nazaret, indicato come “l’Agnello di Dio” e insieme all’apostolo Giovanni si mise a seguirlo. “ Protocleto”, lo chiama la Chiesa d’Oriente, cioè il primo chiamato. Fu lui infatti, secondo la tradizione del Vangelo di Giovanni, a condurre a Gesù il fratello Pietro. “Abbiamo trovato il Messia!”, fu il suo annuncio gioioso, e dal Messia fu fatto, insieme al fratello, “pescatore di uomini”. Tale ce lo presenta il vangelo, ancora vivente il Maestro: fu Andrea infatti a condurre a Gesù i greci saliti a Gerusalemme per il culto e anche il ragazzo con i suoi cinque pani e due pesci che, benedetti dal Maestro, furono sufficienti a sfamare la moltitudine che lo aveva seguito.
Sant’Andrea è stato uno degli apostoli di Gesù. Fratello di Simone detto Pietro e pescatore, viveva con lui sul mar di Galilea, nella città di Betsaida. Non è conosciuta la data della sua nascita, ma alcune fonti indicano che la sua nascita possa risalire al decennio precedente alla nascita di Cristo. Nel Vangelo sta scritto che Andrea incontrò Gesù mentre seguiva la predicazione di Giovanni Battista, e in lui riconobbe il Messia. Fu poi Gesù stesso a chiamarlo a diventare uno dei suoi apostoli, invitando lui e suo fratello Pietro a seguirlo per “diventare pescatori di uomini”. Andrea, di fronte a questa chiamata, lasciò tutto e lo seguì, diventando uno dei suoi apostoli. La sua figura ricompare più volte nel corso della narrazione evangelica e lo ritroviamo in alcuni degli episodi principali della vita di Gesù. Dopo la morte e resurrezione del Maestro, Andrea si reca a Gerusalemme dopo l’ascensione e da quel momento continua una instancabile opera di evangelizzazione.
Sembra che il santo chiese di essere posto su una croce diversa da quella latina: fu dunque posto a testa in giù su una croce a forma di X, che ha preso il nome, appunto, di Croce di Sant’Andrea. Nel Vangelo di Giovanni, al primo capitolo, è perfino annotata l’ora («le quattro del pomeriggio») del suo primo incontro e primo appuntamento con Gesù. Fu poi Andrea a comunicare al fratello Simon Pietro la scoperta del Messia e a condurlo in fretta da Lui. La sua presenza è sottolineata in modo particolare nell’episodio della moltiplicazione dei pani. Sappiamo inoltre che, proprio ad Andrea, si rivolsero dei greci che volevano conoscere Gesù, ed egli li condusse al Divino Maestro. Su di lui non abbiamo altre notizie certe, anche se, nei secoli successivi, vennero divulgati degli Atti che lo riguardano, ma che hanno scarsa attendibilità . Secondo gli antichi scrittori cristiani, l’apostolo Andrea avrebbe evangelizzato l’Asia minore e le regioni lungo il mar Nero, giungendo fino al Volga.
Andrea andò incontro alla sua croce con questa splendida invocazione sulle labbra: «Salve Croce, santificata dal corpo di Gesù e impreziosita dalle gemme del suo sangue… Vengo a te pieno di sicurezza e di gioia, affinché tu riceva il discepolo di Colui che su di te è morto. Croce buona, a lungo desiderata, che le membra del Signore hanno rivestito di tanta bellezza! Da sempre io ti ho amata e ho desiderato di abbracciarti».
Come avviene la chiamata
I due fratelli, Andrea e Pietro, sono tornati al loro lavoro di pescatori sul “mare di Galilea”: ma lasciano tutto di colpo quando arriva Gesù e dice: "Seguitemi, vi farò pescatori di uomini" (Matteo 4,18-20). Troviamo poi Andrea nel gruppetto – con Pietro, Giacomo e Giovanni – che sul monte degli Ulivi, “in disparte”, interroga Gesù sui segni degli ultimi tempi: e la risposta è nota come il “discorso escatologico” del Signore, che insegna come ci si deve preparare alla venuta del Figlio dell’Uomo "con grande potenza e gloria" (Marco 13). Infine, il nome di Andrea compare nel primo capitolo degli Atti con quelli degli altri apostoli diretti a Gerusalemme dopo l’Ascensione. E poi la Scrittura non dice altro di lui, mentre ne parlano alcuni testi apocrifi, ossia non canonici. Uno di questi, del II secolo, pubblicato nel 1740 da L.A. Muratori, afferma che Andrea ha incoraggiato Giovanni a scrivere il suo Vangelo.
Chiamato per primo da Gesù
“Abbiamo trovato il Messia”. Gioia incontenibile e appagante come quella di chi scopre di aver raggiunto la meta a lungo desiderata. Suonano così nel Vangelo di Giovanni le parole di Andrea che di corsa raggiunge il fratello Simone per metterlo a parte dell’emozione di essere stato chiamato, “per primo”, da Gesù. Pescatore di Betsaida di Galilea, discepolo di Giovanni Battista, Andrea riconosce nel figlio di Giuseppe il falegname, “l’agnello di Dio”. Il racconto dell’evangelista registra l’ora di quell’incontro che, presso il fiume Giordano, segnò per sempre la sua esistenza: “erano circa le quattro del pomeriggio”.
Lasciò subito le reti e lo seguì
“Maestro, dove abiti?”. La risposta di Cristo alla domanda di Andrea e di un suo compagno non tarda ad arrivare: “Venite e vedrete”. Un invito a cui non è possibile tirarsi indietro e che prefigura la successiva chiamata, più esplicita, rivolta da Gesù sulle rive del mare di Galilea anche a Simone: “Seguitemi vi farò pescatori di uomini”. I due restano scossi, ma non hanno esitazioni e, come racconta l’evangelista Matteo, “subito, lasciate le reti, lo seguirono”.
Da quel primo incrocio di sguardi, spiritualmente dirompente, scaturisce un cammino di fede, una sequela di Cristo nella quotidianità . Andrea è infatti uno dei dodici, che il Figlio di Dio sceglie come amici più intimi. Sconvolgente dovette essere assistere alla moltiplicazione dei pani e dei pesci: incredulo prima del miracolo volgendo lo sguardo alla folla affamata e ai soli cinque pani d’orzo e due pesci a disposizione si era chiesto: “Cos’è questo per tanta gente?”.
CON GRANDE STUPORE SI E' DOVUTO RICREDERE!!!
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