mercoledì 18 novembre 2015

Lo "svelamento del Sè" dentro un campo relazionale di nome "coppia"

PARROCCHIA MARIA SS. DELLE GRAZIE
CORLEONE
🤙Scrivete un commento🤙al n. 3271965476

Percorso di preparazione al Sacramento del Matrimonio

Io accolgo te . . .
Dal " chi sono io " al " Noi "

15 Novembre 2015

PREMESSA
Il rapporto di coppia è per sua natura caratterizzato da una relazione dinamica e continuativa tra due persone diverse che si amano e comunicano tra di loro sulla base di una più o meno presunta conoscenza reciproca. Quanto questa relazione sia approfondita spesso viene reso evidente dalle tante cose che ognuno di noi ha imparato a conoscere negli anni, e attraverso le tante esperienze di vita, di sé stesso e dell’altro. Ed è proprio questo aspetto, cioè la conoscenza dell’altro l’elemento più critico ed emblematico della vita a due, che oggi più che mai, sempre più spesso, riserva ai componenti della coppia brutte sorprese. Infatti, spesso si pensa di conoscere il proprio partner molto bene, anzi profondamente, salvo poi a scoprire, con grande delusione, che, di questa persona, con la quale si può aver vissuto anche a lungo e con la quale s’intende vivere per tutta la vita insieme in matrimonio, si aveva una conoscenza piuttosto superficiale. Accade sovente che inconsciamente o anche intenzionalmente, si comunica ed agisce con il preciso scopo di far conoscere al proprio partner la parte migliore di sé, nascondendo volutamente – per non apparire poco desiderabile o peggio ancora vulnerabile – quella parte di sé che non si accetta o che si intende tenere segreta, o addirittura ignota a se stessi. Amare è uno dei comportamenti più difficili da fare, perché richiede una disponibilità piena e generosa verso l’altro a partire da sé stessi. Lo scopo di questo incontro è quello di riflettere insieme in modo veramente serio di quanto peso ha nella vita matrimoniale la conoscenza di sé e dell’altro. Pensiamo che statisticamente è dimostrato che la primissima causa di separazione è attribuita alla disconoscenza e che pertanto la Chiesa il Papa e la Pastorale familiare tutta insistono a far sì che questo problema possa essere affrontato ampiamente al fine di trovare una possibile soluzione in tempi pre-matrimoniali.

CENNI SULLA RELAZIONE DI COPPIA
Un incontro di questo tipo dovrebbe coniugare esperienza e conoscenza insieme. Tanti studiosi della famiglia sono d’accordo nel ritenere indispensabile conoscere a grandi linnee come “funziona”, in generale, una coppia. E’ vero che questa è una competenza strettamente a carico dei professionisti che si occupano delle relazioni familiari, ma è anche vero che, quando i protagonisti siamo noi stessi, dovrebbe nascere spontaneo il bisogno di sapere in tal senso più cose possibili. A tale scopo accenniamo brevemente alcuni passaggi fondamentali che definiscono la relazione di coppia dal punto di vista psicologico. Vi chiedo solo un piccolo sforzo che è quello di uscire per un attimo dal pensare alla relazione di coppia come esperienza di solo amore. Questo pensiero è certamente buono ma non deve essere l’unico!!! Perché una coppia non vive solo di amore!!!Togliere fin da adesso l’aureola al rapporto di coppia significa guardare alla relazione in senso più esteso e realisticamente più consapevole! Proviamoci insieme!!

