Tredicesima
stazione
GESU'
E' DEPOSTO DALLA CROCE
Ti adoriamo Cristo e ti
benediciamo
Perché con la sua santa
croce hai redento il mondo
"Era
il giorno della Preparazione e i Giudei, perché i corpi non rimanessero in
croce durante il sabato (era infatti un giorno solenne quel sabato), chiesero a
Pilato che fossero loro spezzate le gambe e fossero portati via. Vennero dunque
i soldati e spezzarono le gambe al primo e poi all'altro che era stato
crocifisso insieme con lui. Venuti però da Gesù e vedendo che era già morto,
non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati gli colpì il fianco con la
lancia e subito ne uscì sangue e acqua. Chi ha visto ne dà testimonianza e la
sua testimonianza é vera e egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate.
Questo infatti avvenne perché si adempisse la Scrittura: Non gli sarà spezzato
alcun osso. E un altro passo della Scrittura dice ancora: Volgeranno lo sguardo
a colui che hanno trafitto."
L’eucaristia
Guida: Come il corpo anche l’anima
ha bisogno di nutrimento. Il Santo conosce perfettamente l’importanza di tale
dono e si accosta spesso alla mensa eucaristica. Ecco l’esempio tratto da un
discorso di Don Tonino Bello ai catechisti:
L'esperienza che si fa messaggio
Lettore: Ieri sera stavo amministrando l'eucarestia, durante la messa
solenne, quando si è presentato un papà con la figlioletta in braccio. Il Corpo
di Cristo. Amen. E gli ho fatto la comunione. La
bambina allora, che osservava con occhi colmi di stupore, si è rivolta a suo
padre e gli ha chiesto: «È buona?». Sono rimasto letteralmente bruciato da
quell'interrogativo. A tal punto, che mi son dovuto fermare. Poi, con la
pisside in mano, mi son fatto largo fra la gente, ho raggiunto quel signore che
si era già allontanato, e ho sentito il bisogno di dare un bacio alla sua
bambina. Quella
domanda mi è parsa splendida. E siccome nell'omelia avevo detto che in fatto di
fede possiamo trasmettere agli altri solo ciò che sperimentiamo noi stessi, ho
pensato che il Signore, con la battuta ingenua di una bambina e nel linguaggio
spontaneo dei semplici, avesse voluto restituirmi la sintesi del mio lungo
discorso. In
effetti, ciò che rende credibili sulle nostre labbra di annunciatori la
trasmissione del messaggio di Gesù è soltanto l'esperienza che noi per primi
facciamo della sua verità. Una verità che non passa, se chi la trasmette non ne
pregusta un assaggio e non se ne nutre in abbondanza. La
domanda di quella bambina, perciò, ci stringe d'assedio, perché chiama in causa
non tanto il nostro sapere religioso, quanto lo spessore del nostro vissuto
concreto.
«È
buona?». Perché, se la mensa di cui tu parli ti riempie di forze, desidero
sedermi anch'io alla tua tavola. Spezzane un po' anche per me di quel pane che
tu gusti avidamente. Fammi bere alla stessa brocca, se è vero che quell'acqua
toglie la sete e ti placa l'arsura dell'anima.
«È
buona?». Perché se l'hai già provato tu che la legge del Signore è perfetta e
rinfranca l'anima, come dicono i salmi, o che gli ordini del Signore fanno
gioire il cuore, e le sue parole sono più dolci del miele e di un favo
stillante... fa' assaporare pure a me queste delizie del palato e non
escludermi da condivisioni di così squisita bontà. Carissimi
catechisti, io non so bene cosa ieri sera, a messa, avesse voluto da me il
Signore, il quale per dirla ancora con le Scritture, si esprime spesso con la
bocca dei bimbi e dei lattanti. Ha
voluto provocarmi a uscire dall'assuefazione ad un cibo troppo distrattamente
consumato? Ha inteso rimproverarmi la sistematica assenza di gratitudine per il
Suo Pane disceso dal cielo? Ha voluto farmi prendere coscienza con quanto poco
stupore accolgo la ricchezza dei suoi doni?
Non
lo so
Certo
è che, se quella bambina avesse potuto capirmi e io mi fossi sentito meno
indegno di accreditarmi certi meriti, avrei risposto per conto del suo papà,
rimasto muto, e avrei voluto dirle: «Sì che è buona l'eucarestia. Così come è
buona la sua Parola. Così come è buona la sua amicizia. Così come è buona la
sua croce. Te lo dico io che non posso più resistere senza quell'ostia. Che non
so più fare a meno della sua Parola di vita eterna. Che sperimento la sua
amicizia, sia nel gaudio di quando Lui mi è accanto, come nella nostalgia
quando mi manca. Te lo dico io che ho una croce leggera sul petto, e una
pesante sulle spalle. Quest'ultima, però, da quando ho capito che è una
scheggia di quella portata da Lui, da simbolo delle mie sconfitte, si è
tramutata in fontana di speranza. Per me e per gli altri. Parola di uomo!».
Preghiamo:
Dal fianco di
Cristo, aperto sulla croce, diffondi, o Dio, il dono dello Spirito, che
vivifica la Chiesa: tendi i nostri sguardi verso il corpo trafitto del Signore,
e donacelo vivo e santo nell'eucaristia.
Amen.
Nessun commento:
Posta un commento