lunedì 30 marzo 2015

Via Crucis

Quarta stazione
GESU' INCONTRA SUA MADRE

Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo
Perché con la sua santa croce hai redento il mondo

"Ora a Gerusalemme c'era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e timorato di Dio, che aspettava il conforto di Israele; lo Spirito Santo che era sopra di lui, gli aveva preannunziato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Messia del Signore. Mosso dunque dallo Spirito, si recò al tempio; e mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per adempiere la Legge, lo prese tra le braccia e benedisse Dio: "Ora lascia, o Signore, che il tuo servo vada in pace secondo la tua parola; perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli, luce per illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele”. Poi parlò a Maria, sua madre: "Egli é qui per la rovina e la resurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l'anima".


Certezza di essere amati da Dio
Guida: Tra la folla che segue Gesù come poteva non esservi sua Madre, anche se i Vangeli registrano la sua presenza accanto al Figlio soltanto ai piedi della croce? Cosa avrà fatto Maria per seguire Gesù! Come avrebbe voluto rialzarlo da terra, aiutarlo a portare la croce! La scena rimanda al dolore di tante madri di figli oppressi dai problemi più diversi. E quante volte le madri non possono fare nulla per loro!Spesso ci sentiamo trascurati da Dio, ma non è così: è al nostro fianco, come Maria con Gesù. Questo il santo lo sa e vive con la certezza di essere amato da Dio.


L’amore di una madre

Lettore: Era il nostro primo bambino e aveva un anno quando il medico disse: “Leucemia!”.
Allora è cominciata l’altalena delle speranze e delle delusioni, dei ricoveri in ospedale e dei ritorni a casa. Dopo quattro anni il mio coraggio è crollato. Non riuscivo più a sopportare la sua sofferenza, la mai, quella di mio marito.
Continuavo a ripetere: “Se Dio fosse buono…”.
E non sono più riuscita a pregare. Era impossibile. Quell’anno nostro figlio è morto.
Mentre lo lavavo e lo vestivo per l’ultima volta, gli ripetevo: “Se Dio esiste, se è buono, riconciliami con lui”. Ma per quanti sforzi facessi, non riuscivo ad uscire dalle tenebre.
Poi un giorno incontrai un prete straordinariamente buono e umano.
Ogni volta che lo vedevo mi sembrava d’incontrare il Signore.
Piano piano ricominciai a pregare: “Tu hai detto: chi cerca trova Signore, …spiegami la sofferenza”. Ed ecco la risposta alla mia preghiera: si può amare qualcuno alla follia, e ciò nonostante assistere alla sua sofferenza senza intervenire.
È il ricordo di un episodio accaduto in ospedale che me l’ha fatto capire. Il nostro bambino era steso con mani e piedi legati alle sbarre del lettino per impedirgli di strappare via la trasfusione che doveva salvarlo. Appena ci vide i suoi occhi s’illuminarono: ecco papà e mamma che vengono a liberarmi!
Invece restammo lì un’ora intera, una lunga, interminabile ora, ascoltando i suoi lamenti e le sue preghiere, senza fare nulla. Senza slegarlo per stringerlo tra le nostre braccia.
Era necessario, indispensabile, che sopportasse quella sofferenza, ma per lui la cosa era assolutamente incomprensibile.
Davanti a Dio siamo tutti dei bambini che soffrono e chiamano. Qualche volta sembra che Lui non ci ascolti, e allora dubitiamo del suo amore.
Eppure, chi oserebbe dire che non amavo il mio bambino, che non soffrivo con lui!
(Chiara T., 28 anni)

Preghiamo:
Padre di infinito amore, fa’ che i giorni della nostra vita trascorrano sotto lo sguardo materno e vigile di Maria, la madre di Gesù e la madre nostra. Rendici come lei docili e pronti al compimento della tua parola. Amen.

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