martedì 6 maggio 2025

Lo sguardo verso l'alto e il cuore pieno di tenerezza


                                               
La “letterina” 
più commovente
 di sempre....scritta da Luciana Littizzetto. 
C'è dentro più o meno
 tutto quello che un po’
 tutti, cattolici, laici,
 credenti, non credenti,
 abbiamo avvertito in questi dodici anni nei
 confronti di questo Papa venuto “dalla fine del mondo”
.💞💞💞💞💞💞💞💞💞💞

“Caro Papa Frank,
Uomo venuto da lontano che ci hai conquistato da subito con i tuoi buonasera e i tuoi buon pranzo.
Come stai? Secondo me molto meglio delle ultime settimane.
Scusa se ti parlo come se fossi ancora qui, ma per me, sei, ancora qui.
Mi viene da parlarti al presente, noi piemontesi lo sai, siam fatti così, allergici alla retorica.
Diciamo che ti sei solo spostato di location. Adesso dall’alto, come un drone, puoi vedere tutte le magagne del mondo ancora meglio.
Te ne sei andato via di mattina presto, il lunedì dell’Angelo, con le tue vecchie scarpe consumate di chi ha camminato per davvero.
E noi ci siamo sentiti improvvisamente soli. Disperatamente soli.
Come se nostra la bussola avesse perso il Nord.
Perché noi ti stavamo a cuore per davvero e contavamo sulla tua tenacia, sulla tua forza di ripetere e ripetere le stesse cose senza mai perdere la speranza.
Non so se hai visto quello di cui sei stato capace: tu hai portato Dio in mezzo alla gente, e la tua gente è venuta a salutarti da tutto il mondo, potenti e invisibili insieme, quelli che contano e quelli che non contano niente.
💞💞💞💞💞💞💞💞💞💞💞💞💞💞💞💞💞💞
Ora inizia il Conclave, caro Papa Frank, un format in cui la Chiesa e il Grande Fratello si uniscono: tanti concorrenti diversi chiusi dentro la casa, Conclave, con chiave, che dovranno sfoderare tutte le strategie possibili per vincere, sotto l’occhio attento dell’Onnipotente.
Non sappiamo chi verrà dopo di te.
Speriamo uno che sia capace di guidare la Chiesa, ma non da monarca.
Uno come te che predicavi il Vangelo senza sbatterlo in faccia come una padellata.
Che parlavi ai migranti, ai gay, alle mamme single, ai malati, ai poveri, agli ultimi, a quelli che la Chiesa troppe volte ha tenuto fuori dal portone.
Hai lavato i piedi ai detenuti, hai visitato i migranti a Lampedusa, mostrando al mondo che la fede si vive non solo con il cuore ma anche con le mani.
Non sono sempre stata d’accordo con te, ma ti stimavo tanto perché in un mondo che ha bisogno di follower, tu avevi ancora il coraggio e l’autorità per dire la tua verità.
Lascia perdere quelli che dicono che “Non hai fatto abbastanza per rinnovare la chiesa”.
La Chiesa non è “Ristorante da incubo” che basta cambiare il menù e dare una mano di bianco ai muri. Vuol dire cercare di cambiare idee immutate da secoli…
Quindi, caro papa Frank, ti chiedo ancora un favore. Il 7 maggio da lassù se puoi sbircia dentro alla Cappella Sistina. Tieni d’occhio cosa combinano i cardinali.
Il confine tra cielo e terra, per te è sempre stato molto sottile, quindi continuiamo ad avere fiducia nel tuo aiuto. A sto giro, prega tu per noi.
Perché è vero che morto un Papa se ne fa un altro, ma dipende chi.”
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Mai come questa volta.



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