MARIA AI GIOVANI: ANDIAMO VERSO GESU’
“TU PER ME SEI IMPORTANTE”
"Accogli con tutto te stesso l’amore
che Dio ti ha donato per primo.
Rimani ancorato a
questa certezza, la sola capace di dare senso, forza e gioia alla tua vita: tu
sei importante per Dio. Egli ti circonda con il suo amore, si prende
cura di te, ti custodisce come pupilla del suo occhio (1 Gv 4, 19; Dt 32, 10).
Che cosa è un uomo
perché il Signore Iddio, Creatore dei cieli della terra, si prenda cura di lui?
Cosa sono i figli degli uomini perché Lui se ne dia pensiero? Eppure ti ha
fatto poco meno di un angelo; ma se non ha bisogno di prendersi cura degli
angeli, della stirpe di Abramo si prende cura (Sal 8, 5-6;
Eb 2, 16)."
Gettiamo dunque in Lui ogni nostra
preoccupazione.
Non si allontanerà
mai da te il Suo affetto, non verrà mai meno la Sua alleanza di pace con te. I
doni e la chiamata di Dio sono per sempre: Egli ha disegnato il tuo nome
sulle palme delle sue mani (1 Pt 5, 7; Is 54, 10; Rm
11, 29; Is 49, 16).
Tu sei importante
per Dio. Trasferisci questa parola nella profondità della tua vita. alla
fonte del tuo essere, della tua preoccupazione ultima, e prendila sul serio,
senza alcuna riserva. Forse per farlo dovrai dimenticare ogni nozione
tradizionale che hai appreso su Dio, forse la parola stessa, e ricordarti
soltanto del vuoto che trovi in te, del bisogno profondo, della sete che ti
restituisce a te stesso, soprattutto nel tempo della prova (Is 26, 9; Sal 63,
1; Sal 49,13; Rm 5, 8).
Siamo i
“destinatari” di una passione d'amore senza misura!!!. Mentre eravamo ancora
peccatori, infatti, Egli ha mandato il suo Figlio unigenito perché noi avessimo
la vita per lui. La misura di questa passione di Dio per me è scandalosa; è la
misura della croce (Rm 5, 8; 1 Gv 4, 9; 1 Cor 1, 23).
TU PER ME SEI IMPORTANTE
Forte di questa
consapevolezza ama il tuo Signore con tutto il tuo cuore, con tutta la tua
anima, con tutte le tue forze, con tutta la tua mente. La tua consacrazione
Gesù è l'immagine di questa totalità di amore indiviso (Dt 6, 5).
Dalla
consapevolezza che tu sei importante per Dio, infatti, scaturisce
l’esigenza profonda di perdere tutto il resto, al fine di guadagnare una vita
più raccolta sull’unico Assoluto. Non c’è spazio, in questa strategia di
rinnovamento, per inutili moralismi o per inquietanti sensi di colpa; non si
tratta nemmeno di fare dei “buoni propositi”. Queste cose ci sono dette
soltanto perché la sua gioia sia in noi e la nostra gioia sia piena (Fil 3, 8; Gv 15, 11; Lc 1, 28).
La nostra vita diviene così accoglienza
libera del Dono di Dio, tabernacolo trasparente della sua Grazia. Dalla
consapevolezza che Egli ci ha amati e ci ama con il dono di se stesso; scaturisce non il
dovere ma il bisogno, l’esigenza profonda di ricambiare il suo
dono con il dono di noi stessi.
Anche Tu, o Dio,
anche Tu sei importante per me (1 Gv 4, 19).
Anzi: poiché il tuo
amore mi costituisce come persona, mi orienta al fine per cui
sono stato creato, comprendo che tu sei il più importante e a te oriento
ogni mio desiderio, ogni mia azione, ogni mio affetto umano. Tu, o Signore, mi
hai fatto uscire dalla condizione di
schiavo e mi fai camminare a testa alta; mi renderai spedito nell’agire,
anche se a volte io non ti riconosco (Es 29, 46; Lev 26, 13; Ap 1, 8).
Sei Tu l'Alfa e l'Omega, Colui che è,
che era e che viene, l'Onnipotente!
