lunedì 15 giugno 2020

Conosciamo il beato Carlo Acutis

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Biografia

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Carlo Acutis (1991-2006) era un adolescente del nostro tempo, simile a molti di noi!!!
Impegnato nella scuola, tra gli amici, grande appassionato di personal computers. Allo stesso tempo era un grande amico di Gesù Cristo, partecipava ogni giorno all’Eucaristia e si affidava alla Vergine Maria. Morto a soli 15 anni per una leucemia fulminante, ha offerto la sua vita per il Papa e per la Chiesa. La sua vicenda ha suscitato profonda ammirazione da parte di chi l’ha conosciuto. Ragazzo solare, dotato di gran cuore e grande intelletto, ha vissuto una vita felice e santa in tempi e luoghi tentacolari come i nostri. Provato dalla leucemia diceva: «Sono contento di morire perché ho vissuto la mia vita senza sciupare neanche un minuto in cose che non piacciono a Dio». 
L’Eucaristia è stata il lievito della sua vita eroica.
A soli 12 anni dalla sua morte, la Chiesa, il 5 luglio 2018, lo ha riconosciuto “eroico nelle virtù cristiane”, quindi “venerabile”: Carlo Acutis, un ragazzo di soli 15 anni!!!
Nato a Londra il 3 maggio 1991, figlio di Andrea Acutis, presidente della Vittoria assicurazioni, e di Antonia Salzano, fondatrice dell’Istituto San Clemente.
Carlo muore a Milano il 12 ottobre 2006, per leucemia fulminante.
Un ragazzo d’oggi, pieno di vita e di gioia, esperto in modo eccezionale delle moderne tecnologie, tutto proteso alla santità, senza perdere un attimo della sua esistenza in cose non gradite a Dio.
Carlo voleva vivere come l’apostolo Giovanni, il prediletto, sempre con il capo sul Cuore di Gesù, che allo stesso modo si impegnava a stare come Giovanni e la Madonna, in piedi presso Gesù sulla croce, a condividere i suoi sentimenti, la sua offerta, il suo sacrificio. Come l’apostolo Giovanni, l’apostolo “eucaristico” per eccellenza, desiderava far conoscere e amare Gesù agli altri, soprattutto ai suoi coetanei, perché «senza Gesù si prendono brutte strade, il vizio, la droga, l’impurità». Lui, Carlo adolescente, era puro come un angelo, al punto di coprirsi gli occhi con le mani, quando in Tv, fosse anche solo al telegiornale, appariva qualcosa di meno corretto.
Un adolescente del nostro tempo come molti altri, impegnato nella scuola, tra gli amici, grande esperto, per la sua età, di computers. Su tutto questo si è inserito il suo incontro con Gesù Cristo.
Carlo Acutis diviene un testimone del Risorto, si af­fida alla Vergine Maria, vive la vita di grazia e racconta ai suoi coetanei la sconvolgente esperienza con Dio, così come sta facendo con noi oggi!!!
Carlo non si fermava al “sociale”, andava direttamente a Dio: diceva che «la nostra meta deve essere l’Infinto, non il finito. L’Infinito è la nostra patria. Da sempre siamo attesi in Cielo». Oppure: «Tutti nasciamo come originali, ma molti muoiono come fotocopie»Commenta la mamma: «Era il suo modo di spiegare il catechismo ai più piccoli. Sebbene giovanissimo, gli fu permesso di fare il catechista in parrocchia e si preoccupava di trasmettere la fede con le parole semplici. Spiegava che “la nostra anima è come una mongolfiera, per salire in alto ha bisogno di scaricare pesi, come lo sono i peccati veniali” (e non solo quelli mortali)».
Nel 2002, Carlo allestì una Mostra sui Miracoli Eucaristici riconosciuti dalla Chiesa. Dopo la sua morte, soltanto negli Stati Uniti ha girato migliaia di parrocchie. «Carlo – precisa la mamma – lavorò moltissimo al computer, cercando foto che poi migliorava graficamente, scrivendo testi, impaginandoli. Dopo la morte, abbiamo tradotto la mostra in molte lingue e continua ad avere un successo mondiale. Tantissimi conoscono Carlo proprio per questa rassegna straordinaria dei miracoli eucaristici, fatta per sensibilizzare i giovani, ma anche gli adulti.
Voleva che tutti conoscessero Gesù attraverso internet.
Egli si nutre ogni giorno dell'Eucaristia. partecipa con fervore alla Santa Messa, trascorre intere ore da­vanti al Santissimo Sacramento. La sua esperienza e la sua maturazione cristiana testimoniano quanto siano vere le indicazioni del Santo Padre Benedetto XVI nella Esortazione Apostolica Sacramentum Caritatis: Il sacrificio della Messa e l'adorazione eucaristica corroborano, sostengono, sviluppano l'amore per Gesù e la disponibilità al servizio ecclesiale. Carlo ha pure una tenera devozione alla Madonna, recita fedelmente il Rosario e sentendola Madre amorosa, le dedica i suoi sacrifici come fioretti.
Questo ragazzo sociologicamente uguale ai suoi compagni di scuola, è un autentico testimone che il Vangelo può essere vissuto integralmente anche da un adolescente.
La breve esistenza, protesa alla meta dell'incontro con Cristo, è stata come una luce gettata non solo sul cammino di quanti l'hanno incrociato sulla propria strada, ma anche di tutti coloro che ne conosceranno la sua storia.

