lunedì 29 aprile 2013

Santa Caterina da Siena


SANTA CATERINA DA SIENA

           Santa Caterina da Siena è nata nell’anno 1347 e morì a 33 anni, giovanissima. Consorella nel terzo ordine domenicano, gloria della famiglia domenicana, gloria di tutta la Chiesa, gloria della nostra patria, gloria dell’Italia, assieme a S. Francesco di Assisi, S. Caterina da Siena è  Patrona d’Italia. E’ patrona in particolare della capitale non solo dell’Italia, ma capitale del mondo intero, cioè della città di Roma, della città del Papa. Leggendo la  vita della Santa, mi sono soffermata  a una tripartizione, che divide la vita di S. Caterina in tre parti, tre amori: l’amore per Gesù Cristo, l’amore per la Chiesa, l’amore per le anime. Vedere quale è il rapporto di questo triplice aspetto di un unico amore, di un amore così profondamente domenicano mi ha profondamente affascinata!
S. Caterina,  figlia perfettamente fedele di S. Domenico, realizzò perfettamente la spiritualità di quella carità, che apostolicamente ci spinge a predicare la parola del Signore, la verità, solo la cattolica verità,  potrà liberare le nostre anime dall’inferno.
L’ordine domenicano davvero ha una spiritualità sempre attuale, perché il suo scopo è salvare le anime tramite la predicazione dottrinale, Ahimè gli sconquassi e i terremoti spirituali di questi ultimi tempi non hanno risparmiato nemmeno il glorioso ordine di S. Domenico! 


La fede di Santa Caterina nella Chiesa è una fede concreta, non una fede campata per aria: "io sì, credo nella Chiesa perché credo nell’anima della Chiesa che è lo Spirito Santo". Sì, certo è qualcosa, però non basta, bisogna credere sì nella Chiesa animata dallo Spirito Santo, alla Chiesa Santa, ma bisogna credere anche nella Chiesa, oso dire, peccatrice, perchè (non lo dico io l’ha detto S. Pier Damiani), la Chiesa è santa ed è peccatrice finché vive quaggiù sulla terra.
Bisogna amare quel prodigio dello Spirito Santo Amore per la santificazione dei peccatori. D’altra parte Gesù ci ha detto questo: "Io non sono venuto per i sani, perché i sani non hanno bisogno del medico, sono venuto per i malati". Ci si turba per le piaghe nella Chiesa, anche S. Caterina sarebbe straziata, al giorno di oggi avrebbe pianto delle notti intere davanti al Crocifisso. Però nel contempo non bisogna mai scandalizzarsi di nulla nella Chiesa, perché lo Spirito Santo, che ci è stato dato in dono, è una fonte di acqua che zampilla per la vita eterna e alla vita eterna ci condurrà, purché noi sappiamo lasciarci condurre.


Questo è un aspetto così bello della vita mistica: non tanto fare, per iniziativa nostra, quanto piuttosto essere docili all’impulso dello Spirito Santo. Dice infatti S. Tommaso: "i doni delle Spirito Santo, a differenza delle virtù, che sono disposizioni ad agire anche soprannaturalmente, quando si tratta di virtù infuse, sono delle disposizioni non ad agire, ma a lasciarci agire" ahimè in italiano non ha alcun senso, si dice meglio: lasciarci guidare dallo Spirito Santo che è in noi!!!! Pensiamo un pochino ad alcune tappe della  vita di questa grande santità che è appunto Caterina da Siena. In primo luogo l’amore per Gesù Cristo: mi pare molto importante questo aspetto della sua vita: non ci si fa santi se non si percorre quel ponte (mi piace tanto quella bella espressione cateriniana) e il ponte  è l’umanità di Gesù. S. Caterina conclude tutte le sue lettere con questa esclamazione: "Gesù dolce, Gesù amore!" E’ così bello questo amore suo per Gesù, Redentore dell’umanità, Gesù mediatore tra gli uomini e il Padre suo che è nei Cieli, Gesù, la riconciliazione nostra, Gesù, la nostra pace! Non si può avere pace se non tramite Gesù. La pace c’è in Dio, ma non si può avere Dio, se non tramite il Figlio suo Gesù Cristo. Chi dice di amare il Padre e non ama il Figlio, dice una bugia, perché il Figlio è stato mandato dal Padre. 



