“ANDATE, FATE DISCEPOLI TUTTI GLI UOMINI”
GMG 2013
Messaggio conclusivo ai giovani
Papa Francesco
Rio de Janeiro 28 Luglio 2013
L’invito di
Gesù di andare e “fare discepoli tutti i
popoli” è stato riproposto da Papa Francesco dopo aver constatato che “è stato bello partecipare alla Giornata mondiale della gioventù,
vivere la fede insieme a giovani provenienti dai quattro angoli della terra, ma
ora - ha sottolineato il Papa - tu
devi andare e trasmettere questa esperienza agli altri”. L’invito ad “andare” è stato il primo passaggio sul
quale il Papa si è soffermato, dicendo ai giovani che “l’esperienza di questo
incontro non può rimanere rinchiusa
nella vostra vita o nel piccolo gruppo della parrocchia, del movimento, della
vostra comunità. Sarebbe come togliere
l’ossigeno a una fiamma che arde. La
fede è una fiamma che si fa sempre più viva quanto più si condivide, si trasmette, perché tutti possano conoscere,
amare e professare Gesù Cristo che è il Signore della vita e della storia”.
E per sostenere questo invito ha poi assicurato che “Gesù non ci tratta da
schiavi, ma da uomini liberi, da amici,
da fratelli; e non solo c’invia, ma
ci accompagna, è sempre accanto a noi in questa missione d’amore”. Prevedendo
il timore in molti giovani di non farcela, il Papa ha aggiunto: “Non abbiate paura di andare e portare
Cristo in ogni ambiente, fino alle
periferie esistenziali, anche a chi sembra più lontano, più indifferente.
Il Signore cerca tutti, vuole che tutti
sentano il calore della sua misericordia e del suo amore”.
E ha poi
ricordato che le Chiese in America Latina sono impegnate nella missione
continentale promossa dai vescovi. “Il Brasile, l’America Latina, il mondo ha bisogno di Cristo! Questo
Continente - ha detto il Papa - ha ricevuto l’annuncio del Vangelo, che ha
segnato il suo cammino e ha portato molto frutto. Ora questo annuncio è affidato anche a voi, perché risuoni con forza
rinnovata”. Ancora proseguendo a incoraggiare i giovani, ha quindi affermato
che “la Chiesa ha bisogno di voi,
dell’entusiasmo, della creatività e della gioia che vi caratterizzano. Un
grande apostolo del Brasile, il Beato José de Anchieta, partì in missione
quando aveva soltanto diciannove anni. Sapete
qual è lo strumento migliore per evangelizzare i giovani? Un altro giovane. Questa è la strada da
percorrere”.Il mandato di andare “senza
paura” come annunciatori del Vangelo, Papa Francesco lo ha spiegato così:
“Gesù poi non ha detto: ‘Va’ , ma ‘Andate’: siamo inviati insieme. Cari giovani, sentite la compagnia dell’intera Chiesa e anche la
comunione dei Santi in questa missione”. Ha poi sottolineato: “Quando affrontiamo insieme le sfide,
allora siamo forti, scopriamo risorse che non sapevamo di avere. Gesù non ha chiamato gli Apostoli a vivere
isolati, li ha chiamati per formare
un gruppo, una comunità”. Ai presbiteri ha poi chiesto di “accompagnare i
vostri giovani, e questo è bello”, ma “è una tappa del cammino. Continuate ad
accompagnarli con generosità e gioia, aiutateli a impegnarsi attivamente nella
Chiesa; non si sentano mai soli!”. Spiegando,
infine, il terzo termine del mandato, quello “per servire”, il Papa ha detto che “evangelizzare è testimoniare in
prima persona l’amore di Dio, è superare
i nostri egoismi, è servire chinandoci a lavare i piedi dei nostri fratelli
come ha fatto Gesù”. Nella parte conclusiva dell’omelia, Papa Francesco ha
rimarcato che “seguendo queste tre
parole (andate, senza paura, per servire) sperimenterete che chi evangelizza è
evangelizzato, chi trasmette la gioia della fede, riceve gioia”. “Cari
giovani, nel ritornare alle vostre case non abbiate paura di essere generosi
con Cristo, di testimoniare il suo Vangelo - ha insistito -. Nella prima
Lettura quando Dio invia il profeta Geremia, gli dona il potere di ‘sradicare e demolire, distruggere e abbattere, edificare e
piantare’ (Ger 1,10). Anche per voi
è così”. L’appello finale è stato a “portare il Vangelo” che significa
“portare la forza di Dio per sradicare e demolire il male e la violenza; per distruggere e abbattere le barriere
dell’egoismo, dell’intolleranza e dell’odio; per edificare un mondo nuovo”. Come
aveva già ripetuto in altri discorsi, Papa Francesco ha lanciato al termine
dell’omelia un messaggio di fiducia e
speranza: “Gesù Cristo conta su di voi! La Chiesa conta su di voi! Il Papa
conta su di voi!”. Le ultime parole sono state di devozione a Maria, la “Madre di Gesù e Madre nostra”,
invocando la sua protezione: “Vi
accompagni sempre con la sua tenerezza: ‘Andate e fate discepoli tutti i popoli’”.
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