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Giovane nobile
che non cedette
alle lusinghe del mondo
Bibiana (Viviana) nacque a Roma, da una famiglia tanto notevole per le sue virtù cristiane quanto per la nobiltà della sua condizione. Suo padre Flaviano, prefetto di Roma, fu gettato in prigione sotto Giuliano l'Apostata. Flaviano si era dichiarato contro l'infame politica di questo principe; fu quindi marchiato sulla fronte con un ferro rosso; morì poco dopo in Toscana, dove era stato esiliato.
La moglie Dafrose e le figlie Bibiana e Demetria rimasero a Roma esposte ai colpi del tiranno. Non le dimenticò e le rinchiuse in casa per farle morire di fame; ma, poiché questa tortura gli sembrava troppo lenta, fece tagliare la testa alla madre, confiscò tutti i beni della famiglia e continuò la sua odiosa persecuzione contro le due vergini cristiane. Nonostante la lunghissima privazione di ogni cibo, si presentarono in tribunale più forti e più belle che mai: "Temete", disse il giudice, "una morte vergognosa e crudele". I beni di questo mondo", risposero, "non possono più avere alcuna attrattiva per noi; aspiriamo solo a possedere Gesù Cristo; piuttosto mille morti che il tradimento delle nostre promesse!".
A queste parole, Demetria cadde morta ai piedi della sorella e la sua anima volò via verso la patria celeste. Quanto a Bibiana (Viviana), non era alla fine delle sue battaglie. L'iniquo giudice la consegnò nelle mani di una donna di malaffare che cercò di pervertirla; dapprima usò carezze, lusinghe e buoni trattamenti e finse di dimostrarle sincera amicizia; poi ben presto ricorse a minacce, insulti e botte. Bibiane resistette coraggiosamente a tutti i suoi tentativi e rimase pura e degna dello Sposo celeste. La donna malvagia dovette confessare al giudice di aver sprecato tempo e fatica. Il giudice, furioso per l'insuccesso, ordinò di flagellare la vergine cristiana finché non avesse recuperato la ragione.
Bibiana (Viviana) fu quindi legata a una colonna e i carnefici, con fruste armate di punte di ferro, si accanirono sul suo corpo innocente finché non crollò morente ai loro piedi. Morì dopo pochi istanti, il 2 dicembre 363. Il suo corpo è stato gettato nella discarica per essere divorato dai cani; ma è scritto che "Dio veglia sulle spoglie dei suoi santi". Due giorni dopo, un coraggioso sacerdote riuscì a prendere questo venerabile corpo e a seppellirlo accanto a Dafrose, sua madre, e Demetria, sua sorella.
La persecuzione contro il padre della giovane
Sorpreso mentre seppelliva i martiri Prisco, Priscilliano e Benedetta, il padre della Santa viene bollato come uno schiavo e in seguito esiliato ad Aquas Taurinas (forse l’attuale Montefiascone), dove viene martirizzato nel dicembre 361.
Bibiana (Viviana) e la madre sanno di dover morire
A partire da quel momento, Bibiana e Demetria si rinchiudono nella loro abitazione insieme alla madre Dafrosa, riunendosi in preghiera e nell’attesa del loro imminente martirio. Le sante non tardano infatti ad essere arrestate perché cristiane, venendo rinchiuse in carcere e condannate a morire d’inedia.
Bibiana (Viviana) non abbandona la fede
Aproniano pensa invece di risparmiare la sola Bibiana, facendola affiancare da una turpe mezzana di nome Rufina, esperta di intrighi amorosi e di seduzioni del piacere. Nemmeno il pensiero di una vita mondana ha effetto sulla giovanissima santa, la quale, fedele alle sue virtù, proclama nuovamente la sua fede.
Il prefetto, offeso dalla scelta di Bibiana (Viviana), decide allora di destinarla al martirio come i suoi parenti: legata ad una colonna e flagellata senza pietà con le «piombate», ovvero con fasci di verghe e pallini di piombo, la santa spira quattro giorni dopo, secondo la tradizione, a quindici anni.
La preghiera a Santa Bibiana ( Viviana) da recitare oggi
Dio onnipotente ed eterno
che hai dato a Santa Bibiana ( Viviana ) la fede necessaria
per versare il suo sangue per te, per donare carità ,
per dare amore e conforto ai bisognosi,
per dare coraggio e forza di vivere ai malati di mente
e per dare umiltà ai violenti.
Donaci l’aiuto necessario per superare le difficoltÃ
che incontriamo nel nostro cammino,
donaci il coraggio e la forza per affrontare questi tempi avversi.
Amen
PRATICA. Per vincere la battaglia della purezza occorre preghiera, mortificazione e vigilanza.
Auguri alla mia principessa Viviana e a tutti coloro che portano questo splendido nome!!!
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