CHI SONO IO?
Sembra una domanda semplice quasi scontata, ma accade sovente che, nella descrizione che
ciascuno fa di sé stesso apertamente si riscontrano notevoli differenze dalla descrizione che si fa di sé stesso in privato. Certamente ne abbiamo fatto tante volte esperienza, e questa discrepanza tra ciò che diciamo di noi stessi e ciò che in realtà pensiamo e siamo, crea una condizione che in psicologia chiamiamo “ambivalenza” o più semplicemente “non autenticità”. Nella mia esperienza clinica spesso mi ritrovo a lavorare con queste “immagini” di sé che non si vogliono incontrare!! Una è quella “ideale” e l’altra quella “reale”!!!Chi sono io, allora? La somma dell’immagine ideale con quella reale!!! Ma adesso proviamo a farci una domanda. Qual è o quali sono le parti di mè che conosco meglio e che ritengo essere positive, e quelle che invece non accetto e non ho mai rivelato al mio lui/lei?


ESPERIENZA (10 min.)
Proviamo adesso a condividere insieme come coppia le cose che ci siamo dette e a fare esperienza nel dirci l’un l’altro gli aspetti del sé positivi e quegli aspetti mai rivelati o rivelati male perché appunto negativi. Facciamo l’esperienza con l’intenzionalità di accrescere sempre di più la conoscenza di me nel mio rapporto di coppia. Conoscere mè stesso è sempre in relazione ad un TU. Non è mai fine a se stesso.


DAL “CHI SONO IO” AL "NOI"

CONOSCENZA DI SE’. Come primo punto, credo ampiamente condiviso, possiamo affermare che il buon funzionamento della coppia si fonda sulla conoscenza che ciascuno ha di sé. Ma come abbiamo visto non basta.

ACCETTAZIONE DI SE’. Questo passaggio sembra scontato ma nella pratica non lo è affatto. Spesso sperimentiamo più o meno consapevolmente la lotta con noi stessi contro quelle parti che non tolleriamo e che tentiamo di conseguenza a mascherare. In questi casi potrebbe aiutarci molto il “vedere” queste parti di noi stessi insieme e lasciarci accogliere e sostenere dall’altro. E’ un grande passo in avanti, e ci permette di vivere la relazione di coppia in maniera autentica. Non farlo o rimandare a dopo il matrimonio è molto pericoloso.

SVELAMENTO DEL SE’. Una buona e sana relazione di coppia nasce sempre dalle precedenti condizioni che vengono poi rese evidenti dalla naturalezza che ciascuno mostra nel “raccontarsi all’altro” , spontaneità nella modalità di “svestirsi o mettersi a nudo”. Segreti, accaduti non raccontati e/o fatti, erroneamente definiti personali, costituiscono spessissimo causa di rottura. Conoscenza di sé, accettazione e svelamento sincero sono i presupposti fondamentali su cui poggiare la nostra relazione di coppia. 
Il Noi nasce solo se 
riusciamo a mettere insieme
ad ACCOGLIERE tutte le parti
della nostra personalità, 
quelle chiaramente che conosciamo, 
con quelle del nostro lui/lei.

Ecco che il verbo ACCOGLIERE assume un significato più pieno relativamente a come il Noi non può sopravvivere a lungo senza accoglienza!!! Concludo col sottolineare che il titolo di questo incontro non è casuale ma che ha in sé tutti i significati in breve di quello che ci siamo appena detti. 
L’IO e il TU 
sono due persone diverse e come tale devono sempre essere pensate. 
L’incontro tra un IO e un TU costituiscono il NOI DIFFERENZIATO,
 dove ognuno rimane sé stesso 
e viene accolto dall’altro e amato così com’è, con i suoi pregi e i suoi difetti.
 
Quest’ultimi continueranno ad esistere comunque anche nonostante i notevoli sforzi che facciamo per nasconderli. Se invece vengono “svelati” condivisi, elaborati e non nascosti, possono, nel tempo diventare pregi e arricchire notevolmente la coppia. Diversamente costituiscono solo un ostacolo affinchè la coppia vada avanti nel suo processo di crescita. Tutto ciò e’ difficile ma non impossibile!!
RIFLETTIAMO INSIEME
                         
  Maria Cristina Siino, Psicologo e Psicoterapeuta






Nessun commento:

Posta un commento