La splendida visione di Cristo che la fanciulla ebbe a sei anni, (pensate una ragazzina ancora piccolina), lasciò in lei una profonda impressione. Ebbe la visione di Cristo pastore delle anime, di Cristo che era Re degli apostoli, Cristo attorniato da S. Pietro, S. Paolo, S. Giovanni. In quel momento lei ha capito che Gesù voleva da lei una missione apostolica, cioè una battaglia spirituale per la salvezza delle anime.  S. Caterina ha capito perfettamente la volontà del Signore Gesù.
E’ entrata nel terzo ordine regolare all’età di 17 anni, ancora molto giovane, S. Caterina ha capito che quel suo amore per Gesù, non poteva essere condiviso con nessuno e si consacrò a Dio nella sua intatta verginità. Come è bello questo anelito all’amore completo, totale! Amare Dio, amare il suo Cristo con un cuore del tutto indiviso.
E’ stata ricompensata tanto da Gesù. Si dice persino che a volte la sua cella, ( all’inizio di questa sua vita monastica si è chiusa quasi come in un eremo nella sua stanza nella casa dei genitori) la sua stanza era illuminata da una luce soprannaturale e che il Salvatore la visitava e che, cosa bellissima, pregavano insieme!! Pensate, S. Caterina diceva una parte del salmo e Gesù ne diceva l’altra e così via. E’ un privilegio concesso a pochi:  pregare in casa assieme a Gesù visibile!


Un altro aspetto della pietà cristica di Santa Caterina è la sua fame Eucaristica. S. Caterina diceva che sentiva un male fisico quando non poteva comunicarsi. Si comunicava, possibilmente, ogni giorno (allora era una prassi molto inconsueta), a tal punto aveva bisogno di Gesù nell’Eucarestia! Non solo aveva fame dall’Eucarestia, aveva anche la sazietà dall’Eucarestia, nel senso che diceva: "se io non posso comunicarmi, ogni altro cibo per me è nulla". Infatti si dice che per tutta una quaresima è rimasta senza mangiare, si è solo comunicata. La preghiera finale del post-comunio allude proprio a questo fatto del suo sostentamento, anche fisico, miracoloso, che la Santa trovava nella divina Eucarestia. Un ultimo aspetto di questo suo amore per Gesù è la sua stigmatizzazione. S.Caterina ebbe questa stupenda visione del Salvatore, con dei raggi che si sprigionavano dal costato, dalle mani e dai piedi di Gesù Crocifisso e raggiungevano proprio quegli stessi luoghi del suo corpo, ma S. Caterina ha chiesto a Gesù che queste piaghe rimanessero più interiori, che esteriormente visibili. Soffriva assieme a Gesù i misteri della sua passione.
Più di questi episodi particolari, che però nell’insieme fanno un quadro davvero stupendo di una spiritualità veramente cristocentrica, quello che ci interessa maggiormente è la necessità della mediazione di Cristo a ogni grado di ogni vita spirituale e mistica.  


Ultima meditazione, la visione dell’anima che Santa Caterina ha avuto dal Signore. Ella vide un giorno la bellezza dell’anima in stato di grazia. Questo la fece talmente innamorare delle anime, che capì la preziosità del Sangue di Gesù, che ci lava da ogni peccato. Come è bella questa sua concezione della confessione, del sacramento della penitenza! Dice: "Nel momento stesso in cui un’anima è assolta, è come se fosse aspersa dal Sangue di Gesù e non c’è peccato che possa resistere a questa potenza infinita di salvezza e di intercessione di quel Sangue che grida al cielo più potentemente ancora del sangue dell’innocente Abele!"
Santa Caterina ha sempre questa visione mistica del Sangue di Gesù e del fuoco dello Spirito Santo. Grande era la sua sofferenza per le anime che si incamminavano verso la perdizione. Quando i confessori assistevano delle anime impenitenti in punto di morte, si rivolgevano a Lei e dicevano: "prega, prega che quell’anima si salvi!" e S. Caterina cadeva giù davanti al Crocifisso, faceva delle orrende penitenze, si prostrava, pregava e otteneva generalmente la salvezza di quelle anime.

Che  S. Caterina ci insegni ad amare veramente Gesù’, la Chiesa e i fratelli!! Veramente, non con la concupiscenza di questo mondo. I falsi riformatori sono sempre i mondanizzatori della Chiesa. Il lupo vestito da agnello si riconosce subito: quando pretende di riformare la Chiesa come Lutero, staccandola dall’obbedienza al Pontefice e affidandola alle prepotenze dei principi secolari, questo è un falso riformatore.   Chiediamo questo a Santa Caterina, che ci dia veramente un autentico amore di Gesù, un autentico, verace, tradizionale, amore per la santa Chiesa e amore per le anime, che solo nella Chiesa possono trovare pace e salvezza.




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