TU PER ME SEI IMPORTANTE
E poiché tu, che
eri schiavo e straniero, sei stato accolto nella sua casa, e vivi riscaldato dalla
consapevolezza di essere importante per Dio, anche tu avverti la necessità di
aprire la tua casa ad una ospitalità che arricchisca di senso le tue
relazioni ordinarie (Lev 19, 34).
Ama i tuoi fratelli. Amali, innanzi tutto, restituendo loro quella fondamentale dignità
che costituisce anche te come persona, dinanzi a Dio. Amali riconsegnando a te
stesso e a ciascuno di loro la consapevolezza che sono importanti per te.
Immagina di dire a ciascuno: “Tu per me sei una persona. Non è lo stesso che tu
ci sia o che tu non ci sia, che tu esista
o no. Non so, non voglio, non posso fare a meno di te” (Gv 13, 34; Gv
15, 17; 1Cor 13, 1).
Non è possibile
fingere su questa consapevolezza o delegare questa responsabilità. Il contrario
dell’amore non è l’odio, ma l’indifferenza. Non puoi illuderti, infatti, di
amare Dio che non vedi, se non ti prendi cura del fratello che ti sta accanto.
La freddezza, il distacco, la mancanza di una chiara volontà di bene che ti
orienti fuori di te, verso le esigenze profonde di chi ti sta accanto finirebbe
con il rendere infelice la tua stessa vita. Se un giorno potrai dire che non
cerchi più te stesso, diceva Santa Teresina, vivrai la vita più felice che si
possa immaginare (1 Gv 4, 20; Rom 12, 10; Gc 5, 16).
Allora se parli, parla
per amore di qualcuno; se taci, taci per amore. Se correggi, correggi perché
ami; se perdoni perdona con amore.
Sia il tuo cuore radicato in un amore
semplice e concreto, che non si serve degli altri per dare corpo alla propria
esigenza di bene, ma che scaturisce dalla responsabilità che senti della sua
vita, come della tua, della sua serenità come qualcosa che dipende anche da te,
della sua sorte come inscindibilmente legata alla tua (Gn 4, 9).
TU PER ME SEI IMPORTANTE
E ugualmente
rivesti di questa medesima consapevolezza le tue relazioni con i destinatari
della tua missione educativa. Prenditi cura di ogni persona con cui sei
chiamato a fare un tratto di strada. Come un pastore conosce per nome le sue
pecore e le passa in rassegna, così anche tu circonda di attenzione ogni anima
che ti è affidata. Mi stai a cuore, mi interessi, sei importante per me, non è
lo stesso che tu ci sia o no: questo è il messaggio che rende possibile il
miracolo della educazione (Mt 18, 15; Mc 9, 37; Ez 34, 11; Gv 10, 14).
Diamo
a tutti la sensazione di essere amati, personalmente, individualmente, in modo
privilegiato. Tu per me sei importante…
Tanto più amerai gli altri tanto più saprai amare te
stesso.
Per aprirti all’amore devi liberarti dal non-amore. E il
non-amore è l’autosufficienza, indifferenza, la freddezza, il distacco, la
noncuranza, l’insensibilità, la distanza, l’impassibilità.
Chiedi a Dio di
riversare ogni giorno nel tuo cuore l’amore per lui, l’amore per i confratelli,
l’amore per i giovani e i destinatari; Dio non ti rifiuterà questo dono.
Chiedigli di insegnarti ad amare te stesso, fino a dimenticarti di te stesso
(Gv 15, 12. 17; Sal 95, 7; Gv 1, 14).
Poiché Egli è il nostro Dio, e noi siamo il popolo di cui ha
cura e il gregge che la sua mano conduce. E come Egli stesso volle uscire
da sé per divenire Figlio, così saprà insegnarti, mediante il dono del suo
Spirito, a spostare finalmente fuori di te il sole del tuo universo vitale;
Come Maria, la Madre di Dio, che custodendo nel cuore la Parola, si lasciò da
essa invadere, costruire, unificare. E così partorì per gli uomini la salvezza. "
Proviamoci anche noi!!
Nessun commento:
Posta un commento