"IL DIALOGO
NELLA COPPIA:
L’ARTE DI COMUNICARE"
Ogni buona
relazione è fatta di due momenti da
vivere bene: la comunicazione di sé
e l’ascolto. Quando i due protagonisti della coppia riescono a comunicare bene, se stessi, e a farsi capire dall’altro (quindi si sono ben ascoltati) possiamo tranquillamente affermare che il rapporto si fonda su basi buone; non presenta problemi particolari.
Quando c'è armonia c'è anche un buon modo
di comunicare e ascoltare.
Se invece si è creata una incomprensione o un litigio sia la comunicazione che
l'ascolto bisognano entrambi di molta attenzione e delicatezza. Il problema
potrebbe essere dell’una o dell’altro o di entrambi, comunicazione e ascolto!!!Riflettere
su questi aspetti all’interno di un percorso che ci prepara a vivere insieme un Sacramento, quello
appunto del Matrimonio, è di prioritaria importanza e adesso vedremo meglio il
perché.
Amare è l'Arte di sapersi mettere in
relazione, cioè di
entrare in intimità con l'amato/a. Amare
significa quindi "comunicare":
l'uomo" è per se stesso un essere
comunicante. La stessa gestualità espressa
da due innamorati - gli abbracci, i baci, le carezze, il tenersi per mano - è un modo per comunicare reciprocamente sentimenti ed emozioni. Ogni relazione amorosa è caratterizzata da
alcune fasi nelle quali si approfondisce la comunicazione di sè
all'altro. La comunicazione può essere
verbale e non-verbale. La comunicazione verbale si serve delle parole per
esprimere idee, sentimenti, richieste e risposte, mentre quella non-verbale è
costituita dai messaggi che inviamo all'altro principalmente con atteggiamenti
e comportamenti espressi dal nostro
corpo con gesti, sguardi … La comunicazione può essere di tipo esplicita e
implicita, razionale o emozionale. Comunicare non è semplicemente “dire” qualcosa a qualcuno. Comunicare
è mettersi in relazione con un altro. Premessa questa fondamentale.
“Nel
silenzio si colgono i
momenti più autentici della comunicazione tra coloro
che si amano: il gesto, l’espressione del volto, il corpo
come
segni che manifestano la persona.
Nel silenzio parlano la gioia, le
preoccupazioni, la
sofferenza,
la propria interiorità,
che proprio grazie ad esso trovano espressione.
Solo
il silenzio dà corpo, peso e carne alla
parola
che, altrimenti è chiacchiera,
riempitiva, inconsistente.
Il silenzio apre uno
spazio
di
ascolto reciproco che rende possibile una
relazione umana più piena. E’ nel
silenzio
infatti
che conosciamo meglio noi
stessi e permettiamo
all’altra persona di parlare.”
Papa
Emerito.
Immaginiamo di aver perso la parola, di essere cioè diventati muti.
Per dialogare tra di noi possiamo scegliere altre modalità, non certamente la
parola!!! Gesti, sguardi movimenti, suoni, immagini con cui vogliamo
trasmettere le emozioni. Nel vostro dialogo-muto scegliete di comunicare uno di questi sentimenti: gioia, affetto, tenerezza, rabbia, serenità,
fastidio e provate ad esprimerli.
GLI
ERRORI PIU’ FREQUENTI
Comunicare è
inevitabile!! Lo facciamo sempre anche quando non c’è nessuna intenzionalità a
farlo. Tutto di noi è comunicazione ma spesso commettiamo degli errori di cui
non siamo consapevoli. Il MATRIMONIO è essenzialmente COMUNICAZIONE: attraverso l’arte di
comunicare con tutto noi stessi teniamo vivo il nostro amore e rendiamo
dinamica e significativa la nostra relazione di coppia.
ERRORI VERBALI.
· Usare
spesso parole che svalorizzano o
colpevolizzano il nostro lui/lei ( “tu non capisci niente … è inutile
parlare con te …. sei un …. ecc)
· Usare parole egocentriche ( “non mi ascolti
mai … non mi dai le attenzioni che merito … il tuo lavoro viene prima di me
ecc) In questo caso mettiamo l’IO prima del NOI
· Usare
parole per generalizzare e assolutizzare
su tutti gli argomenti di discussione senza scendere nei particolare della
nostra personale esperienza (“ è così che si fa …. tutti la pensano alla stessa
maniera … è sempre lo stesso …. ecc.)
· Usare
spesso parole tipo “va tutto bene” o del tipo “dico e non dico”che nascondono
la paura di dirsi le cose come realmente le stiamo vivendo, in piena sincerità.
· Usare parole e comportamenti non verbali che
disorientano o confondono. Dire ad es. due cose diverse tipo “ come sei
bella … insieme a quanto sei ingrassata!!!” Oppure esprimere verbalmente due
emozioni o valutazioni contrapposti
· Usare parole per mettere fretta per
sottovalutare quello che l’altro ci sta dicendo. Peggio ancora è mostrarsi
indifferente .
·
Parlare
al posto dell’altro e decidere al suo posto
· I “non detti” sono o i cosiddetti
“segreti” che ci teniamo dentro. La poca trasparenza.
Vi invitiamo
adesso a vedere in quali di queste trappole/errori vi ritrovate più
facilmente nel vostro modo di comunicare. Parlatene tra di voi per alcuni
minuti evitando di accusarvi reciprocamente ma cercando di trovare un punto
d’incontro per poi condividerlo nel grande gruppo. Un infelice modo di
comunicare è cominciare col dare giudizi
"Tu non dovresti...", "...tu mi fai arrabbiare quando...”, “Tu
fai sempre così...”. In genere questo inizio mal dispone chi ascolta; lo induce a difendersi e a reagire
accusando a sua volta. Non lo porta a un atteggiamento di vero ascolto,
anche se detto senza la volontà di ferire e con voce pacata.
