Parrocchia
Maria SS delle Grazie
Corleone
Formazione
operatori
Gruppo
Famiglia Multiproblematica
2° Incontro
“La
famiglia
di fronte
alle varie forme di povertà.
Possibili
letture e interventi”
Martedì
05/11/2013
Un
ministero che focalizza la sua attenzione sulla problematicità della FAMIGLIA non può non fermarsi in prima analisi a farsi più domande
possibili (e a darsi anche delle risposte!!) rispetto ai significati che la
parola povertà possiede al suo
interno. Tutti credo conosciamo molto bene il significato di questa parola, ma
non so se in realtà tutti ne abbiamo fatto nella vita più o meno esperienza.
Questo per quando riguarda il significato
economico che spontaneamente viene dato quando si parla di povertà. Ma se
proviamo insieme ad andare oltre al
significato comune ci accorgiamo che questa parola ci conduce inevitabilmente a
guardare i problemi della famiglia con la lente
d’ingrandimento. A noi operatori a sostegno della famiglia
multiproblematica non può e non deve bastare la lettura sociologica, statistica
o socio-demografica che in genere le varie agenzie educative, i mass media e la
società tutta ci danno. Andiamo oltre!
POVERTA’
MATERIALE
Sappiamo
tutti che la politica non funziona, che non c’è lavoro e futuro per i giovani,
che a fatica oggi si arriva a fine mese ecc. ecc. Ma se ci facciamo caso solo poche agenzie e poche persone in realtà
si muovono su questo terreno in maniera pratica e concreta. Sono diffuse le
idee del tipo: “ognuno pensa per sé” o
“dobbiamo farci gli affari nostri”, “ci devono pensare le istituzioni” “ognuno
piange i propri mali” ecc.
Anche
se fa male riconoscerlo non solo c’è molta rigidità di pensiero tra la gente
ma, ancora oggi haimè ancora la società è divisa in due: i benestanti e i poveri. La cosa che fa
però più pensare e preoccupare è che tra i cosiddetti benestanti è diffusa
l’idea che oggi nessuno è più veramente povero, che il necessario non manca a
nessuno che c’è la Caritas
o la mensa e nessuno muore più di fame. Queste convinzioni servono certamente a mettere a tacere la propria
coscienza ma lasciano il tempo che trovano quando nella realtà si vedono ( per chi ha occhi per vedere!) famiglie che
non hanno una macchina perché non possono permettersela, famiglie con bambini
piccoli che a piedi si muovono dalla periferia al paese per far fronte ai
bisogni più diversi, giovani demotivati e tristi a cui mancano quei mezzi che
la società di oggi ha oramai decretato come indispensabili (pc, telefonino,
motorino, abbigliamento ideale per stare nel gruppo dei pari ecc) e pertanto
rimangono drammaticamente esclusi ed emarginati, e tante ma proprio tante altre
situazioni di disagio che tutt’altro dicono tranne che la povertà oggi non
esiste più!!
INTERVENTI
POSSIBILI SULLA POVERTA’ MATERIALE
Intanto
parlarne credo possa costituire un
intervento che mira a sensibilizzare prima noi stessi e poi le persone con cui
veniamo in contatto quotidianamente, relativamente al fatto che il problema c’è, si vede e attende risposte.
Continuare
a mettere la testa sotto la sabbia
non credo aiuti nessuno, anzi favorisce il diffondersi del problema e aumenta la
rabbia Ogni caso mostra una storia unica e non ripetibile e per tanto un possibile
intervento su questo tipo di povertà dovrebbe, a mio modestissimo parere,
tenere conto delle priorità concrete e della nostra creatività/disponibilità a
rispondervi. No all’indifferenza e alla falsa cecità!!Nonchè al bigottismo!!
POVERTA’
SPIRITUALE
Muoversi
all’interno delle famiglie multiproblematiche significa non solo osservare cosa
manca in termini materiali ma soprattutto CHI
manca a livello spirituale. Il male
maggiore non è la mancanza dei beni materiali a cui si può porre rimedio
grazie alla sensibilità e alla generosità dei fratelli, ma a noi ci deve più preoccupare quel tipo di povertà che non
conosce, o conosce male l’amore infinito
e misericordioso di Dio. Chi studia la famiglia sa che, quella
multiproblematica, è molto più carente
di formazione o iniziazione cristiana; per diverse ragioni anche
comprensibilissime!! Poco e male si conoscono i comandamenti, raramente si
mettono in pratica e solo una piccola parte partecipa alla vita di fede. La povertà spirituale è spesso causa prima
di tutte le altre povertà. Facciamo degli esempi. Se si conoscesse realmente
l’Amore misericordioso di Dio non ci sarebbero così tante resistenze a
presentarsi ai sacerdoti, a confessare i più gravi peccati, come ad es. la
prostituzione, i furti, le aggressioni ecc. Così anche il grande insegnamento
della riconciliazione, se fosse veramente compreso, eviterebbe tante liti intrafamiliari
e tante divisioni. Ecc, ecc, ecc. Interminabili gli esempi. L’inosservanza della Parola di Dio
perché non si conosce o si conosce male genera
stili di vita e comportamenti che possono diventare socialmente
inaccettabili e causa primaria di esclusione sociale o di emarginazione.
Pensiamo ad es. ad un giovane che dopo avere trascorso del tempo in prigione
voglia reinserirsi nel tessuto sociale. Troverà molti ostacoli, e l’unica
alternativa è quella di rientrare nel giro che in passato l’aveva fatto
sbagliare. Anche questa è una realtà che affonda le sue radici in questo tipo
di povertà. Gli esempi sono anche in questo caso interminabili.
INTERVENTI
POSSIBILI SULLA POVERTA' SPIRITUALE
Su
questo tipo di povertà che incombe sulla famiglia si possono credo proporre diverse iniziative che tengono conto
certamente anche della motivazione ( molto scarsa!!). E’ chiaro che da parte di
noi operatori è richiesta un attenzione maggiore verso questa falda così
profonda perché ogni intervento
possibile che non abbia solide
fondamenta è come perso in partenza. Mi spiego.
Andare a trovare una
famiglia, mostrarsi disponibile e quant’altro, omettendo di comunicare loro la cosa più importante, quella appunto di ricordare che esistono dei modi/mezzi/strumenti molto utili ed efficaci per superare la crisi ( fede,
preghiera, ascolto della Parola di Dio, confessione, comunione, vita
comunitaria ecc.) a poco servirà!
Ognuno
di noi può essere, se lo vuole, faro per l’altro durante la tempesta. Ma un faro per fare luce deve essere
acceso!
Grazie!
Maria Cristina
Siino
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