venerdì 28 giugno 2013

Santa Maria Goretti

ESPERIENZE DI MARIA GORETTI

LA PRIMA COMUNIONE

Il pensiero di Maria Goretti  in quel tempo andava irresistibilmente orientandosi verso il Tabernacolo. Era l'anno 1900, da qualche mese il padre era morto in seguito alla malaria; Maria aveva 10 anni e portava il peso del lavoro in casa; in quei tempi l'età media per accostarsi alla Santa Comunione per la prima volta si aggirava sui 12 anni e nessuno a quell'epoca avrebbe immaginato che san Pio X, nel 1910, avrebbe pubblicato il decreto Quam Singularis che avrebbe permesso ai piccoli di ricevere la Santa Eucaristia a partire dall'età di ragione, cioè verso i 7 anni. Un giorno ella disse alla mamma: «Mamma quando faccio la Comunione io?». La madre rispose: «Cuore mio, come la puoi fare se non sai bene la dottrina?... Non sai leggere, non ci sono soldi per farti il vestito, le scarpe, il velo; non hai un minuto di tempo libero; c'è sempre da fare...». «Mamma cara, ma così non la faccio mai! ».«Ma che ci può fare la sventurata mamma tua, cuore mio? Tocca di vedervi venire su come bestioline». «Ebbene, mamma Dio provvederà. A Conca c'è la sora Elvira che sa leggere. Io vi prometto di sbrigar prima tutte le faccende di casa, ed il tempo libero voi me lo lasciate per andare a Conca ad imparare la dottrina». Maria era una bambina tenace e volenterosa, il suo impegno di responsabilità in casa lo portava avanti con cura e precisione, si occupava bene anche dei fratellini e così per anticipare il giorno della sua Prima Comunione imparò tutto a memoria. Ella era così attenta a quello che apprendeva rivelando notevoli capacità comunicative, insegnava ai fratellini, ciò che aveva imparato. Una volta, dopo aver assistito alla funzione del Venerdì Santo nel Santuario di Nettuno, ripeté a casa per filo e segno l'intera omelia dimostrando così la sua grande memoria. Durante quel tempo Maria non solo apprendeva le nozioni di catechismo ma andava diventando sempre più buona. Il pensiero di ricevere Gesù la spronava ad ornarsi delle più belle virtù. Era sempre più raccolta, più devota, più affettuosa verso la mamma e i fratellini, la prima ad accorrere in chiesa e l'ultima ad uscirne. Maria non aveva i dodici anni richiesti così mamma Assunta per togliersi ogni scrupolo, la vigilia della Prima Comunione, prese la bambina e la portò con sé a Nettuno dall'Arciprete Temistocle Signori. A lui espose la cosa e lo pregò di nuovo di esaminare la figliola. L'Arciprete esaminò attentamente la fanciulla e tutto contento disse alla mamma: «Voi affidatela alla Madonna e mettetela sotto il suo manto e poi non abbiate paura». Poi la confessò per prepararla bene a ricevere Gesù per la prima volta nel suo cuore. Il 16 giugno 1901 Maria ricevette la Prima Comunione nella chiesa di Conca, oggi Borgo Montello. Prima di presentarsi in chiesa in quell'importante giorno si avvicinò alla mamma e le chiese perdono di ogni mancanza che avesse potuto commettere, poi per suggerimento della mamma chiese perdono anche ai Serenelli, padre e figlio, dimostrando così che il catechismo lo aveva imparato non solo a memoria. Il fratello Angelo, quel mattino, non ci voleva andare perché non aveva le scarpe nuove. Allora Maria si avvicinò per convincerlo e gli disse: «Ma Gesù non guarda mica le scarpe... guarda il cuore». In chiesa la mamma e le altre persone notarono in lei una compostezza «ad occhi bassi» tutta straordinaria. Si confessò di nuovo al sacerdote passionista che era venuto per la cerimonia. La mamma pregava: «Madonna mia fatela riuscire bene questa Santa Comunione! Vergine Santa, io la affido tutta a voi!». Alla Messa il sacerdote si volse verso i comunicandi e parlò loro di Gesù che è tutto bontà e purezza... di Gesù che deve restare sempre nel loro cuore... Perciò guerra al peccato, sempre, anche a costo della loro vita... insieme al grande amore per Gesù i fanciulli dovranno avere una specialissima devozione alla Madonna, imitandone le virtù e onorandola ogni giorno con l'Ave Maria». La parola di Dio affondava nel cuore della piccola Maria come il buon seme in un terreno ben preparato. Non una sillaba era caduta invano. In chiesa con Maria vi erano dodici bambine e due bambini per la stessa festa. Tra i banchi della chiesa, vi erano parenti ed amici, a far da cornice ad una cerimonia sentita particolarmente dalla gente semplice. Quando Maria ricevette Gesù ripeté a Lui la sua grande promessa, già formulata da molto tempo: «O Gesù piuttosto che offenderti mi faccio ammazzare». Poi il suo pensiero volò al padre defunto. Gli aveva voluto tanto bene. Quella preziosa Prima Comunione fu fatta in suo suffragio, come attestò mamma Assunta. Don T. Signori disse che Maria si era distinta fra le altre bambine per la pietà, ardore, devozione nel prepararsi a fare la sua Comunione, tanto che egli avrebbe desiderato che tutte le bambine si fossero preparate a ricevere in tal modo la SS. ma Eucaristia. La santa fanciulla poté ricevere in vita non più di quattro o cinque comunioni. Il sacerdote che ufficiava regolarmente la chiesetta di Conca ogni domenica non aveva il permesso di confessare perché era troppo giovane. Perciò ben si spiega che in tali occasioni la Santa non poté ricevere l'Eucaristia, essendo allora d'uso, anche per chi non aveva peccati gravi, di confessarsi prima di ogni singola comunione. Questo però non toglie nulla alla sua fede e devozione. Le strade erano proibitive: tutte pozzanghere d'inverno, cariche di miasmi d'estate. Ora se Maria poté ricevere la Prima Comunione all'età di dieci anni e otto mesi, lo dovette alle sue insistenze, alla sua fede viva, al suo ardente desiderio di ricevere Gesù, del cui amore aveva pieno il suo cuore innocente. O meglio, fu Dio stesso che le accese nel cuore tanto desiderio della divina Eucaristia, affinché nutrita in tempo del Pane degli Angeli, crescesse sempre più in quelle virtù cristiane che la facevano assomigliare agli angeli e la preparassero al grande atto del martirio. Lo stesso suo uccisore affermò: «Nella circostanza della sua Prima Comunione si fece ancora più ubbidiente... ed anche in seguito continuò questo miglioramento di vita». Il giorno della sua Prima Comunione segnò una data decisiva nella sua storia, infatti ella disse: «Mamma, sarò più buona» e mantenne con fedeltà l'impegno. «Teresa quando ci riandiamo?»: queste parole dette da Maria alla Cimarelli lo stesso giorno della Prima Comunione, dimostrano il suo grande desiderio eucaristico. Questo desiderio in linguaggio ascetico si chiama comunione spirituale.



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