COMUNICARE
I PROPRI VISSUTI INTERIORI e I SENTIMENTI
Comunicare è
soprattutto dire di sè, dire chi sono,
non è dire solo le proprie idee o le cose da fare. Invece uno dei limiti
del dialogo in coppia può essere basato sul ragionamento, sulle opinioni o i
pensieri, sulle cose da fare, sul lavoro, il tempo libero ma poco su di noi, su come
stiamo cosa ci preoccupa in quel determinato momento ecc.. E' più facile raccontare ciò che pensiamo piuttosto che quello che stiamo vivendo dentro di noi
stessi. Non siamo abituati a dire
quello che si prova dentro !!!Invece siamo abituati ed educati a portare la questione su un piano razionale,
ideologico: allora è facile adoperare i pensieri, i ragionamenti, le
verità, i giudizi e i pregiudizi. Occorre allora capire bene, fin da adesso, che cosa vuol dire "comunicare i propri sentimenti". I sentimenti sono una
parte importante della nostra vita. Non dovremmo trascurarli mai!!! La
condivisione di essi è fondamentale, anche di quelli negativi. I sentimenti ci
dicono molto di come stiamo in questo momento nella coppia. Sono come le spie dell’olio o della benzina sul
cruscotto della macchina, ci avvertono su quello che va o non va, i nostri
bisogni che in coppia non sono solo corporei ma anche relazionali. Non meno importanti è la condivisione dei nostri progetti,
individuali e di coppia. Il
sentimento è la reazione interiore istintiva-spontanea di fronte a una persona,
al nostro lui/lei, a una situazione che stiamo vivendo o alla quale pensiamo. Dire i propri sentimenti non è "essere
sentimentali" o fare del sentimentalismo o dire cose romantiche! E’
invece fotografare il proprio animo;
dire il proprio vissuto in modo chiaro e vivo. Le quattro categorie dei
sentimenti:
-
rabbia (quando hai fatto quel sorpasso io ho provato una reazione di
collera dentro me),
-
paura (quando ieri ritardavi ho provato angoscia e paura),
-
tristezza (quando ieri sera abbiamo avuto l'ultima discussione su … mi
sono addormentata triste),
-
gioia (quando a sorpresa mi hai telefonato, ho provato una gioia
straordinaria).
La descrizione
dei sentimenti va fatta per dire soltanto ciò
che 'io' provo o che ho provato dentro di me in quella circostanza; non
devo fare nessun giudizio o accusa di colpevolezza: non devo dire "ho
provato rabbia perché tu..."; "sono deluso dal tuo comportamento...").
I sentimenti vanno prima riconosciuti
dentro di sè; ciascun fidanzato/coniuge dovrebbe aiutare e sollecitare
l'altro ad esprimerli. Per esempio con domande appropriate: "Come ti senti? ... Ti vedo così ... : che
sentimenti provi? Abbiamo fatto
questo ... : che sentimenti hai provato?
Ieri è successo quel fatto ... : che cosa hai provato?". Quindi non si dovrebbero mai censurare i
sentimenti dell'altro, altrimenti l’altra persona non li esprimerà più
naturalmente. Grazie a questo tipo di comunicazione, attraverso i sentimenti (e non
attraverso le proprie opinioni, pensieri o giudizi) è possibile dirsi tutto, senza nascondere nulla e nello stesso tempo
è possibile farlo senza ferire o suscitare la reazione a catena. Viene così
superato quel dilemma "Devo dirlo o
no?" Anzi io devo essere veritiero con i miei sentimenti, fotografandoli
in tutta chiarezza.
Accettare questo
modo di comunicare non vuol dire che d'ora in poi non si faranno più riflessioni
o ragionamenti. E’ ovvio che questi saranno sempre necessari nel corso della vita. Ma che nella comunicazione utilizzeremo
anche i sentimenti!!! Questa modalità la useremo proprio nel momento critico o su quei punti dove facciamo
fatica a capirci. Per far questo è necessario saper leggere dentro di sè. Per questo prima del dialogo in coppia
noi invitiamo a fare un momento di
riflessione personale, magari anche attraverso la scrittura che facilita a entrare dentro di sè
e leggersi dentro.
PREGHIERA
“Spirito
Santo che unisci, conserva la nostra unione,
guidando il nostro amore, ispirandoci i gesti
quotidiani,
con
cui esprimerci e mostrarci la via,
da
seguire in ogni circostanza,
aiutaci
a non drammatizzare il confronto delle opinioni
lo scontro delle volontà e dei temperamenti,
ma
ad accordare all’altro
la migliore risposta alle sue aspirazioni
aiutaci
a non perpetuare ne a riaccendere i contrasti fugaci
ma a cercare piuttosto ciò che fa dimenticare
le offese ricevute,
il silenzio o le parole che riportano pace
aiutaci
a non spezzare mai nulla, nemmeno quando tutto scoppia,
a non pronunciare mai parole assolute, né a
compiere gesti irreparabili,
ma
rendici capaci di conservare il cuore aperto e lo spirito accogliente
aiutaci
a non accusare l’altro, a non incriminare i suoi torti ma a caricarci con
umiltà del peso dei dissensi
sapendo
riconoscere colpe e incapacità errori e impazienze
aiutaci
a non disperare di mantenere l’unione ma, invocandoti, Spirito,
per
riprendere coraggio nelle difficoltà
percorrere
con speranza, ardore
e
convinzione la strada dell’AMORE.
AMEN
Maria Cristina Siino
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