venerdì 2 settembre 2011

Maria SS. delle Grazie a Corleone

La devozione a Maria SS. delle Grazie 
"a bammina"
All’estremità sud-ovest di Corleone, si trova il quartiere che comunemente viene ed è chiamato Pozzobuono, per gli antichi Pozzo Buono. In origine, il termine volle certamente indicare l’esistenza di qualcosa veramente buona, come, appunto, la bontà di qualche sorgente di “sor’acqua, la quale è molto utile et umile et preziosa et casta”.
Così certamente sarà stato anche dal punto di vista religioso, perché, intorno all’anno 1596 sorgeva sul quartiere Pozzo buono “una semicapella coll’Immagine pittata – così rilevo da uno scritto del IV° sec.- della Madonna che facea delle grazie in quantità; anzi l’espressavano quei fedeli per miracoli avendone prodotti più testimoni nella Corte Spirituale. Ma 23 luglio 1595 per lo che Francesco Santalucia di voto avea accumulato diverse limosine in denaro, ed in calce ed altro, avendo comprato due case collaterali da Nicolò Russo, che anche regalò once 6, il Padre Don Claudio de Vetere corleonese religioso di S. Maria del Bosco donò travi ed altro, e difatti si fabbricò la Chiesa, da altro Vincenzo Pomara, dal quale si regalarono once due.” Anche oggi restiamo commossi nel contemplare l’immagine pittata su lavagna che, ritrovata in pessime condizioni nel 2003 e ignari di quanto avevamo per le mani, lasciata asciugare per alcuni mesi, l’ardesia i regalava la gioia di poter contemplare la bellezza da tempo nascosta. Dopo un attento e meticoloso restauro, è ritornata ad occupare l’originale posto: all’altare maggiore della nostra Chiesa. La pietà e la grande fede mariana del popolo, attribuiva a tale immagine moltissime grazie, come hanno dichiarato più testimoni, alla Corte Spirituale di Corleone il 23 luglio 1595. Di detta cappella si hanno notizie in un testamento del notaio Erigo Pintacolis il 21 marzo 1451, 14o inv., dove Avverante Rumbao si fa erede di questa semicappella.
Fu, un certo, Francesco Santalucia che con pubbliche elemosine acquistò due case collaterali, da Nicolò Russo, e costruì una chiesetta vicino alla cappella che custodiva l’immagine della Madonna. Dopo la morte di Francesco Santalucia, la moglie volle appropriarsi della chiesetta che considerava sua proprietà lasciata per dote dal marito. Da ciò scaturirono dei litigi che si conclusero con l’intervento del Vicario Generale di Monreale, Don Giacomo Gatto, corleonese, il quale nominò un procuratore, nella persona di Geraldo Di Grigoli. Tutto ciò è relazionato negli atti del notaio Barbarà, il 14 aprile 1597, 10o inv. Inoltre, Don Giacomo Gatto, in qualità di Vicario Generale di Monreale, avendo costatato la grande devozione che la gente del luogo tributava all’immagine, il 15 luglio del 1597, fece un decreto con il quale stabilì che ogni anno il 15 agosto si festeggiasse la Madonna delle Grazie. Il decreto fu accolto dai fedeli con grande tripudio.
Nel frattempo, terminata la costruzione della chiesetta, si era formata una Congregazione intitolata alla “Madonna delle Grazie”, come risulta in un atto del 25 novembre 1596, presso il notaio Barbarà di Corleone. I Capitoli di questa Congregazione furono registrati presso il notaio Francesco Giudice di Corleone nell’anno 1615.
Nel 1618, il Pretore e i Giurati di Corleone, col consenso del Vicario Generale, di tutto il clero corleonese e in più con il consenso della Congregazione, fu affidata la chiesetta al Terzo Ordine Regolare di San Francesco, allo scopo di fabbricarvi un Convento. Per premiare l’iniziativa e favorirne la costruzione, il Consiglio Comunale, con delibera del 7 aprile 1619, assegnò alla fabbrica la gabella dell’orzo, circa 20 onze annue, per sei anni. Tale delibera fu più tardi ratificata dal Vice Re, Conte Di Castro, il 22 maggio 1622. Grazie a tale contributo il convento fu ultimato nel 1626. Appare evidente quanto fosse sentita e diffusa la devozione alla Madonna delle Grazie. Ancora oggi si rimane commossi e attratti nel contemplare l’immagine “pittata” sulla lavagna nera.
A distanza di anni, 1978, la Congregazione volle realizzare una statua lignea della Madonna delle Grazie che potesse essere solennemente portata in processione per le vie della nostra città, sostituendo così l'antico quadro della Madonna.
                                                                                              Fra Giuseppe Maria Gentile TOR, parroco

BIBLIOGRAFIBIBLIOGRAFIA:

Arcidiocesi di Monreale (a cura di), Corleone, in “Bollettino ecclesiastico”, a. IV, n.1 Monreale
1911, pp.7-8
G. Colletto, Storia della città di Corleone, Siracusa 1936
S. Mangano, Corleone fra ieri e oggi, Palermo 1972.
S. Mangano, Antichità a Corleone, Palermo 1977, pp. 48-51.

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