Consacrato alla Madonna
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L’altra colonna fondamentale su cui costruisce la sua vita è la Madonna: a Lei consacra più volte tutta la sua vita; a Lei ricorre nei momenti della necessità, certo che Maria SS.ma nulla rifiuta. E’ impossibile parlare di Carlo, senza considerare la sua forte devozione alla Madonna. E’ affascinato dalle Sue apparizioni a Lourdes e a Fatima e ne vive il messaggio di conversione, penitenza e preghiera. Da Fatima, impara a amare il Cuore Immacolato di Maria, a pregare e a offrire sacrifici per riparare le offese che molti le arrecano.
Maria SS.ma è la sua Avvocata, la sua Mamma: Ã¨ fedele, per amor suo, alla recita quotidiana del Rosario, diffonde la devozione mariana tra i conoscenti, visita i suoi santuari, Lourdes e Fatima compresi. Tra i "suoi" santi, predilige S. Bernardette Sobirous e i Beati Pastorelli di Fatima e parla di loro assai volentieri, per invitare molti a vivere i messaggi della Madonna.
È impressionato dal racconto della visione dell’inferno, come riferito da suor Lucia di Fatima, e pertanto decide di aiutare più persone che può a salvarsi l’anima. Sembra impossibile per un ragazzo, eppure Carlo legge il Trattato del Purgatorio di S. Caterina Fieschi da Genova (1447-1510), in cui la santa descrive le pene delle anime in Puragatorio.
Carlo offre preghiere, penitenze e Comunioni in loro suffragio.
In un mondo chiuso alla grande Verità della fede, Carlo scuote le coscienze e invita a guardare spesso all’"Aldilà", che non tramonta. In famiglia, nella scuola, in mezzo alla società, diventa testimone dell’Eternità. Vive puro come un angelo, affidando la sua purezza alla Madonna e chiedendo preghiere per la sua purezza alle monache di clausura che frequenta, interessatissimo alla loro vita di preghiera. Difende la santità della famiglia contro il divorzio, e la sacralità della vita contro aborto e eutanasia, nei dibattiti in cui si trova coinvolto.
Non conosce compromessi. E’ umile e ardente. Contagioso nella fede, come un fuoco che si appicca dovunque e incendia di Verità e di amore a Cristo.

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Il tempo trascorso in preghiera silenziosa davanti all'Eucaristia è per Carlo come una scuola d'amore, non gli basta comportarsi bene e correttamente, ma sente che deve fare di più: deve donarsi a Dio per es­sere utile ai fratelli. Nasce da qui il suo zelo per la sal­vezza delle anime. Non si limita a pregare, ma parla spesso di Gesù, di Maria, dei Novissimi e del rischio di potersi perdere. Forte è nella sua mente il pericolo che le anime corrono di smarrirsi e di non ricongiungersi con Dio. Carlo cerca di aiutare soprattutto le persone che vivono lontane da Gesù, immerse nel peccato o nell'indifferenza. Non di rado si offre, prega e ripara i peccati e le offese compiute contro l'amore divino, contro il Sacro Cuore, che vede palpitare, celato nell'Ostia consacrata. Come Santa Margherita Maria Alacoque (1647-1690) anche lui sente dentro di sé il desiderio di condurre le anime al Cuore di Gesù.
Carlo è molto devoto del Cuore di Gesù e confida nel suo amore misericordioso, secondo le promesse ri­velate alla sua discepola Santa Margherita Maria. In particolare, si comunica tutti i Primi Venerdì del mese per riparare gli oltraggi e i peccati che offendono il Cuore eucaristico. Questa sua assidua e frequente abitudine di comunicarsi alimenta il suo ardore nei confronti di Gesù e fa di lui un suo discepolo, come confermano i sacerdoti che lo hanno conosciuto.
Tanta profondità e maturità potrebbero sembrare strane per un ragazzo della sua età, ma lo Spirito gli fa bruciare le tappe. Solo noi, adesso, conosciamo il perché: la sua esistenza sarebbe stata breve e la via alla perfe­zione andava percorsa in poco tempo. Ma egli non si sottrae, non si tira indietro, si lascia condurre per mano, sicuro che Gesù ha scelto per lui la parte migliore che non gli verrà tolta. Sente dentro di sé la certezza di es­sere amato da Dio e ciò gli basta per essere a sua volta annunciatore della Misericordia divina. Non perde occasione per fare evangelizzazione e catechesi. Sa che l'esempio trascina, ma occorre anche la parola che spiega alla gente i misteri della salvezza. E i suoi amici sono concordi nel ritenere che Carlo è stato ed è per sempre un autentico testimone di Cristo e un annunciatore del Vangelo. 
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💗Prega per i giovani di oggi
che vivono lontani dall'Eucaristia 
non pregano e usano internet 
solo per soddisfare i piaceri della carne.
Amen💗

