lunedì 26 gennaio 2015

Percorso di preparazione al Sacramento del Matrimonio



"IL DIALOGO 

NELLA COPPIA: 

L’ARTE DI COMUNICARE"



Ogni buona relazione è fatta di due momenti da vivere bene: la comunicazione di sé e l’ascolto. Quando i due protagonisti della coppia riescono a comunicare bene, se stessi, e a farsi capire dall’altro (quindi si sono ben ascoltati) possiamo tranquillamente affermare che il rapporto si fonda su basi buone; non presenta problemi particolari.
Quando c'è armonia c'è anche un buon modo di comunicare e ascoltare. Se invece si è creata una incomprensione o un litigio sia la comunicazione che l'ascolto bisognano entrambi di molta attenzione e delicatezza. Il problema potrebbe essere dell’una o dell’altro o di entrambi, comunicazione e ascolto!!!Riflettere su questi aspetti all’interno di un percorso che ci prepara a vivere insieme un Sacramento, quello appunto del Matrimonio, è di prioritaria importanza e adesso vedremo meglio il perché.  
Amare è l'Arte di sapersi mettere in relazione, cioè di entrare in intimità con l'amato/a. Amare significa quindi "comunicare": l'uomo" è per se stesso un essere comunicante. La stessa gestualità espressa da due innamorati - gli abbracci, i baci, le carezze, il tenersi per mano - è  un modo per comunicare reciprocamente sentimenti ed emozioni. Ogni relazione amorosa è caratterizzata da alcune fasi nelle quali si approfondisce la comunicazione di sè all'altro. La comunicazione può essere verbale e non-verbale. La comunicazione verbale si serve delle parole per esprimere idee, sentimenti, richieste e risposte, mentre quella non-verbale è costituita dai messaggi che inviamo all'altro principalmente con atteggiamenti e comportamenti espressi dal nostro corpo con gesti, sguardi … La comunicazione può essere di tipo esplicita e implicita, razionale o emozionale. Comunicare non è semplicemente “dire” qualcosa a qualcuno.  Comunicare è mettersi in relazione con un altro. Premessa questa fondamentale.

“Nel silenzio si colgono i 
momenti più autentici della comunicazione tra coloro 
che si amano: il gesto, l’espressione del volto, il corpo
come segni che manifestano la persona. 
Nel silenzio parlano la gioia, le preoccupazioni, la
sofferenza, la propria interiorità, 
che proprio grazie ad esso trovano espressione.
Solo il silenzio dà corpo, peso e carne alla
parola che, altrimenti è chiacchiera,
 riempitiva, inconsistente.
 Il silenzio apre uno spazio
di ascolto reciproco che rende possibile una 
relazione umana più piena. E’ nel silenzio
infatti che conosciamo meglio noi 
stessi e permettiamo 
all’altra persona di parlare.”

Papa Emerito.

Immaginiamo di aver perso la parola, di essere cioè diventati muti. Per dialogare tra di noi possiamo scegliere altre modalità, non certamente la parola!!! Gesti, sguardi movimenti, suoni, immagini con cui vogliamo trasmettere le emozioni. Nel vostro dialogo-muto scegliete di comunicare uno di questi sentimenti: gioia, affetto, tenerezza, rabbia, serenità, fastidio e provate ad esprimerli.




GLI ERRORI PIU’ FREQUENTI

Comunicare è inevitabile!! Lo facciamo sempre anche quando non c’è nessuna intenzionalità a farlo. Tutto di noi è comunicazione ma spesso commettiamo degli errori di cui non siamo consapevoli. Il MATRIMONIO è essenzialmente COMUNICAZIONE: attraverso l’arte di comunicare con tutto noi stessi teniamo vivo il nostro amore e rendiamo dinamica e significativa la nostra relazione di coppia.


ERRORI VERBALI.

·    Usare spesso parole che svalorizzano o colpevolizzano il nostro lui/lei ( “tu non capisci niente … è inutile parlare con te …. sei un …. ecc)
·    Usare parole egocentriche ( “non mi ascolti mai … non mi dai le attenzioni che merito … il tuo lavoro viene prima di me ecc) In questo caso mettiamo l’IO prima del NOI
·     Usare parole per generalizzare e assolutizzare su tutti gli argomenti di discussione senza scendere nei particolare della nostra personale esperienza (“ è così che si fa …. tutti la pensano alla stessa maniera … è sempre lo stesso …. ecc.)
·  Usare spesso parole tipo “va tutto bene”  o del tipo “dico e non dico”che nascondono la paura di dirsi le cose come realmente le stiamo vivendo, in piena sincerità.
·      Usare parole e comportamenti non verbali che disorientano o confondono. Dire ad es. due cose diverse tipo “ come sei bella … insieme a quanto sei ingrassata!!!” Oppure esprimere verbalmente due emozioni o valutazioni contrapposti
·     Usare parole per mettere fretta per sottovalutare quello che l’altro ci sta dicendo. Peggio ancora è mostrarsi indifferente .
·         Parlare al posto dell’altro e decidere al suo posto
·  I “non detti” sono o i cosiddetti “segreti” che ci teniamo dentro. La poca trasparenza.



Vi invitiamo adesso a vedere in quali di queste  trappole/errori vi ritrovate più facilmente nel vostro modo di comunicare. Parlatene tra di voi per alcuni minuti evitando di accusarvi reciprocamente ma cercando di trovare un punto d’incontro per poi condividerlo nel grande gruppo. Un infelice modo di comunicare è cominciare col dare giudizi "Tu non dovresti...", "...tu mi fai arrabbiare quando...”, “Tu fai sempre così...”. In genere questo inizio mal dispone chi ascolta; lo induce a difendersi e a reagire accusando a sua volta. Non lo porta a un atteggiamento di vero ascolto, anche se detto senza la volontà di ferire e con voce pacata.


