martedì 5 agosto 2014

Maria ci educa alla fede




MARIA AI GIOVANI: ANDIAMO VERSO GESU’

“TU PER ME SEI IMPORTANTE”
"Accogli con tutto te stesso l’amore che Dio ti ha donato per primo.
Rimani ancorato a questa certezza, la sola capace di dare senso, forza e gioia alla tua vita: tu sei importante per Dio. Egli ti circonda con il suo amore, si prende cura di te, ti custodisce come pupilla del suo occhio (1 Gv 4, 19; Dt 32, 10).
Che cosa è un uomo perché il Signore Iddio, Creatore dei cieli della terra, si prenda cura di lui? Cosa sono i figli degli uomini perché Lui se ne dia pensiero? Eppure ti ha fatto poco meno di un angelo; ma se non ha bisogno di prendersi cura degli angeli, della stirpe di Abramo si prende cura (Sal 8, 5-6; Eb 2, 16)."
Gettiamo dunque in Lui ogni nostra preoccupazione.
Non si allontanerà mai da te il Suo affetto, non verrà mai meno la Sua alleanza di pace con te. I doni e la chiamata di Dio sono per sempre: Egli ha disegnato il tuo nome sulle palme delle sue mani (1 Pt 5, 7; Is 54, 10; Rm 11, 29; Is 49, 16).
Tu sei importante per Dio. Trasferisci questa parola nella profondità della tua vita. alla fonte del tuo essere, della tua preoccupazione ultima, e prendila sul serio, senza alcuna riserva. Forse per farlo dovrai dimenticare ogni nozione tradizionale che hai appreso su Dio, forse la parola stessa, e ricordarti soltanto del vuoto che trovi in te, del bisogno profondo, della sete che ti restituisce a te stesso, soprattutto nel tempo della prova (Is 26, 9; Sal 63, 1; Sal 49,13; Rm 5, 8).
Siamo i “destinatari” di una passione  d'amore senza misura!!!. Mentre eravamo ancora peccatori, infatti, Egli ha mandato il suo Figlio unigenito perché noi avessimo la vita per lui. La misura di questa passione di Dio per me è scandalosa; è la misura della croce (Rm 5, 8; 1 Gv 4, 9; 1 Cor 1, 23).
TU PER ME SEI IMPORTANTE
Forte di questa consapevolezza ama il tuo Signore con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutte le tue forze, con tutta la tua mente. La tua consacrazione Gesù è l'immagine di questa totalità di amore indiviso (Dt 6, 5).
Dalla consapevolezza che tu sei importante per Dio, infatti, scaturisce l’esigenza profonda di perdere tutto il resto, al fine di guadagnare una vita più raccolta sull’unico Assoluto. Non c’è spazio, in questa strategia di rinnovamento, per inutili moralismi o per inquietanti sensi di colpa; non si tratta nemmeno di fare dei “buoni propositi”. Queste cose ci sono dette soltanto perché la sua gioia sia in noi e la nostra gioia sia piena (Fil 3, 8; Gv 15, 11; Lc 1, 28).
 La nostra vita diviene così accoglienza libera del Dono di Dio, tabernacolo trasparente della sua Grazia. Dalla consapevolezza che Egli ci ha amati e ci ama con il dono di se stesso; scaturisce non il dovere ma il bisogno, l’esigenza profonda di ricambiare il suo dono con il dono di noi stessi.
Anche Tu, o Dio, anche Tu sei importante per me (1 Gv 4, 19).
Anzi: poiché il tuo amore mi costituisce come persona, mi orienta al fine per cui sono stato creato, comprendo che tu sei il più importante e a te oriento ogni mio desiderio, ogni mia azione, ogni mio affetto umano. Tu, o Signore, mi hai fatto uscire dalla condizione di  schiavo e mi fai camminare a testa alta; mi renderai spedito nell’agire, anche se a volte io non ti riconosco (Es 29, 46;  Lev 26, 13; Ap 1, 8).
Sei Tu l'Alfa e l'Omega, Colui che è, che era e che viene, l'Onnipotente!
TU PER ME SEI IMPORTANTE
