sabato 29 gennaio 2022

Percorso di fede in preparazione alla vita nel matrimonio

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Parrocchia Maria SS delle Grazie
Corleone
4° Incontro 
di preparazione/fidanzati
verso il 
Sacramento del Matrimonio

Venerdi 28 Gennaio 2022 ore 20.30
Google Meet
"Il passaggio dall’innamoramento all’amore" 

L’elemento simbolico che nel tempo è stato maggiormente associato all’amore è il fuoco. Il fuoco si accende e brucia, ma se non viene alimentato si spegne. Difficile spiegare il fuoco, così come è difficile se non impossibile spiegare l’amore. L’amore è simile al fuoco, ma brucia o dura? Iniziamo da questa domanda. L’amore è un fuoco che brucia ma non dura o se dura allora è destinato a non bruciare? Il grande dilemma dell’amore è proprio questo: sembra che la realtà attuale delle coppie ci dimostri che l’amore tende a non durare, anche se è stato preceduto da un grande innamoramento, da una grande passione iniziale. La dimensione dell’innamoramento è senza dubbio la più bella da vivere al punto che continuiamo a sposarci e a fare progetti a lungo termine nell’illusione che questo sentimento durerà, sebbene le statistiche raccontino una realtà diversa. Nel precedente incontro se ricordate ci siamo soffermati al Kairos, quel momento storico nel quale sentiamo il bisogno di raccontarci, parlare di noi stessi, dei propri ricordi delle proprie sconfitte e dei propri successi in un modo diverso dal solito. Questo è proprio il periodo del fidanzamento. Questo è il tempo dell'innamoramento. Il fidanzamento allora è identificabile come il “kairòs”, cioè quel tempo di grazia dalla rilevanza “quasi sacramentale”. Kairos è una parola greca che significa "momento giusto o opportuno" o "tempo di Dio. Ogni qualvolta che ci riusciamo veramente a raccontarci trasformiamo il tempo di preparazione in grazia per mille motivi ma soprattutto perché accorciamo le distanze e ci sveliamo all’altro in maniera autentica, senza maschere.

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Aver fatto memoria dell’incontro e dello stupore suscitato dalla bellezza dell’altro, ci aiuta nella comprensione dell’IO che  si pone in viaggio verso il TU. Amare è l'Arte di sapersi mettere in relazione, cioè di entrare in intimità con l'amato/a. Leggiamo ancora nel Libro della Genesi: «Dio disse: Non è bene che l’uomo sia solo: gli voglio fare un aiuto che gli sia simile» (Gen 2,18). C’è una cosa giudicata da Dio come non buona: che l’uomo sia solo; che viva cioè in una situazione di solitudine, di mancanza di relazioni. Questo sta ad indicare, ancora una volta, la natura relazionale dell’uomo, creato per la relazione; creato col desiderio e la capacità di entrare in relazione. L’aiuto simile rimanda, invece, alla qualità della relazione: una relazione paritetica da instaurare con la donna, che è condotta all’uomo direttamente da Dio. Così, la relazione uomo-donna diventa l’emblema, il punto di riferimento e di comprensione di ogni relazione umana. Ogni essere umano è creato con il bisogno di essere amato, accolto,… con il bisogno di instaurare rapporti affettivi positivi: primo fra tutti, il rapporto d’amore tra l’uomo e la donna che è, come detto, vertice e punto di riferimento per ogni rapporto umano.    

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                                   L’esperienza dell’innamoramento è 
            quell'esperienza forte 
         dell’uscita da se stessi, 
      dell’IO che inizia a guardare
         con interesse ad un TU. 

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Proprio come una pianta, l’amore dovrà essere continuamente curato ed innaffiato, altrimenti un periodo di siccità lo ucciderà. L’amore, non è solo un sentimento che oggi c’è e domani va via, ma è una promessa che porta in sè la decisione dell'ESSERCI sempre nel bene e nel male.. Ma c'è una verità che è necessario dire a sè stessi. Questa prima spinta (decisione dell'esserci)  è determinata in primis dal mio bisogno di amore,  il mio bisogno di essere amato, di essere riconosciuto/visto da un TU che a sua volta riceve il mio amore e le dovute attenzioni in un clima di RECIPROCITA'. Con l’innamoramento è accaduta una cosa nuova, a cui non so dare spiegazione: una domanda molto frequente è: ma perché proprio lei/lui? 

Se dovessi spiegare adesso senza starci troppo a pensare i perchè (sono tanti ma anche uno solo!!!)  proprio lei/lui cosa direi?
Riflettiamo....
Accogliere l’altro così com’è apre la strada ad entrambi per percepirsi insieme "dentro" un progetto d’amore, e quindi iniziare a pensarsi come un NOI proiettato verso il futuro. Il NOI presuppone un cammino fatto insieme, il percepirsi non come "uno per l’altro" ma "uno nell’altro", perché l’altro entra a far parte della mia vita; è presente in me anche quando è fisicamente lontano. Il NOI presuppone sempre un progetto di vita insieme, desiderato, concordato ed in cui convergere liberamente, nel rispetto reciproco e nell’apertura alle novità del domani. Questo passaggio può essere sintetizzato come 
    passaggio dall’innamoramento all’amore 
oppure 
                        dall’ amore-bisogno all’ amore-dono

