lunedì 18 marzo 2013

Beata Chiara Luce Badano

29 ottobre 1971 - 7 ottobre 1989 

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                  Non vi è nulla di straordinario o prodigioso nella vita di Chiara, eppure, in questa ragazza che amava il nuoto, lo sci, la musica e lo stare con gli amici, Dio è sempre stato presente. Cominciando da quella nascita, che Ruggero e Maria Teresa Badano chiedono a Dio per undici anni e sorprendentemente ottengono, il 29 ottobre 1971, a Sassello, nell’entroterra savonese. Chiara è tenace, “fuori dagli schemi” e attenta agli “ultimi”. Nel 1981, a nove anni, partecipa al “Family fest”, un grande raduno dei focolari. È una rivelazione: «Ho riscoperto il Vangelo sotto una nuova luce, ora voglio fare di questo libro l’unico scopo della mia vita!».

Molto presto però, Chiara sperimenta anche la sofferenza soprattutto quando, nonostante gli sforzi, per un incomprensione con una professoressa, deve ripetere il primo anno di liceo. Per la prima volta, Chiara deve affidare a Dio non solo le gioie, ma anche i dolori. Scrive a un’amica: «Subito non riuscivo a dare questo dolore a Gesù. C’è voluto un po’ di tempo per riprendermi un pochino». A diciassette anni, durante una partita a tennis, un dolore lancinante alla spalla porta alla tragica scoperta: si tratta di un tumore tra i più spietati, l’osteosarcoma.

 Un verdetto difficile da accettare. Quando rincasa dopo le prime terapie, Maria Teresa la attende: «Chiara, com’è andata?» Ma lei, senza guardarla e gettandosi sul letto, rimane a lungo in preda a una grande lotta interiore. Solo dopo venticinque lunghissimi minuti, col suo sorriso di sempre: «Mamma, ora puoi parlare!». Chiara ha detto il suo sì a Dio, e da allora non è più voltata indietro. 

«Per te Gesù. Se lo vuoi tu, lo voglio anch’io!»: le cure si fanno dolorose, ma l’offerta è sempre decisa. Chiara, poi, non perde occasione per amare. «All’inizio abbiamo l’impressione di andarla a trovare per sostenerla – racconta un suo amico – ma ben presto ci accorgiamo che entrando nella sua stanza ci sentiamo proiettati nella splendida avventura dell’amore di Dio. Eppure Chiara non dice frasi straordinarie, non scrive pagine e pagine di diario. Semplicemente ama». 

Più il male progredisce, più l’esperienza di Chiara si fa intensa. Arriva a rifiutare la morfina perché «toglie la lucidità, e io posso offrire a Gesù solo il dolore. M’è rimasto solo questo». Chiara Lubich la segue passo, passo: “Il tuo volto così luminoso – le scrive – dice il tuo amore per Gesù. Non temere, Chiara, di dargli il tuo amore, momento per momento. Egli te ne darà la forza, siine certa! “Chiara Luce” è il nome che ho scelto per te; ti piace?” 

Infine, il 7 ottobre 1990 la "partenza". Un ultimo sorriso a Ruggero e poi un saluto per Maria Teresa: «Mamma, sii felice, perché io lo sono!». Ai funerali partecipa una folla immensa e, come lei aveva chiesto, Chiara viene sepolta con un abito bianco, «come una sposa che va da Gesù.». 

«I giovani sono 
il futuro. Io non posso più correre, 
però vorrei passare loro la fiaccola, come alle Olimpiadi. 
I giovani hanno una vita 
sola e vale la 
pena di spenderla bene!» 

aveva esclamato Chiara Luce Badano poco prima di morire. 

Quei 25.000 giovani presenti, il 25 settembre 2010, alla sua beatificazione, dimostrano quanto, con la sua vita, Chiara Luce abbia testimoniato un modello di santità che tutti possono vivere!Non c’è stato neppure il minimo dubbio da parte dei medici nell’ammettere, sia pure con la prudenza del caso, un intervento “soprannaturale” nella guarigione di un ragazzino di Trieste

Ecco il momento chiave che ha permesso di avviare con decisione il processo di beatificazione di Chiara Luce Badano, la ragazza di Sassello che era stata portata via a soli 19 anni da un osteosarcoma, ma che aveva affrontato la malattia con una forza di volontà eccezionale e un’assoluta fede, tanto da stupire anche chi la conosceva bene e da accendere una venerazione che si è estesa oltre i confini della Liguria. 

La storia non era mai stata riportata per rispetto della famiglia ma ora che il ragazzo è diventato un uomo, alcuni particolari cominciano ad emergere, pur con certi limiti. Il ragazzino era stato improvvisamente colpito da una meningite nel 2001 e ricoverato d’urgenza nell’ospedale infantile di Trieste. I disperati tentativi di salvarlo erano falliti, rendendo vano anche il trasferimento in un altro centro. Fu la mamma del ragazzo a non demordere, parlando con il fratello, aderente al movimento dei Focolarini. Con la scienza alla resa, l’unica via di speranza restava confinata nella fede.

Lo zio del giovane propose di chiedere l’intercessione di Chiara Badano, della quale conosceva la storia, per arrivare ad una grazia divina. Dopo una notte trascorsa in preghiera, il giorno successivo il ragazzo iniziò a migliorare. Va sottolineato un aspetto importante: le cause della guarigione non devono essere ricollegabili alle terapie perché si possa iniziare a parlare di un miracolo; tutti i medici ammisero infatti che le terapie non avevano funzionato ed erano unanimemente concordi sull’impossibilità della guarigione: avevano di fronte un caso gravissimo, con cinque organi vitali già compromessi. E quindi l’unica possibilità per giustificare la ripresa era l’intervento soprannaturale. 

Il ragazzino non conosceva Chiara e neppure la famiglia. La proposta partì dallo zio, che faceva parte del movimento aveva seguito la vicenda di Chiara e per fede le aveva rivolto la supplica da Chiara felicemente accolta e portata ai Piedi del Cristo morto e risorto che l'ha esaudita. Amen Alleluja!!!!!.

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Preghiera

Padre, sorgente di ogni bene,

ti rendiamo grazie per l’ammirevole

testimonianza della Beata Chiara Badano.

Animata dalla grazia dello Spirito Santo

e guidata dall’esempio luminoso di Gesù,

ha creduto fermamente nel tuo immenso amore,

decisa a ricambiarlo con tutte le forze,

abbandonandosi con piena fiducia

alla tua paterna volontà.

Ti preghiamo umilmente: concedi anche a noi

il dono di vivere con te e per te,

mentre osiamo chiederti, se rientra nel Tuo volere,

per la Sua amorevole intercessione

la grazia (…….……….)

per i meriti di Cristo, nostro Signore.

 Amen.
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29 Ottobre 2021

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