E poiché tu, che eri schiavo e straniero, sei stato accolto nella sua casa, e vivi riscaldato dalla consapevolezza di essere importante per Dio, anche tu avverti la necessità di aprire la tua casa ad una ospitalità che arricchisca di senso le tue relazioni ordinarie (Lev 19,  34).
Ama i tuoi fratelli. Amali, innanzi tutto, restituendo loro quella fondamentale dignità che costituisce anche te come persona, dinanzi a Dio. Amali riconsegnando a te stesso e a ciascuno di loro la consapevolezza che sono importanti per te. Immagina di dire a ciascuno: “Tu per me sei una persona. Non è lo stesso che tu ci sia o che tu non ci sia, che tu esista  o no. Non so, non voglio, non posso fare a meno di te” (Gv 13, 34; Gv 15, 17; 1Cor 13,  1).
Non è possibile fingere su questa consapevolezza o delegare questa responsabilità. Il contrario dell’amore non è l’odio, ma l’indifferenza. Non puoi illuderti, infatti, di amare Dio che non vedi, se non ti prendi cura del fratello che ti sta accanto. La freddezza, il distacco, la mancanza di una chiara volontà di bene che ti orienti fuori di te, verso le esigenze profonde di chi ti sta accanto finirebbe con il rendere infelice la tua stessa vita. Se un giorno potrai dire che non cerchi più te stesso, diceva Santa Teresina, vivrai la vita più felice che si possa immaginare (1 Gv 4,  20; Rom 12, 10;  Gc 5, 16).
Allora se parli, parla per amore di qualcuno; se taci, taci per amore. Se correggi, correggi perché ami; se perdoni perdona con amore.
Sia il tuo cuore radicato in un amore semplice e concreto, che non si serve degli altri per dare corpo alla propria esigenza di bene, ma che scaturisce dalla responsabilità che senti della sua vita, come della tua, della sua serenità come qualcosa che dipende anche da te, della sua sorte come inscindibilmente legata alla tua (Gn 4, 9).
TU PER ME SEI IMPORTANTE
E ugualmente rivesti di questa medesima consapevolezza le tue relazioni con i destinatari della tua missione educativa. Prenditi cura di ogni persona con cui sei chiamato a fare un tratto di strada. Come un pastore conosce per nome le sue pecore e le passa in rassegna, così anche tu circonda di attenzione ogni anima che ti è affidata. Mi stai a cuore, mi interessi, sei importante per me, non è lo stesso che tu ci sia o no: questo è il messaggio che rende possibile il miracolo della educazione (Mt 18, 15; Mc 9, 37; Ez 34, 11; Gv 10, 14).
 Diamo a tutti la sensazione di essere amati, personalmente, individualmente, in modo privilegiato. Tu per me sei importante… 
Tanto più amerai gli altri tanto più saprai amare te stesso.
Per aprirti all’amore devi liberarti dal non-amore. E il non-amore è l’autosufficienza, indifferenza, la freddezza, il distacco, la noncuranza, l’insensibilità, la distanza, l’impassibilità.
Chiedi a Dio di riversare ogni giorno nel tuo cuore l’amore per lui, l’amore per i confratelli, l’amore per i giovani e i destinatari; Dio non ti rifiuterà questo dono. Chiedigli di insegnarti ad amare te stesso, fino a dimenticarti di te stesso (Gv 15, 12. 17; Sal 95, 7; Gv 1, 14).
Poiché Egli è il nostro Dio, e noi siamo il popolo di cui ha cura e il gregge che la sua mano conduce. E come Egli stesso volle uscire da sé per divenire Figlio, così saprà insegnarti, mediante il dono del suo Spirito, a spostare finalmente fuori di te il sole del tuo universo vitale;
Come Maria, la Madre di Dio, che custodendo nel cuore la Parola, si lasciò da essa invadere, costruire, unificare. E così partorì per gli uomini la salvezza. "
Proviamoci anche noi!!


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