"Carlo, tu sorridi ancora al di là del sole,
 dove gli Angeli ti hanno portato Lassù, Carlo, 
vedi ogni istante il Cuore di Dio. Ricordi? 
Parlavi, spiegavi agli amici, ai compagni di scuola, 
che sotto il tenue velo di pane e nel vino del calice, 
quando il Ministro consacra, c'è la Reale Presenza di Dio.
Quante volte hai difeso il Dio fatto uomo, Gesù? 
Gli occhi ti brillavano come stelle quando parlavi di Lui! 
Eri un bambino e avevi soltanto sette anni quando hai voluto incontrarLo.
Volevi conoscerlo subito! 
Ma tu, Carlo, 
allora non sapevi che invece era Lui che voleva abitare presto con te.
Non sapevi che Lui già ti amava così tanto che 
voleva che fossi tutto per Lui presto, molto presto. 
E così i tuoi anni sono passati in fretta, 
per questo eri così pre­coce. 
Hai imparato a parlare a pochi mesi, e negli anni dell'adolescenza 
leggevi persino i libri di ingegneria informatica dell'Università
Ma tu, Carlo, sei stato anche veramente bambino 
in quell'infanzia che ti ha visto giocare 
con un bianco agnellino di pelo, il primo dono che hai ricevuto.
 E un piccolo agnello bianco ha attraversato la strada con il suo pastore
 il giorno che andavi a fare
 la Prima Comunione in un convento di clausura.
Quando il male che ti ha portato via si è rivelato,
 quante lacrime cocenti sono state versate da chi 
ti aveva come il bene più caro sulla terra!
Ma tu, quando nell'ospedale i medici ti hanno 
detto la verità, non hai pianto. Dentro di te, sapevi.
 E hai guardato tuo padre e tua madre con gli occhi asciutti, 
ma lo sguardo era quello dei momenti più gravi.
Hai offerto i tuoi patimenti e la vita per il Papa e per la Chiesa.
Ad Assisi sei tornato con le tue spoglie mortali nella terra di Francesco,
 il Santo che tanto amavi.
Eri di casa ad Assisi, ma Gesù, Carlo, era di casa nel tuo cuore!
Gli parlavi con grande tenerezza, quando facevi la Comunione, e Lui ci stava bene nel tuo cuore, veniva volentieri tutti i giorni da te e ti ascoltava,
in quel misterioso silenzio che svela la Presenza di Dio.
Già sapeva, Gesù, fin da quando eri solo un bam­bino,
 che ti avrebbe chiamato con sé molto presto. Per­ché, 
Carlo, Gesù ha risposto al tuo amore puro, 
intatto sino all'ultimo giorno della tua esistenza.
Lo hai incantato con i tuoi occhi che brillavano
come stelle, quando stavi per riceverlo nel Sacramento dell'Eucaristia.
Lo hai conquistato quando annunciavi 
agli amici la Buona Novella del Vangelo,
 e la tua voce, sonora e si­cura, era come l'eco della Sua Voce.
Quando consolavi gli afflitti con parole di carità e di amore,
 Lui era con te, nel segreto del tuo cuore. 
E quando facevi l'apostolato con gli amici dubbiosi per ricondurli a Lui,
 il Buon Pastore che guidava i tuoi passi indicava la via certa della conversione.
La tua vita è stata breve, Carlo, secondo il tempo de­gli uomini. 
Ma i tuoi giorni sono trascorsi veloci nell'avvicendarsi 
di quelle missioni dello Spirito che Gesù, il tuo Maestro, ti assegnava.
Poco prima di morire hai avuto come un presenti­mento 
e il tuo viso, in quegli ultimi giorni, rifletteva già la luce arcana dell'Infinito.
Tu, Carlo, allora ti preparavi all'ultimo viaggio. 
Verso il Cielo.
Adesso sei lassù con la tua anima, 
e le tue spoglie umane riposano 
su quell'altura della terra di Assisi dove, sulla lapide di marmo chiaro, 
i tuoi amici conti­nuano a portare i fiori.
Guardano, i tuoi amici, la Basilica di San Francesco in lontananza,
 e la brezza leggera del tramonto fa stormire piano le chiome degli alberi.
Sulla lapide bianca, la deposizione di Cristo mostra 
a tutti il dolore della Vergine con il Figlio Crocifisso in braccio. 
Non aveva più lacrime Maria, dopo lo strazio del Golgota.
Non ha più lacrime, Carlo, la tua famiglia,
 che confida nella certezza della Fede,
 nella promessa di Gesù, che disse ai suoi, 
prima di salire in Cielo: «Vado a prepararvi un posto».💗
Giuseppina Sciascia 


Carlo Acutis verrà beatificato ad Assisi il prossimo 10 Ottobre 2020 



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