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Paul Elkan, uno degli psicologi più famosi nell’ambito degli studi sulle emozioni, nel 1999 propose una tesi in cui sosteneva che la tenerezza è un’emozione basilare che molti hanno trascurato. In essa si armonizzano il bisogno di attenzioni, l’affetto, l’empatia e la necessità di intimità con cui conferiamo sicurezza e calore. La tenerezza è molto più di un gesto. E’ l’atteggiamento dell’animo di un uomo e di una donna che sanno amare e si sentono amati. La tenerezza si esprime con gesti di dolcezza verbali e non verbali, azioni affettuose che esprimono sentimenti profondi. Oggi ci troviamo in un momento storico in cui la tenerezza è vista come un’espressione mielosa, sdolcinata indice di debolezza per gli uomini e pretesa romantica delle donne. FALSO. La verità invece è che la tenerezza vissuta in modo superficiale non permette di esprimere all’altro la sua unicità, ma è solo uno scimmiottamento dell’amore. Riscoprire o coltivare e custodire la tenerezza nella relazione di coppia significa uscire (o almeno provarci ) dai propri stili narcisisti ed egocentrici, per aprirsi alla cura dell’altro, alla gentilezza e all’affetto. Non significa che non ci si può arrabbiare o litigare, ma si sceglie di farlo in modo costruttivo e rispettoso della relazione e dell’altro.

LA PAROLA 
Mt 5,1-12 
"Vedendo le folle, Gesù salì sulla montagna e, messosi a sedere, gli si avvicinarono i suoi discepoli. Prendendo allora la parola, li ammaestrava dicendo: beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. Beati gli afflitti, perché saranno consolati. Beati i miti, perché erediteranno la terra. Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati. Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia. Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio." Parola di Dio.
Come questo Vangelo ci può aiutare a comprendere in profondità la relazione di coppia? Ci aiuti l'esperienza.
                                            ðŸ’•💕💕💕💕💕💕💕💕💕💕

CONDIVISIONE EPERIENZA di una una coppia che si è separata proprio a causa di questo problema. Lui centrato su di sé, sulla carriera e il raggiungimento del benessere economico. L’organizzazione e la dedizione del lavoro di lui erano il perno di una relazione che negli anni si è deteriorata: lei si è sentita trascurata e denigrata, vista solo come moglie e mamma. Accondiscendente e sottomessa lei, prepotente e critico lui. Che spazio ha avuto la tenerezza in questo matrimonio? E l'umiltà? L'attenzione alla sofferenza psicologica dell'altro? Il perdono e la pace? E via dicendo....Inoltre lei non ne aveva nemmeno rispetto per se stessa perché rimanendo congelata in una situazione di blocco è andata senza nemmeno rendersene conto verso la sottomissione. Entrambi non nutrivano tenerezza verso il loro matrimonio: niente parole d’amore, niente gesti d’affetto, niente attenzioni, niente coccole, solo doveri, scadenze. Morale che non ha bisogno di commenti!!!
INVECE noi che ci stiamo preparando a essere coppia nel sacramento del matrimonio veniamo guidati, se veramente ci crediamo e lo vogliamo da una BUSSOLA potente : la PAROLA di DIO.
  • Beata la coppia che ha scelto la tenerezza e ne ha fatto il cuore del suo itinerario di vita.. Sarà beata perché vive in Dio. Il cuore di Dio infatti è tenerezza e non esiste felicità più grande che sentirsi dentro quel cuore, accolti e portati da esso come su ali di aquila. 
  • Beata la coppia che mette al primo posto la Tenerezza: vivrà nella bellezza e nell’armonia perché Dio-tenerezza è armonia e bellezza e niente potrà mai metterla in crisi. La tenerezza di Dio infatti “è forte come la morte; le sue vampe sono vampe di fuoco” (Ct 8,6).
  • Beata la coppia dove non domina la logica di chi vince o perde, ma la forza della mitezza e della docilità, ogni qualvolta i due si sosteranno a vicenda perdonandosi, ascoltandosi, comprendendosi, con l’unico scopo di far trionfare la tenerezza; rifiutando ogni atteggiamento di prevaricazione vivranno la loro esistenza come una carezza e non come un possesso. 
  • Beata la coppia che cammina in confidenza e purezza di cuore: saprà difendere la propria intimità da ogni forma di volgarità, gelosia ed egoismo 
  • Beata la coppia che si lascerà plasmare dalla tenerezza di Dio, rinnovandosi ogni giorno in una dimensione di amorevolezza dove regna la pazienza, il dialogo sereno e costruttivo, la lealtà e la positività. 
  • Beata la coppia che prega e vive una esperienza di spiritualità, ponendosi in ascolto della Parola di Dio e facendo dell’invocazione del nome di Gesù l’anima del proprio pellegrinaggio: si rinnoverà ogni giorno nell’amore e nessun litigio la potrà mai dividere.
  • Beata la coppia che crede nella forza della riconciliazione e vive l’Eucaristia come fonte e culmine della propria vita: si sentirà accompagnata dal Signore risorto e nulla le sarà impossibile, perchè la forza dello Spirito sarà con lei e la renderà nuova ogni mattina. AUGURI 💖
Maria Cristina Siino

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