venerdì 26 luglio 2013

Gioacchino e Anna

Gioacchino e Anna:
genitori di un meraviglioso fiore di Santità di nome Maria




Essere genitori di Gesù è una grazia divina, un’esperienza senza pari, che ha richiesto a Maria e a Giuseppe di lasciare spazio ad un Dio annunciato dai profeti e dalle Scritture e, al tempo stesso inedito. Essere genitori di Gesù significa lasciare spazio ad un’esperienza di fede del tutto nuova, mai scritta, tutta da esperire. Ed essere genitori di Maria? Mi colpisce sempre che Gioacchino ed Anna non compaiano nei Vangeli canonici e che venga raccontato di loro solo nel Protovangelo di Giacomo. Volti sconosciuti, ma importanti … È importante soprattutto immaginare i loro vissuti, quello che possono aver provato gli anziani genitori davanti alla loro giovane Maria che si trovava a vivere una realtà ai loro occhi incomprensibile, inafferrabile e, probabilmente, poco accettabile. D’un tratto hanno scoperto che la loro figlia, tanto attesa ed offerta al Signore, era incinta. Chissà come hanno preso sulle loro spalle e dentro di loro quello scandalo. Difficile essere genitori di Maria. E che risposte avranno dato alle lingue maligne che abitavano Nazaret. Poveri genitori di Maria davanti ad un mistero più grande di loro. Maria aveva dentro di sé Gesù e poteva vivere di fede, poteva vivere e custodire l’attesa, poteva dialogare con il Figlio di Dio che le era stato annunciato. Ma Gioacchino ed Anna? Come potevano concepire i silenzi della figlia che attendeva e si sentiva abitata da un mistero più grande di lei? E come districarsi tra i misteri e le domande di fede della figlia, i suoi Magnificat e le dicerie della gente che non vedeva altro che una ragazza rimasta incinta, senza aspettare il tempo delle nozze, scandalo grave per quel tempo.
La loro fede era messa alla prova: cosa vuol dire essere madre del Figlio di Dio? E se fosse tutto un grande delirio? E se fosse vero, cosa le succederà? Eppure ricordavano le preghiere e le visite in sinagoga insieme. Erano loro che avevano insegnato a Maria le preghiere, la salmodia e la Legge, che gliela avevano portata al cuore. Erano loro che avevano insegnato a Maria a fidarsi, ancora prima dell’Angelo, che le avevano insegnato che nulla è impossibile a Dio e che le avevano messo sulla bocca il canto del Magnificat. Ora gli insegnamenti si facevano vita. Il Messia tanto atteso, finalmente nel grembo di Maria. Ecco i genitori di Maria, ecco i genitori di ogni tempo che non possono che restare in attesa davanti ai passi dei loro figli. Lasciano bagagli, a volte anche patrimoni immensi, ma non possono sapere che direzione prenderanno le strade delle loro creature che, oltre che figli loro, sono figli di Dio. Che posto occuperanno su questa terra? Che strade percorreranno? Le loro scelte sono le scelte sognate anche da Dio? E le loro scelte scomode, a volte malviste dalla società comoda e incasellata? Queste domande sono le domande di tutti i genitori naturali e spirituali e sono state anche le domande che hanno accompagnato Gioacchino ed Anna che insegnano ai genitori di ogni tempo che non sono proprietari dei loro figli, che sono solo trasmettitori di vita e che, spesso, dopo aver fatto il proprio ‘mestiere’, bisogna stare a guardare e può essere che i propri figli diventino spazio di ospitalità di Dio, madri e padri di Dio, suoi ‘servi’, come Maria. Maria si è fatta ‘serva’ e madre presto, era ancora una ragazzina, ma ognuno ha i suoi percorsi e i suoi tempi, tra i figli di Dio c’è anche spazio per gli ‘operai dell’ultima ora’.
Gioacchino ed Anna così ci insegnano ad avere fede, a non pretendere risposte preconfezionate, ad vedere   la creatura a cui hanno dato vita con gli occhi di genitori che non nutrono dubbi ma solo una meravigliosa certezza di Santità!!


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