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Colui che vince sul male
Oggi la Chiesa venera San Vittorio martire, eroico soldato romano che subì il martirio, insieme ai compagni Donato e Polieuto, nella città di Cesarea in Cappadocia. San Vittorio non ha lasciato molte notizie di sé, si sa solo che era un soldato romano. La brevità delle informazioni non ha però oscurato la sua memoria, anzi, il suo nome ha acquisito una risonanza che supera di gran lunga la fama che ebbe in vita Il “Martirologio Romano”, lo ricorda il 21 maggio, insieme ad altri due martiri, Polieuto e Donato, che si celebrano nello stesso giorno.San Vittorio ha riscosso molta venerazione durante i secoli successivi: in Inghilterra cominciò ad essere ricordato grazie alla celebre regina Vittoria e alla conseguente nascita dello stile vittoriano. In Italia invece si diffuse il culto di San Vittorio soprattutto grazie alla Casa dei Savoia, che prese più volte in prestito il suo nome per i componenti della famiglia reale. È stato anche nominato protettore della città di Roccella Jonica, piccolo comune calabrese, in cui si narra che alcuni mercanti marsigliesi, per sdebitarsi con i cittadini Roccellesi per averli salvati da un naufragio, offrirono loro una reliquia del santo. Nominato patrono della città calabrese, ogni seconda domenica di Agosto gli viene dedicata una festa, in cui la statua del Santo viene accompagnata per tutto il paese in una solenne processione. È invocato contro il fulmine, la grandine e gli spiriti maligni. Il suo emblema è la palma. Vittorio, è un nome italiano maschile di origine latina che significa “vittorioso”. Per altri il nome si divide in ‘vitt’, parola di origine egiziana che significa uomo, e ‘orio’ di origine ebrea che significa prudente, ottiene le sue vittorie, non con la forza bruta ma, al contrario, per un particolare dono di chiaroveggenza e di comunicazione con altre realtà . È infaticabile ed energico, doti che stimolano la sua sete di conoscenza, la sua energia di operare, nel coinvolgere altri, nel tentativo di sapere sempre di più. Le spoglie di questo santo sono oggi conservate all’interno della chiesa del convento di Sant’Antonio al Monte, a Rieti, e sono ancora oggi visibili al di sotto dell’altare maggiore. Il nome Vittorio ebbe una grande diffusione in Italia tra i diversi sovrani e principi di Casa Savoia.
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