sabato 15 giugno 2013

Karol Wojtyla



Conosciamo Karol …….

Ancor prima di venire eletto alla cattedra di Pietro, Karol Wojtyła si era fatto conoscere come eminente filosofo, teologo e scrittore. Il profilo del suo pensiero era chiaramente personali­stico, giacché in primo luogo lo interessava la persona viva e la dinamica della sua vita, e non le idee astratte. Allo stesso modo, la mariologia di Giovanni Paolo II può essere collocata nell'ambito della prospettiva personalistica; lo univa a Maria un'intimità molto forte, e di ciò ha dato prova molte volte. In senso generale il personalismo è un modo di vedere la realtà oggettiva attraverso la spontaneità  della persona, nonché il principio che non una qualche cosa, né un sistema di idee costituisce il centro della realtà, ma la persona. Invece la caratteristica fondamentale della realtà perso­nale è la trascendenza; in altre parole tale azione soggettiva e tale proprietà insita nell'uomo che lo pone al di sopra della natura. L'uomo come persona si realizza perciò nel modo più pieno attra­verso la trascendenza "verticale" e "orizzontale", cioè nel supe­rare se stesso, nell'andare al di là di sé in direzione di Dio e nella direzione dell'altro uomo. Donde, tra le altre caratteristiche della persona, si possono distinguere la sua capacità di dialogo e di relazione. L'uomo perciò si realizza in pienezza nel mondo delle persone nel quale si verifica un continuo scambio  di ciò che solo la persona può dare con l'amore: il dono del suo mondo interiore, che è inaccessibile, finché non ha luogo una li­bera e volontaria condivisione di esso. Per questo nel mondo delle persone il sommo bene è il dono della persona (il dono di se stesso), la verità somma è la Trinità, fonte e prototipo della comu­nione delle persone nel mondo, e la somma bellezza è lo splen­dore della santità sul volto umano, quando la persona (come un'icona) irradia dall'interno una ricchezza di vita, che per la sua sovrabbondanza può venire solo dall'unione con il mondo delle Persone Divine. Dalla persona dell'Immacolata trabocca lo splen­dore di quell'Incontro, giacché le è stata elargita la "pienezza della grazia". Giovanni Paolo II lega la presenza della bellezza in Maria al mistero della sua Immacolata Concezione. Il personalismo è dunque una corrente di pensiero che pos­siede sempre un tratto di impegno personale e umanistico. Ancor più è tale la teologia giacché nel far teologia si conferma con evi­denza il principio personalistico espresso da San Giovanni nelle parole: "Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore" (1 Gv 4, 8). Il pontificato del Papa polacco ha avuto un particolare carattere "personale": lo era il legame intimo con Ma­ria. Il tratto mariano di Giovanni Paolo II ha in sé sia teologia che spiritualità, teoria e operosità. Il personalismo teologico e filosofico si incontrano nella amore a Maria, giacché da nessuno, di più che da Maria, irradiano la presenza e l'amore di Dio agli uo­mini. Ciò è evidente nella storia personale della Madonna.

15 Giugno 2013  

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