COMUNICARE I PROPRI VISSUTI INTERIORI e I SENTIMENTI

Comunicare è soprattutto dire di sè, dire chi sono, non è dire solo le proprie idee o le cose da fare. Invece uno dei limiti del dialogo in coppia può essere basato sul ragionamento, sulle opinioni o i pensieri, sulle cose da fare, sul lavoro, il tempo libero ma poco su  di noi, su come stiamo cosa ci preoccupa in quel determinato momento ecc.. E' più facile  raccontare ciò che pensiamo piuttosto che quello che stiamo vivendo dentro di noi stessi. Non siamo abituati a dire quello che si prova dentro !!!Invece siamo abituati ed educati a portare la questione su un piano razionale, ideologico: allora è facile adoperare i pensieri, i ragionamenti, le verità, i giudizi e i pregiudizi. Occorre allora capire bene, fin da adesso,  che cosa vuol dire "comunicare i propri sentimenti". I sentimenti sono una parte importante della nostra vita. Non dovremmo trascurarli mai!!! La condivisione di essi è fondamentale, anche di quelli negativi. I sentimenti ci dicono molto di come stiamo in questo momento nella coppia. Sono come le spie dell’olio o della benzina sul cruscotto della macchina, ci avvertono su quello che va o non va, i nostri bisogni che in coppia non sono solo corporei ma anche relazionali. Non meno importanti è la condivisione dei nostri progetti, individuali e di coppia. Il sentimento è la reazione interiore istintiva-spontanea di fronte a una persona, al nostro lui/lei, a una situazione che stiamo vivendo o alla quale pensiamo. Dire i propri sentimenti non è "essere sentimentali" o fare del sentimentalismo o dire cose romantiche! E’ invece fotografare il proprio animo; dire il proprio vissuto in modo chiaro e vivo. Le quattro categorie dei sentimenti:

-        rabbia (quando hai fatto quel sorpasso io ho provato una reazione di collera dentro me),
-        paura (quando ieri ritardavi ho provato angoscia e paura),
-        tristezza (quando ieri sera abbiamo avuto l'ultima discussione su … mi sono addormentata triste),
-        gioia (quando a sorpresa mi hai telefonato, ho provato una gioia straordinaria).

La descrizione dei sentimenti va fatta per dire soltanto ciò che 'io' provo o che ho provato dentro di me in quella circostanza; non devo fare nessun giudizio o accusa di colpevolezza: non devo dire "ho provato rabbia perché tu..."; "sono deluso dal tuo comportamento..."). I sentimenti vanno prima riconosciuti dentro di sè; ciascun fidanzato/coniuge dovrebbe aiutare e sollecitare l'altro ad esprimerli. Per esempio con domande appropriate: "Come ti senti? ... Ti vedo così ... : che sentimenti provi?  Abbiamo fatto questo ... : che sentimenti hai provato?  Ieri è successo quel fatto ... : che cosa hai provato?". Quindi non si dovrebbero mai censurare i sentimenti dell'altro, altrimenti l’altra persona non li esprimerà più naturalmente. Grazie a questo tipo di  comunicazione, attraverso i sentimenti (e non attraverso le proprie opinioni, pensieri o giudizi) è possibile dirsi tutto, senza nascondere nulla e nello stesso tempo è possibile farlo senza ferire o suscitare la reazione a catena. Viene così superato quel dilemma "Devo dirlo o no?" Anzi io devo essere veritiero con i miei sentimenti, fotografandoli in tutta chiarezza.
Accettare questo modo di comunicare non vuol dire che d'ora in poi non si faranno più riflessioni o ragionamenti.  E’ ovvio che questi saranno sempre necessari nel corso della vita. Ma che nella comunicazione utilizzeremo anche i sentimenti!!! Questa modalità la useremo proprio nel momento critico o su quei punti dove facciamo fatica a capirci. Per far questo è necessario saper leggere dentro di sè. Per questo prima del dialogo in coppia noi invitiamo a fare un momento di riflessione personale, magari anche attraverso la  scrittura che facilita a entrare dentro di sè e leggersi dentro.




PREGHIERA
“Spirito Santo che unisci, conserva la nostra unione,
 guidando il nostro amore, ispirandoci i gesti quotidiani,
con cui esprimerci e mostrarci la via,
da seguire in ogni circostanza,

aiutaci a non drammatizzare il confronto delle opinioni
 lo scontro delle volontà e dei temperamenti,
ma ad accordare all’altro
 la migliore risposta alle sue aspirazioni

aiutaci a non perpetuare ne a riaccendere i contrasti fugaci
 ma a cercare piuttosto ciò che fa dimenticare le offese ricevute,
 il silenzio o le parole che riportano pace

aiutaci a non spezzare mai nulla, nemmeno quando tutto scoppia,
 a non pronunciare mai parole assolute, né a compiere gesti irreparabili,
ma rendici capaci di conservare il cuore aperto e lo spirito accogliente

aiutaci a non accusare l’altro, a non incriminare i suoi torti ma a caricarci con umiltà del peso dei dissensi
sapendo riconoscere colpe e incapacità errori e impazienze

aiutaci a non disperare di mantenere l’unione ma, invocandoti, Spirito,
per riprendere coraggio nelle difficoltà
percorrere con speranza, ardore
e convinzione la strada dell’AMORE.
AMEN



Maria Cristina Siino





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