martedì 1 ottobre 2013

Santa Teresa di Lisieux

Santa Teresa di Lisieux - Dottore della Chiesa
1 Ottobre


                        Santa Teresa di Lisieux è universalmente conosciuta come la Santa che ha insegnato al mondo la "Piccola via dell’infanzia spirituale" e ha parlato spesso della necessità di "farsi piccoli davanti a Dio" e di aver trovato "una via tutta dritta, molto breve, una piccola via tutta nuova" per andare in cielo. 

Ansiosa che questa "piccola via" venga insegnata ai cristiani, S. Teresa non ha paura di rifiutare con decisione la fede dei sapienti e degli intelligenti. La sua via per giungere al cielo è la via della semplicità, la via dei miti e dei puri di cuore. I trattati complicati, dove la fede pare riservata ai teologi e a pochi eletti non la interessa. 

Teresa non si stanca di ripetere che la Buona Novella è rivelata ai piccoli e che la Parola di Dio dona sapienza ai semplici. S. Teresa nella sua piccolezza e umiltà è la madre e il modello di tutti i figli di Dio. Svuotata di tutto, riceve se stessa in dono dal Padre. Si sente un nulla e in Dio diventa tutto. Si lascia fecondare dalla grazia, lascia agire Dio in sé, come una bambina nelle mani del papà.

L’estremo gesto spirituale indicato da Teresa è l’abbandono, l'unica via che porta inevitabilmente fra le braccia di Dio. Teresa non ha altro desiderio che nascondersi fra le braccia di Dio, per lasciarsi accarezzare da Lui, per lasciarsi inondare dall’oceano della sua Misericordia. 

L’abbandono è in definitiva il gesto di fiducia più definitivo ed autentico, perché è la rinuncia completa alla propria volontà ed è la sottomissione totale alla volontà del Padre. S. Teresa sconvolge la chiesa e il mondo come un «uragano di gloria» (Pio XI). Già durante la sua vita ci fu un’incredibile ondata di miracoli: (la celebre "pioggia di rose") che persuase il popolo cristiano del fatto che Dio accreditava quella "piccola santa" rendendola gloriosa e potente.

Parimenti ci fu anche un’ondata di conversioni: uomini che si sentirono letteralmente guidati dalla mano soave di questa fanciulla. Ancora oggi il mondo intero si trova a inneggiare Teresa: la si definisce la fanciulla più amata della terra. Teresa a tutti grida che Gesù vuole perdonarci, vuole guarirci, vuole inondarci del suo amore, perché Lui stesso ha bisogno d’amore. 

A Lui andiamo con il peso dei nostri peccati. E Lui è contento di purificarci. Lui non si sporca abbracciandoci, mentre il suo abbraccio ci purifica: "Ecco tutto ciò che Gesù si aspetta da noi: non ha bisogno delle nostre opere, ma solo del nostro amore. Aveva sete, ma dicendo: Dammi da bere, il Creatore dell’universo chiedeva amore alla sua creatura. Aveva sete d’amore"

Teresa di Lisieux ci mette in contatto con la Sua anima. Acuta contemplativa, ricca di esperienza e di saggezza, ci indica l’itinerario più semplice per raggiungere il fine della vita: entrare in intimità con Dio come un Padre misericordioso e tenero verso chi, persuaso della propria debolezza e delle proprie miserie, si volge a lui con illimitata confidenza. 

Trasmette il suo messaggio con un linguaggio semplice e disarmante e ci grida che essere santi, non è il risultato di uno sforzo dell’uomo, ma un dono di Dio. Volgendo lo sguardo a Teresa nascerà in ognuno di noi la nostalgia di diventare come quei piccoli ai quali Cristo dà in eredità il regno dei cieli

Si comprenderà come la vita sia un bene che l’essere umano riceve, senza alcun merito. Un dono e un mezzo per ricevere e dare amore e così realizzare l’essenza dell’essere umano: "Bisogno d’amare e di essere amato". Oggi la chiesa intera ama questa splendida Santa, una donna, il più giovane Dottore della Chiesa della sua storia bi-millenaria. 

L’insegnamento di Teresa ci può e ci deve raggiungere attraverso la sua vita raccontata sotto la luce di un rapporto d’amore. Non si può che essere affascinati e sorpresi nel vedere i prodigi di Dio sull’anima di questa Santa, che ha avuto il coraggio di abbandonarsi alla sua Misericordia. 

"Se il tuo cuore ti accusa di peccato, Dio è più grande del tuo cuore". Chi fa della propria vita uno scambio d’amore, sperimenta la libertà e la felicità, invece chi si lascia rubare l’intelligenza, l’amore o la fede, rinuncia a vivere e cade in quella solitudine angosciante che sperimentano anche oggi tanti esseri umani.

Situazione che può essere ancora superata cercando un incontro personale, un’esperienza forte, una guida autentica che ci introduca ad una vita degna di essere vissuta per quel Dio del quale la piccola Teresa ci parla con tutta la sua vita, nella ricerca continua ed intensa del Suo volto. Ciò che colpisce nel racconto della passione della giovane carmelitana è la sua chiamata a ritornare bambina, fin nella sostanza stessa del suo essere ossia nello spirito, nell’anima e perfino nel corpo. Io sono «un povero piccolo nulla» diceva Teresa. E sul letto del dolore quel povero nulla, stritolato dalla sofferenza, sapeva che tutta la sua speranza consisteva nel lasciarsi amare.

Ciò che Teresa avrebbe voluto comunicare a tutti, pur ridotta in quello stato di annientamento a causa della malattia, era il suo sentimento così riassunto in uno scritto: «O Dio, come sei dolce per la piccola vittima del Tuo Amore». Teresa sente di poter raggiungere con il suo amore chi è nel bisogno. Percepisce di avere un posto nella chiesa, quello stesso posto che occupa il Signore, il posto dell’Amore che si espande in tutti i tempi e in tutti i luoghi.

Amore che rende Teresa missionaria per eccellenza: ella è convinta che "un’anima infiammata d’amore non può restare inattiva". Il mondo si salva in ginocchio, lo salvano quanti decidono di essere come bambini. Quanti accettano come grazia di scoprire i propri limiti e di trasformarli in grandezza, in una invocazione al Dio clemente e misericordioso. 

Quanti fanno esperienza che il Signore ci ama a causa dei nostri limiti? Quanti fanno loro l’espressione di S. Paolo: "Pongo la mia forza nella mia debolezza"? La spiritualità di Teresa rivive in coloro che la sentono sorella e patrona e sono capaci dell’abbandono, di accogliere la vita come la terra fa con il seme e attendere con pazienza i colori della primavera con i profumi del tempo pasquale e la calura estiva. 

Con la speranza di saper attendere il sereno e di avere la forza di sorridere per il temporale che sconvolge i piani e crea i danni. Con la continua volontà di accogliere, attendere e accettare il Mistero nella totale fiducia al Signore. 


Grazie!!!

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